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editoriale - Guardia Costiera

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carattere ricognitivo, prodromico all’azione di<br />

bonifica successivamente svolta dalla Soc. Castalia<br />

Ecolmar con il proprio S/v “Tito”, dotato di un<br />

gruppo di sommozzatori e dell’appoggio di un<br />

pontone (noleggiato ed attrezzato in loco) a supporto<br />

delle attività subacquee ed all’uso della sorbona<br />

per il recupero del prodotto sommerso.<br />

Il monitoraggio aereo<br />

L’attività dell’ATR 42, iniziata il 27 settembre, è<br />

consistita nel controllo strumentale delle aree<br />

costiere e marine di tutto il Libano, per la verifica<br />

del grado di contaminazione delle coste e del<br />

mare.<br />

L’aereo, che ha fatto base a Larnaka, ha eseguito<br />

sul Libano voli a varia quota in funzione delle condizioni<br />

meteo e del migliore utilizzo delle strumentazioni<br />

di bordo (ATM, SLAR e videocamera).<br />

Nella fase di ricognizione, tra le aree più inquinate<br />

è apparsa quella compresa tra Jieh e la zona a<br />

nord di Beirut. In quella antistante la centrale termoelettrica<br />

di Jieh è stata riscontrata una forte contaminazione<br />

del fondo marino ed una traccia di iridescenza<br />

diffusa in corrispondenza al fondale<br />

inquinato fino a un tratto di circa cinque miglia<br />

dalla costa.<br />

Un sottile strato oleoso è stato poi rilevato su tutto<br />

il mare libanese, quasi senza soluzione di continuità,<br />

con piccoli grumi instabili di maggiore consistenza.<br />

Il telerilevamento aereo è stato eseguito nell’arco<br />

di 12 giorni, con un’attività di volo di circa 23 ore.<br />

L’ATR 42 ha acquisito dati nel campo del visibile,<br />

dell’infrarosso e dell’ultravioletto, nonché immagini<br />

SLAR.<br />

La caratterizzazione del fondale di Jieh<br />

La caratterizzazione del fondo del mare antistante<br />

la centrale di Jieh è stata condotta dal III Nucleo<br />

sommozzatori della <strong>Guardia</strong> <strong>Costiera</strong> e da quelli<br />

operanti per conto della Soc. Castalia Ecolmar.<br />

I subacquei del Nucleo hanno progettato un reticolato<br />

di 44 settori, poi segnalato con gavitelli e<br />

riportato su mappa georeferenziata,. sul quale ha<br />

potuto dispiegarsi prima l’indagine subacquea ed<br />

in seguito l’attività di bonifica. Per ciascun settore<br />

ispezionato tale ricognizione ha consentito di<br />

conoscere, la profondità, le particolarità del fondale,<br />

il grado di copertura e le caratteristiche del prodotto<br />

oleoso sommerso, consentendo l’adozione<br />

della modalità di recupero meccanico più appropriata:<br />

l’uso della sorbona o l’intervento manuale.<br />

L’olio inquinante si è presentato infatti agli operatori<br />

subacquei in consistenza semifluida, semisoli-<br />

32<br />

NOTIZIARIO DELLA<br />

GUARDIA COSTIERA<br />

ANNO VIII N°6 - DICEMBRE 2006

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