editoriale - Guardia Costiera

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DY BUILD senza specifica visita medica. “E’ gravissimo iscriversi ad una palestra sottovalutando la visita medica, una analisi del sangue e una visita cardiologica” spiega il dottor Franco Casacci, medico sportivo: “Il rischio più frequente è l’indolenzimento muscolare, l’affaticamento accumulato, ma anche tendiniti, infiammazioni, strappi, mal di schiena, dolore alle articolazioni, alle caviglie, alle ginocchia, alle spalle e perfino insonnia”. I problemi riguardano soprattutto chi va in palestra senza avere un fisico già allenato o chi ha superato Gi vent’anni di età. “Senza escludere i giovanissimi che, - continua Casacci - di fronte ai modelli maschili attuali di riferimento, al posto delle più salutari attività sportive di squadra che più che gonfiare i muscoli formano la mente, si recano nelle palestre ad alzare pesi su pesi. E possono reagire con un senso di inadeguatezza perché non riescono a raggiungere l’obiettivo prefissato. Oppure, più frequentemente, mettono su muscoli seguendo scorciatoie come diete rigide, centellinando ogni porzione di cibo in modo maniacale. Fino ad arrivare a coloro che utilizzano gli integratori, come aminoacidi e proteine, in alti dosaggi. Quando si entra nel campo del body building il rischio doping risulta elevato. E si rischia la salute”. In questo, gli istruttori hanno una grande responsabilità: se si affronta il tema del pre e post palestra, all’unanimità affermano che nei loro circoli richiedono certificati medici, sconsigliano diete ferree e uso di sostanze coadiuvanti. Eppure la vendita di integratori, proteine, energetici liquidi e solidi si mantiene su livelli ottimali nelle farmacie e nei supermercati. Lo sottolinea il dottore: “Purtroppo il messaggio mediatico privilegia l’uomo scolpito e le donne BO vità stessa? Domande queste, che trovano pareri discordanti tra istruttori di palestra e medici. Gli istruttori stilano programmi mensili chiedendo un certificato di sana e robusta costituzione. Un certificato, purtroppo, che talvolta è fatto dal medico di base senza un filo di grasso ai fianchi. Privilegia le taglie aderenti ed esclude dall’omologazione chi ha qual- 62 NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA che chilo in più. Sta alla personalità dei singoli evitare questi modelli di riferimento, ma chi non ci riesce, ricorre spesso a medicinali o attività fisica forzata e pericolosa sia a breve sia a lunga scadenza”. Gli inizi Un errore molto comune, ad esempio, è quello di iniziare l’attività iscrivendosi ad un corso, frequentarlo subito, magari trovandosi in un gruppo di persone già discretamente allenate: contratture, infiammazioni tendinee,sovraffaticamento muscolare sono i primi sintomi. Dopo le prime lezioni in palestra l’indolenzimento dei muscoli può essere così fastidioso tanto da rinunciare a fare sport regolarmente. Il metodo migliore per iniziare è quello di praticare del cardiofitness per almeno cinque minuti, poi dello stretching, prima di pas- sare al vero e proprio allenamento. Per il corretto funzionamento i muscoli hanno bisogno di un aumento della circolazione sanguigna che produce il necessario riscaldamento degli stessi. I primi allenamenti Si possono prevenire i primi dolori muscolari, effettuando inizialmente un lavoro di condizionamento generale, come la ginnastica generale insieme ad un’attività aerobica, come la cyclette o una corsa molto lieve sul nastro. A seguire alcuni esercizi specifici per rinforzare alcuni importanti gruppi muscolari, che tuteleranno lo scheletro ed i tendini dagli incidenti più diffusi nelle palestre. E’ necessario quindi rinforzare la colonna lombo-sacrale, con esercizi di stretching, rotazioni del busto e addominali e lombari. Poi rinforzare le ginocchia, con esercizi stabilizzatori, allenando i muscoli estensori e flessori del ginocchio. Così come i glutei e le spalle stesse. Se compare un generale indolenzimento muscolare vuol dire che i muscoli hanno lavorato bene. Il dolore è dovuto a piccoli ANNO VIII N°6 - DICEMBRE 2006 UILDING
ING BOD microtraumi subiti dalle unità contrattili dei muscoli. Se il dolore però si fa persistente nel tempo è bene sospendere il corso e fare solo stretching o ginnastica in acqua. La frequenza Essere incostanti nell’andare in palestra significa aumentare la sensazione di fatica ed i rischi di infiammazioni ai muscoli ed ai tendini, ogni volta che vi si ritorna. La giusta frequenza ai corsi di ginnastica è di almeno tre volte la settimana. L’allenamento saltuario non porta nessun beneficio. I luoghi comuni C’è chi indossa pancere di gomma o tute di plastica pensando di dimagrire più rapidamente. In realtà perderà solo acqua che recupererà dopo, sottoponendol’organismo ad uno stress termico pericoloso. O chi beve erroneamente poca acqua per limitare il fenomeno della D ILD cellulite. Oppure chi aumenta vertiginosamente gli addominali per calare la pancia. Il body building, in tutte le sue forme, va fatto gradualmente e in modo completo, coinvolgendo tutta la massa corporale. I benefici Numerosi studi hanno dimostrato come una regolare attività fisica possa influire positivamente sullo stato di salute psicofisica dell’individuo, mantenendone e migliorandone le caratteristiche morfologiche, le funzioni cardiovascolari e cardiorespiratorie, agendo così come mezzo di prevenzione di malattie ad essi collegate. E’ stato evidenziato, infatti, come diminuisca negli individui dediti all’attività fisica l’incidenza di malattie cardiovascolari, cardiorespiratorie, ma anche di malattie tumorali, con un conseguente allungamento della durata media della vita. Non solo: una rassegna completa di studi clinici, sul rapporto fra esercizio e mal di schiena, ha messo in luce il fatto che un programma ben articolato di attività fisica è in grado di prevenire le ricadute e di ridurre i periodi di assenza dal lavoro in quei pazienti con mal di schiena acuto che vi si sottopongono regolarmente, subito dopo che il dolore acuto si è calmato. La respirazione Per la sua stretta correlazione con la circolazione, la respirazione è basilare durante l’attività fisica, in quanto il ritorno venoso è fortemente influenzato dalle pressioni che si trovano all’interno della cassa toracica. Se durante lo sforzo si trattiene il fiato, la pressione intratoracica sale in proporzione allo sforzo. Fattore, questo, che impedisce il ritorno venoso. Altro fatto importante è quello di espirare violentemente alla fine dello sforzo. La sauna Associato all’esercizio fisico, la sauna è un ottimo viatico per ristabilire in parte i valori in pressione, ma attenzione: non bisogna andare oltre i 15 minuti. Durante la sauna si perdono 200/400 grammi circa di liquido sotto forma di sudore, ma anche se ad un primo esame si constata una leggera diminuzione di peso questa è assolutamente momentanea in quan- to i liquidi espulsi sono pre- sto reintegrati bevendo acqua. E’ quindi solo acqua quella che si perde durante una seduta in sauna anche perché è bene ricordare che il grasso, tra tutti i substrati del corpo umano, è quello che brucia a temperatura più elevata. Dormire bene Infine, il sonno. Il processo di sviluppo muscolare si verifica in gran parte “dietro le quinte”, mentre si dorme. In parole povere, il sonno può essere definito come uno stato alterato di coscienza caratterizzato e misurato attraverso alcuni cambiamenti nell’attività cerebrale. Concedersi un congruo periodo di riposo serve a dare ai muscoli il tempo necessario per i processi di riparazione e di rifornimento energetico, prima di tornare in palestra. Tra pro e contro, il mondo del fitness è ormai una realtà consolidata della società italiana, ma proprio in quest’ottica è fondamentale prevenire i rischi del caso e non oltrepassare i propri limiti, a dispetto di un messaggio mediatico che si orienta alla perfezione del corpo umano e non al suo stato naturale. NOTIZIARIO DELLA GUARDIA COSTIERA 63 G BODY B
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