editoriale - Guardia Costiera

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NOTIZIARIO DELLA
GUARDIA COSTIERA
DI CINZIA GEROMINO
Anche il cinema finisce nella rete
La pirateria è un problema molto discusso e, a
parere di molti, quasi impossibile da gestire e
risolvere. In particolare quella rivolta alle
opere d’ingegno fruibili attraverso internet:
musica e cinema. Ogni giorno vengono scaricati
dal web dai 400.000 ai 600.000 film e sembra
questo un fenomeno in continua crescita. L’unica
regola condivisa nell’etere sarebbe, dunque, quella
dell’anarchia più totale, atteggiamento questo che,
ogni anno provoca ingenti danni, economici e d’immagine,
alle aziende che di questi prodotti hanno
fatto il loro business. Il download abusivo e illegale è,
in generale, una caratteristica prettamente giovanile,
dovuta in particolare ai costi troppo elevati della musica
e del cinema, ma anche alla praticità e immediatezza
con cui tali prodotti vengono reperiti direttamente
nella rete. Di fatto, scaricare un film, una canzone
o un file multimediale in generale, è veramente un’impresa
semplice: è sufficiente un computer, una connessione
internet, meglio se Adsl, e un programma di
condivisione di file. Con una semplice ricerca e un
clic, il gioco è fatto.
Il pensiero comune del dowloader è: “Copiare file
è semplice e ci sono buone possibilità di non essere
presi. Se lo fanno tutti, perché io non dovrei?” Un
programma di file sharing, per esempio, permette di
scaricare i film che neanche hanno effettuato il tradizionale
passaggio nelle sale cinematografiche. Le
fonti dello sharing sono sempre le stesse e si basano
su una semplice regola di condivisione, uno scambio
di file online (IRC - Internet Relay Chat, FTP - File Transfer
Protocol, Newsgroup), su siti Warez (termine utilizzato
dai cracker per indicare le versioni “craccate”
di software commerciali originali nei quali la protezione
del copyright è stata violata), sull’utilizzo di
programmi che si basano sulla tecnologia P2P (Peer
to peer, letteralmente “da pari a pari”: una rete di
ANNO VIII N°6 - DICEMBRE 2006