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editoriale - Guardia Costiera

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decidono di attendere un miglioramento delle condizioni<br />

di visibilità. Ad un certo punto, i dispersi,<br />

scorgendo all’orizzonte la sagoma di una grossa<br />

nave, decidono di dirigersi verso di essa non riuscendoci.<br />

Provano anche a sparare un razzo<br />

rosso che però non viene visto dalla nave, probabilmente<br />

sempre a causa della ridotta visibilità.<br />

Intanto, mentre il personale del Locamare si<br />

preoccupava di acquisire quante più informazioni<br />

possibili dai genitori e dai primi amici accorsi<br />

in porto, il Capo del Circondario marittimo di<br />

Ischia, Tenente di Vascello (CP) Giuseppe Giovetti,<br />

disponeva immediatamente l’uscita della dipendente<br />

motovedetta SAR CP 807 indicando quale<br />

primo punto di ricerca proprio l’ultima zona<br />

segnalata dai ragazzi, tra l’altro abitualmente frequentata<br />

da molti pescatori sportivi locali.<br />

Il tempo trascorso dall’ultimo contatto con i<br />

ragazzi diventava minuto dopo minuto sempre<br />

più preoccupante ma le buone condizioni meteomarine<br />

in zona e l’ormai diradata foschia portavano<br />

tutti a sperare che la faccenda si sarebbe risolta<br />

di lì a poco come una delle tante emergenze<br />

estive scattate a causa di genitori troppo ansiosi e<br />

di ragazzi poco attenti ad avvertire i propri cari di<br />

improvvisi cambi di programma. Comunque, le<br />

ricerche proseguivano senza sosta e l’estensione<br />

dell’area di ricerca aveva ormai reso inevitabile il<br />

passaggio del coordinamento delle operazioni<br />

SAR al IV Centro secondario di soccorso marittimo<br />

(M.R.S.C.) di Napoli: la locale Centrale operativa<br />

era diventata il cuore pulsante di una imponente<br />

operazione di ricerca che vedeva coinvolte buona<br />

parte delle unità navali del Golfo di Napoli e di<br />

Gaeta (M/V CP 807, M/V CP 857, M/V CP 280,<br />

M/V CP 267, M/V CP 890, M/V CP 550, M/V<br />

CP 522, M/V CP 513) nonché diversi mezzi aerei<br />

(un elicottero del Nucleo Aereo dei Vigili del<br />

Fuoco di Pontecagnano (SA), un elicottero della<br />

<strong>Guardia</strong> di Finanza di Napoli ed un aeromobile<br />

della <strong>Guardia</strong> <strong>Costiera</strong> di stanza a Catania) che<br />

stavano setacciando da ore tutto lo specchio<br />

acqueo compreso tra Ischia e Ventotene. Con rapidità<br />

ed efficienza si susseguivano le situazioni<br />

operative di ricerca: analizzando venti e correnti<br />

presenti in zona, venivano progressivamente stabilite<br />

le aree di ricerca da battere e gli schemi di<br />

ricerca da eseguire. Sul canale 16 veniva periodicamente<br />

lanciato il testo del messaggio PAN<br />

PAN che invitava chiunque in zona a fornire eventuali<br />

indicazioni sul natante e i tre ragazzi dispersi.<br />

In serata il coordinamento delle ricerche veniva<br />

assunto personalmente dal Direttore marittimo,<br />

Contrammiraglio Cacioppo, il quale, arrivato nel<br />

tardo pomeriggio nel porto di Forio a bordo della<br />

Nella pagina accanto: lo sbarco dei naufraghi nel porto<br />

di Casamicciola Terme. In basso: la motovedetta CP 280<br />

protagonista del salvataggio e il momento del commiato<br />

dei naufraghi con il personale della <strong>Guardia</strong> <strong>Costiera</strong><br />

M/V CP 280, percependo<br />

fin da subito la<br />

delicatezza della<br />

situazione che si stava<br />

configurando, si era<br />

congedato dal Ministro<br />

Bianchi, al quale<br />

aveva debitamente<br />

rappresentato l’emergenza<br />

in corso. Contemporaneamente<br />

disponeva l’impiego<br />

operativo anche della<br />

M/V CP 280 e rientrava<br />

a Napoli con il<br />

primo mezzo pubblico<br />

in partenza da Ischia.<br />

La notizia del naufragio,<br />

intanto, si era diffusa<br />

su tutta l’isola ed<br />

il numero di parenti,<br />

amici e curiosi che si<br />

stava radunando sia ad Ischia che, soprattutto, a<br />

Casamicciola davanti ai rispettivi Uffici aumentava<br />

rapidamente. Anche gli organi di stampa nazionali<br />

e l’emittente televisiva locale avevano concentrato<br />

le loro attenzioni sulle vicende in corso, chiedendo<br />

continui aggiornamenti e dettagli delle operazioni<br />

di ricerca. L’attesa interminabile della piazza,<br />

l’ansia dei familiari e le mille allusioni legate<br />

alla vita privata dei tre ragazzi erano diventati un<br />

ulteriore aspetto da gestire a livello locale per evitare<br />

che la delicata situazione venutasi a creare divenisse<br />

insostenibile. In una simile circostanza è stato<br />

necessario da parte di ciascuno far ricorso a tutte le<br />

proprie capacità comunicative e persuasive, cercando<br />

di infondere quella fiducia nei confronti dell’organiz-<br />

NOTIZIARIO DELLA<br />

GUARDIA COSTIERA<br />

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