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lo abbiamo un satiro seduto che suona, Apollo<br />

che l’ascolta, un altro satiro che danza e probab<strong>il</strong>mente<br />

una Musa a sinistra. Esaminando l’insieme<br />

del vaso [fig. 23] - un cratere per mescolare<br />

<strong>il</strong> vino del banchetto e ribadisco che <strong>il</strong> contesto<br />

è importantissimo, poiché <strong>il</strong> vino è Dioniso<br />

e le raffigurazioni di satiri sono legate anche<br />

a questo aspetto - al centro abbiamo un satiro,<br />

posto di fronte ad Atena, l’inventrice dell’aulos<br />

e ad Apollo seduto un po’ a destra. Forse <strong>il</strong> disegno<br />

è più chiaro [fig. 24]: c’è <strong>il</strong> satiro Marsia<br />

che suona la kithara accanto ad un albero di palma,<br />

l’albero di Apollo, poi Atena in piedi, quindi<br />

Apollo - i nomi sono scritti: la cosa notevole<br />

è che Marsia suona lo strumento di Apollo,<br />

dunque non è rappresentato alcun conflitto,<br />

quanto piuttosto uno scambio. Il pittore ha<br />

scelto di non far vedere la violenza e la contrapposizione<br />

tra Dioniso e Apollo, ma piuttosto di<br />

integrarli in modo pacificato. C’è poi un tripode<br />

accanto al satiro, forse è <strong>il</strong> premio ad un concorso<br />

o una offerta al dio Apollo. Abbiamo moltissimi<br />

di questi tripodi ad Atene o a Delfi. In<br />

questa raffigurazione c’è forse l’accenno ad un<br />

concorso musicale, <strong>il</strong> ditirambo - è una delle<br />

possib<strong>il</strong>ità che possono essere prese in esame -<br />

ma la cosa che mi interessa è farvi vedere <strong>il</strong> gioco<br />

tra Dioniso, Apollo e Marsia, secondo modalità<br />

che sembrano abbastanza pacifiche.<br />

Andando avanti nel tempo ritroviamo nella<br />

ceramica italiota, campana e lucana la raffigurazione<br />

del coltello già vista sul r<strong>il</strong>ievo di Mantinea.<br />

In questo vaso [fig. 25], oggi perduto, c’è <strong>il</strong><br />

satiro inginocchiato e Apollo stesso che tiene <strong>il</strong><br />

coltello: è evidente che non è più <strong>il</strong> momento<br />

della gara ma quello del castigo. Inequivocab<strong>il</strong>mente<br />

si sta suggerendo <strong>il</strong> momento dello scorticare,<br />

che, però, non si fa esplicitamente vedere<br />

(l’esplicitazione avverrà solo nella scultura<br />

romana, mai nella pittura vascolare). Consideriamo<br />

ancora questo cratere per <strong>il</strong> vino [fig. 26],<br />

49<br />

Fig. 23, id, insieme del vaso<br />

Fig. 24, id, disegno<br />

Fig. 25, cratere campano a figure<br />

rosse, 360 a. C., Apollo con <strong>il</strong><br />

coltello, (vaso perduto, ex collezione<br />

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