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Il trigonos era un’arpa di forma triangolare e con la cassa di risonanza situata al<br />

lato opposto della suonatrice. La sambyke (latino sambuca) era invece un’arpa<br />

dal registro acuto e dal “suono ignob<strong>il</strong>e” (Quint<strong>il</strong>iano), sim<strong>il</strong>e all’omonima<br />

macchina da guerra costituita da due navi sulle quali poggiava una scala inclinata<br />

verso le mura della città assediata.<br />

Non sappiamo quale forma avessero le arpe denominate klepsiambos, enneachordon,<br />

cioè arpa a nove corde, nablas e heptagonon che Aristotele definisce<br />

“strumento edonistico”.<br />

Alla fine del IV secolo tutti i tipi di arpa erano denominati psalterion, cioè<br />

‘strumento pizzicato’. Nel medioevo <strong>il</strong> termine salterio venne poi attribuito ad<br />

un tipo di cetra con corde tese su una cassa di risonanza. Strumenti sim<strong>il</strong>i, forse<br />

usati soprattutto per impartire lezioni di musica, nell’antichità furono l’epigoneion<br />

con quaranta corde e <strong>il</strong> simikon con trentacinque. Il termine simikon<br />

probab<strong>il</strong>mente deriva da Simos, teorico vissuto nel V secolo a. C., mentre l’epigoneion<br />

indicherebbe la posizione dello strumento, che veniva tenuto sulle<br />

ginocchia, come nel mondo arabo, turco e greco ancora oggi viene suonato <strong>il</strong><br />

kanonaki, strumento <strong>il</strong> cui nome fa riferimento ai ‘canonisti’, gli antichi teorici<br />

della musica.<br />

3. Il liuto. Il liuto antico è rappresentato in una dozzina di raffigurazioni fra <strong>il</strong><br />

330 ed <strong>il</strong> 200 a. C. Veniva suonato dalle Muse e dalle donne, con <strong>il</strong> plettro o<br />

con le dita. Il liuto a tre corde era detto trichordon [fig. 4]. Dal III secolo in poi<br />

<strong>il</strong> liuto venne chiamato pandoura. Nel Medioevo la pandoura fu detta mandora.<br />

Il liuto bulgaro dal lungo manico viene ancora chiamato tanbura.<br />

Nella Bibbia, verso nono del salmo 144 attribuito a Davide (1000-960 a. C.),<br />

viene nominato uno strumento a dieci corde:<br />

“O Dio, voglio cantare a te un nuovo canto, voglio inneggiare a te sul decacordo.”<br />

Sulla base di questo verso durante la riforma cistercense del XII secolo, i monaci<br />

che codificavano <strong>il</strong> canto gregoriano costrinsero ogni melodia in un ambito<br />

di decima. L’antico decacordo però era probab<strong>il</strong>mente uno strumento a cinque<br />

corde doppie accordate in modo pentatonico<br />

II. Strumenti a fiato<br />

Fin dall’antichità esistevano i tre tipi di strumenti a fiato che ritroviamo ancora<br />

oggi: gli strumenti ad ancia (cennamelle), i flauti e gli strumenti a bocchino<br />

(trombe). Essi erano detti aulos, syrinx o iynx e salpinx.<br />

1. L’aulos. L’ aulos (termine che inizialmente significava semplicemente ‘tubo’ o<br />

‘condotto’) è la cennamella antica, non è quindi un flauto, come spesso viene erroneamente<br />

tradotto. Come la lyra tra gli strumenti a corda, era <strong>il</strong> più diffuso tra gli<br />

strumenti a fiato. Veniva di solito suonato in coppia come doppio aulos [fig. 1,<br />

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