scarica il PDF - Scuola Normale Superiore
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Fig. 26, cratere campano a figure<br />
rosse, 350 a. C., Apollo con la harpe<br />
(mercato antiquario, New York, NFA<br />
11.XII.1991)<br />
Fig. 27, oinochoe lucana a figure<br />
rosse, 360 a. C., Apollo con la lira e<br />
satiro con <strong>il</strong> coltello (Taranto, Museo<br />
Nazionale 20305)<br />
di provenienza campana, con evidenziata non la<br />
qualità musicale del satiro o di Apollo, ma la<br />
forza del dio che è in grado di castigare ogni<br />
essere umano che pretenda di essere più bravo<br />
di lui. Questo significato del mito, dunque, è<br />
differente da quelli precedentemente esaminati:<br />
<strong>il</strong> dio tiene uno strumento che è un tipo di harpe,<br />
di falce, lo stesso strumento che Perseo ut<strong>il</strong>izza<br />
per tagliare la testa della Gorgone. Il punto<br />
notevole è che, come scrive Erodoto quando<br />
parla della pelle del satiro nella città di Frigia<br />
dove è stato scorticato Marsia, questa pelle viene<br />
chiamata askos, parola greca molto interessante.<br />
Askos può essere la pelle di Marsia come<br />
in questo caso, oppure può essere la pelle di<br />
capra che serve per fare un otre per <strong>il</strong> vino, ma<br />
può essere anche la parte che nel sacrificio greco<br />
viene data al sacerdote, può essere vocabolo<br />
specifico legato al rito del sacrificio. Su questa<br />
immagine [fig. 27], infine, di una piccola brocca<br />
per <strong>il</strong> vino, abbiamo una donna, Apollo con<br />
la lyra e un satiro che tiene egli stesso <strong>il</strong> coltello<br />
del sacrificio, quasi anticipando <strong>il</strong> suo castigo.<br />
Non c’è più alcuno strumento musicale, solo <strong>il</strong><br />
coltello; <strong>il</strong> satiro ha un piede su una roccia e di<br />
fronte a lui, sulla linea del sole, c’è un oggetto<br />
che può sembrare due cose: può essere un askos,<br />
un otre, ma assomiglia anche molto alla custodia<br />
di un flauto. È chiaro che <strong>il</strong> pittore fa una<br />
specie di anticipazione della conclusione della<br />
vicenda, che acquista senso solo conoscendo <strong>il</strong><br />
mito, ovvero è necessario che ci sia qualcuno in<br />
grado di narrarlo, come sto facendo io, o forse,<br />
ancora meglio, in grado di cantare questa storia<br />
al simposio. Dunque sono le immagini che<br />
creano le possib<strong>il</strong>ità di espressione musicale,<br />
poetica o narrativa, e queste possib<strong>il</strong>ità possono<br />
venire o no ut<strong>il</strong>izzate, a seconda della voglia dei<br />
bevitori: ne traggono ispirazione se lo desiderano,<br />
altrimenti discorrono d’altro.<br />
Per non lasciarvi con queste storie così violente<br />
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