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e tristi, torniamo ora ad occuparci di satiri e<br />

musica esaminando alcune immagini in cui gli<br />

strumenti musicali sono diversamente ut<strong>il</strong>izzati.<br />

Su questa scena di simposio [fig. 28] <strong>il</strong> satiro<br />

porta sulla spalla un otre pieno di vino; regge un<br />

tipo di lyra lunga, tipo barbitos, per cantare al<br />

simposio, ma dal suo braccio pende anche una<br />

custodia, la sybene, che serve per custodire l’aulos;<br />

porta infine un cestino con gli oggetti e la<br />

coppa necessari al banchetto. Il satiro è una<br />

figura centrale nell’immaginario del simposio<br />

(credo che nella realtà non ce ne siano molti,<br />

forse alcuni, ma non molti…); questo immaginario<br />

animale-umano, questo simbolo del<br />

bestializzarsi nel bere e nel cantare, viene, molto<br />

spesso, nell’iconografia del banchetto, collegato<br />

ad un tipo di musica che combina la lyra e<br />

l’aulos, ricordando però che l’aulos è uno degli<br />

strumenti più influenti sull’animo umano e che<br />

provoca la mania dionisiaca più della lyra.<br />

Abbiamo anche dei satiri come questo [fig. 29],<br />

vestito da concertista, che suona la grande<br />

kithara tra Ermes a sinistra e Dionisio a destra:<br />

non so se questa sia una versione comica o no,<br />

ma chiaramente è un décalage, uno slittamento<br />

tra l’iconografia standard del concorso musicale<br />

di cui si è parlato e una versione divina e satiresca<br />

assieme, con molto garbo ed eleganza.<br />

Abbiamo altre situazioni musicali di satiri che<br />

giungono all’oscenità, raffigurati nel denudarsi<br />

e nell’esibire <strong>il</strong> sesso [fig. 30, vedi p. 49], oppure<br />

giocate con analogie, sulle quali vi lascio<br />

meditare, tra l’aulos e <strong>il</strong> sesso [fig. 31]. In questo<br />

caso la scena è rappresentata con un po’ di<br />

discrezione: la custodia viene appesa al sesso del<br />

satiro che tiene l’aulos in mano... Stiamo esaminando<br />

raffigurazioni antecedenti all’iconografia<br />

di Marsia che abbiamo già visto, ma <strong>il</strong> mito<br />

completo esiste già nella cultura greca, perché<br />

Erodoto scrive poco dopo questo periodo.<br />

Per concludere brevemente: vi ho fatto vedere,<br />

51<br />

Fig. 28, idria attica a figure rosse,<br />

500 a. C., <strong>il</strong> satiro sulla strada del<br />

symposio (Monaco,<br />

Antikensammlung 2424)<br />

Fig. 29, cratere attico a figure rosse,<br />

da Spina, 460 a. C., satiro concertista<br />

tra Ermes e Dionisos (Ferrara, Museo<br />

Archeologico, inv. 4110, T55A VP)<br />

Fig. 31, piatto attico a figure rosse,<br />

firmato da Epictetos, 510 a. C.<br />

(Parigi, Cabinet des Méda<strong>il</strong>les)

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