Note: 1. Musurgia universalis, sive Ars magna consoni et dissoni in X. Libros digesta. Qua universa Sonorum doctrina, et Ph<strong>il</strong>osophia, Musicaeque tam theoricae, quam practicae scientia, summa varietate traditur, admirandae Consoni, et Dissoni in mundo, adeòque universâ naturâ vires effectusque, uti noua, ita peregrina variorum speciminum exhibitione ad singulares usus, tum in omnipoenè facultate, tum potissimùm in Ph<strong>il</strong>ologià, Mathematicà, Physicà, Mechanicà, Medecinà, Politicà, Metaphysicà, Theologià, aperiuntur et demonstrantur. Tomus I. Romae, ex typographia haeredum F. Corbelletti, Anno Jub<strong>il</strong>aei 1650. 2 vol. In-fol. , 690 pp. tavv., <strong>il</strong>l..-Tomus II. Qui continet In Lib. VII. Musicam Mirificam. In Lib. IX Magiam Consoni et Dissoni, in Lib X. Harmoniam Mundi, Romae, Typis Ludovici Grignani, 1650. In-fol.,462 pp 2. Le opere edite di Vincenzo Gal<strong>il</strong>ei sono le seguenti: Intavolatura del liuto, 1563, Fronimo, I ed. 1568, Primo libro di Madrigali a quattro e cinque voci, 1574, Dialogo della musica antica e moderna, 1581 Firenze. Nel Dialogo della musica antica et della moderna alle pp.96-97 editò gli inni attribuiti al musicista cretese Mesomede, musicista alla corte di Adriano (II sec. d.C), ritrovati in un codice della “libreria del cardinal Sant’Angiolo a Roma”. Le maggiori opere di storia della musica che trattano del periodo greco, come la New Oxford History of Music, a cura di Egon Wellesz (la sezione dedicata alla musica greca è a firma di Isobel Henderson), annoverano tra i frammenti di musica ellenica anche questi testé citati. Kircher compì nella Musurgia universalis (Roma 1650) un’operazione non dissim<strong>il</strong>e stampando <strong>il</strong> testo e la melodia della prima ode pitica di Pindaro, dando luogo però ad una infinità di diversi pareri, a tal punto divergenti che un famoso musicologo, R.P. Winnington-Ingram in un articolo uscito nel 1958 su “Lustrum” elencava una pagina intera di studiosi che dibattevano sull’autenticità o meno del frammento musicale edito dal gesuita. 3. Sergio Donadoni, I geroglifici di Athanasius Kircher, pp.101-110, p. 104, in Athanasius Kircher. Il Museo del Mondo. Macchine, esoterismo, arte, catalogo a cura di E. Lo Sardo, Edizioni De Luca, Roma 2001, della mostra tenuta a Roma, Palazzo di Venezia, nel feb.apr. 2001. Del resto con <strong>il</strong> suo dizionario arabo-copto-latino è considerato oggi dagli egittologi l’iniziatore della loro disciplina e <strong>il</strong> nostro Sergio Donadoni scrive al riguardo che <strong>il</strong> Kircher nella sua grandiosa opulenza barocca tentò di “dar voce all’ineffab<strong>il</strong>e, di cogliere nel passato la potenzialità di un futuro”. 4. Mario Baroni, Enrico Fubini, Paolo Petazzi, Piero Santi, Gianfranco Vinay, Storia della musica, Torino, Einaudi 1988, testo di Baroni, p. 119. 5. Dialogo, cit. ed. 1581, pp. 96-97. Scrive al riguardo Kircher: “Duplicemque signorum characterum, notarumque ordinem servat: primus ordo significat characteres, qui cantui voce perficiendo servirent; secundus ordo instrumentis competit, ea fere ratione, qua etiamnum, notae musicae vocalis distinctae sunt a notis, quas tabulaturas vulgo vocant musicae instrumentali servientibus, quem ordinem Alipij multi non intelligentes binas hasce notas pro una sumentes, uti Liardus, et ex eo salomon Caus specimina, quae mundo exhibere voluerunt, antiquae musicae vitiosissime et falsissime reddiderunt”. Musurgia univeralis, cit., p. 540. 6. “Inveni autem hoc musicae specimen, ut alias memini in celeberrima <strong>il</strong>la totius Sic<strong>il</strong>iae Bibliotheca monasterij S. Salvatoris iuxta Portum Messanensem in fragmento Pindari antiquissimo, notis musicis veterum Graecorum insignito, quae quidem notae, sive characteres musici cum iis, quos Alypius in tono Lydio exhibet sunt iidem; verba odes Pindaricae notis musicis veteribus usitatis expressa sequuntur; tempus non notae; sed quantitas syllabarum dabant “, Musurgia universalis, cit. p. 541. < Athanasius Kircher, antiporta da De Sepi, Romani Collegii, 1678. 75
7. Maria Bianca Foti, in particolare in I codici bas<strong>il</strong>iani del Fondo del SS. Salvatore. Catalogo della Mostra, Messina 1979. 8. Pp. 212-213. 9. Raffaele Cantarella scrive nell’edizione da lui curata dei Tragici greci edita da Mondadori a proposito dei ritrovamenti papiracei e delle trascrizioni medievali :”E tuttavia, dopo i comprensib<strong>il</strong>i entusiasmi dei primi ritrovamenti, abbiamo avuto conferma che la qualità dei testi medievalli più autorevoli non è, in generale, inferiore a quella dei papiri: ciò che testimonia gli alti meriti f<strong>il</strong>ologici dei dotti bizantini”. P. LIII. 10. W. Shakespeare, Julius Caesar, atto III, scena II, l. 79. 11. In Enciclopedismo e Roma barocca: Athanasius Kircher e <strong>il</strong> Museo del Collegio Romano tra Wunderkammer e Museo scientifico, a cura di Mariastella Casciato, Maria Grazia Ianniello e Maria Vitale, Venezia, Mars<strong>il</strong>io 1986. 12. Come dimostrato da A. Rome, secondo Gent<strong>il</strong>i (in La musica in Grecia, a c. di B. Gent<strong>il</strong>i e R. Pretagostini, Roma - Bari, 1988, p. VI n 1), nel 1932 in Les études classiques, I, 1932, pp.3-11 e IV, 1935, pp. 337-350, cfr. Vlad, infra. 13. Vedi al riguardo gli articoli apparsi di recente in due opere a cura di chi scrive: R. Zarpellon, La musica degli affetti, in Il Museo del Mondo, cit., pp. 261-276 e R. Vlad, Kircher sapiente musicologo, in Iconismi e Mirab<strong>il</strong>ia da Athanasius Kircher, Edizioni dell’Elefante, Roma 1999, pp. 63-67. All’articolo di Vlad devo molte delle informazioni sulle opinioni di musicologi e musicisti sull’Ode pitica di Kircher. 14. Cit. in Vlad, p. 65, vedi supra. 76
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