ATTI 3° SEMINARIO SULL'INSTABILITA' CARPALE (Aprile 1998)
ATTI 3° SEMINARIO SULL'INSTABILITA' CARPALE (Aprile 1998)
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BIOMECCANICA<br />
<strong>ATTI</strong> <strong>3°</strong> <strong>SEMINARIO</strong> CHIRURGIA POLSO MANO. ALBA 18/4/<strong>1998</strong> 33<br />
Non è compito di questa trattazione descrivere le tappe storiche che hanno<br />
portato ad una completa definizione della cinematica del polso, pur essendo<br />
incontestabile il ruolo primario della radiologia nell'elaborazione delle numerose<br />
teorie (della catena, dello "slider crank", del modello colonnare etc.)<br />
attraverso le quali ci si è avvicinati sempre di più alla conoscenza della biomeccanica<br />
del polso.<br />
La teoria attualmente più accreditata è quella proposta da Lichtman nel<br />
1988. detta dell'"anello ovale", secondo la quale il carpo è un anello trasverso,<br />
formato dalla filiera carpale prossimale e distale, nel quale sono comprese<br />
due articolazioni: una mobile, dal lato radiale, scafo-trapezio-trapezoide<br />
(STT) ed una dal lato ulnare, uncinato-piramidale (TH).<br />
La radializzazione del polso comprime la STT, con conseguente angolazione<br />
volare dello scafoide e della prima filiera, l'ulnarizzazione spinge il piramidale<br />
a dorsoflettersi contro l'uncinato, dorsalizzando l'intera filiera prossimale.<br />
Una lesione che determini un interruzione dell'anello all'articolazione piramido-lunata<br />
produce un'instabilità statica volare, mentre se l'interruzione<br />
interessa l'articolazione scafo-lunata si ha una instabilità dorsale statica.<br />
RADIOLOGIA NORMALE<br />
Durante i movimenti della mano, le forze risultanti dai fattori stabilizzanti<br />
e destabilizzanti sono distribuite lungo un asse longitudinale del polso.<br />
Conoscere i valori fisiologici degli angoli ossei intercarpali è indispensabile<br />
per una corretta valutazione diagnostica.<br />
Gli assi più comunemente utilizzati, che si ottengono sulla proiezione di<br />
polso in laterale, sono:<br />
A) radio: retta passante nel centro del canale midollare fra due punti siti a 2 e<br />
5 cm dalla rima articolare radio-carpica;<br />
B) semilunare: retta perpendicolare alla tangente dei poli distali;<br />
C) scafoide: linea tangente ai margini volari prossimale e distale;<br />
D) capitato: linea tangente al margine dorsale della diafisi del <strong>3°</strong> metacarpo;<br />
E) radio-luno-scafo-capitato-terzo metacarpale: semplificazione delle precedenti<br />
mediante una linea retta tracciata attraverso le ossa suddette, più il<br />
punto C. (Fig. 4)<br />
I valori fisiologici degli angoli intercarpali sono i seguenti:<br />
Semilunare-radio (+15°-20°); semilunare-capitato (+15°-20°); scafoideradio<br />
(-38°-67°); pisiforme-semilunare (-31°+<strong>3°</strong>); scafoide-semilunare<br />
(+30°+60°).<br />
Esistono altre misurazioni radiografiche da eseguire nella proiezione antero-posteriore,<br />
tra le quali la più comune è schematizzata nella fig. 5.<br />
Queste misurazioni rivestono tuttavia un’importanza relativamente minore,<br />
nello studio dell'instabilità carpale.