ATTI 3° SEMINARIO SULL'INSTABILITA' CARPALE (Aprile 1998)

ATTI 3° SEMINARIO CHIRURGIA POLSO MANO. ALBA 18/4/1998 69
sto stazionario al suo posto.
Nel passaggio dalla deviazione ulnare alla deviazione radiale, tutti questi
reciproci adattamenti avvengono al contrario. In maniera analoga, pur se con
modalità diverse, avvengono nella flesso-estensione del polso e nel movimento
combinato di circumduzione della mano (fig. 7a, b).
Il altri termini, (scorrendo sul radio) il condilo carpale e la filiera distale del
carpo autoregolano, l’un l’altra reciprocamente, la propria conformazione geometrica
in modo tale che ogni possibile cambiamento direzionale della mano
lasci immutata l’altezza del carpo e invariata la posizione del centro di rotazione
rispetto alla radio carpica (fig. 8).
Del resto, era ben noto che nella mediocarpica, gli spostamenti relativi della
prima filiera sulla seconda filiera si azzerano vicendevolmente (13). Ciò, evidentemente,
con lo scopo di mantenere il suddetto status quo.
IL COMPLESSO PISO-UNCO-PALMO-TRASVERSO DEL CARPO
Questa reciproca autoregolazione tra le due filiere carpali è dovuta principalmente
alla perfetta congruenza ossea e quest’ultima è affidata alla tenacia
a
b
13-18 mm 13-18 mm
13-18 mm
13-18 mm
Fig. 7. Anche nelle
proiezioni LL del
carpo (standard e
dinamiche) è possibile
ossevare che l’unico
segmento osseo che,
virtualmente, non
cambia mai la sua
posizione relativa
rispetto alla superficie
articolare del radio
distale è la testa del
capitato con il suo centro
di rotazione (a, b).