ATTI 3° SEMINARIO SULL'INSTABILITA' CARPALE (Aprile 1998)

68 ATTI 3° SEMINARIO CHIRURGIA POLSO MANO. ALBA 18/4/1998
13-18 mm
a b
13-18 mm
Fig. 6. Il punto focale delle torsioni del condilo carpale, in tutti i possibili movimenti
della mano, risulta rivolto verso un punto (virtualmente immobile) che
corrisponde al centro di rotazione meccanico del carpo e che corrisponde, morfologicamente
alla testa del capitato. Così è nella deviazione radiale e ulnare della
mano (a, b).
tato dalla superficie articolare del radio distale) rappresenta lo scopo dei suddetti
adattamenti strutturali, compresi quelli che avvengono di concerto nella
seconda filiera carpale e nella mediocarpica.
Infatti (sempre durante il movimento di deviazione ulnare), il succitato spostamento
della porzione scafoidea del condilo carpale, traverso il polo distale
dello scafoide viene trasmesso al trapezio e al trapezoide forzando, soprattutto
quest’ultimo, in relativa rotazione e flesso-pronazione.
In contemporanea, lo scivolamento in torsione della componente piramidale
sul radio agisce sull’uncinato, attraverso l’ampia articolazione sigmoidea uncopiramidale,
spostando quest’osso in flessione ed in pronazione.
Così, il capitato, abbracciato e spinto dallo scafoide e dal trapezoide sul versante
radiale e dall’uncinato sul versante ulnare, e direzionato in senso flessopronatorio
dalla congruenza articolare e dalla coppia di forze opposte sviluppate
ai suoi lati da queste ossa, subisce una torsione assiale che lo costringe, infine,
a bascullare in lieve pronazione ed inclinazione ulnare mentre al di sotto
della sua testa sta scivolando il semilunare al seguito dello scafoide.
Alla fine, con il trascinamento del terzo metacarpale da parte del capitato, la
deviazione ulnare della mano si conclude. Tuttavia, il centro di rotazione del
carpo, mercè i suddetti reciproci adeguamenti geometri delle sue ossa è rima-