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ATTI 3° SEMINARIO SULL'INSTABILITA' CARPALE (Aprile 1998)

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<strong>ATTI</strong> <strong>3°</strong> <strong>SEMINARIO</strong> CHIRURGIA POLSO MANO. ALBA 18/4/<strong>1998</strong> 35<br />

– l'età del paziente<br />

– la grandezza e la direzione della forza d'urto.<br />

A questi fattori primari fanno seguito, nel determinismo dell'instabilità,<br />

una serie di eventi secondari:<br />

– modificazione patologica della biomeccanica delle ossa carpali<br />

– lesioni o lassità capsulo-legamentose<br />

– fratture e disordini articolari di altra natura (Es. artrite-reumatoide).<br />

Dal momento che il semilunare mantiene anatomicamente una posizione<br />

centrale, le instabilità di polso si descrivono generalmente in relazione alla<br />

sua posizione (dorsale, volare, ulnare, radiale). Amadio (1991), fu il primo a<br />

determinare la direzione (translazione volare, dorsale, ulnare, radiale, VISI,<br />

DISI) e la severità (statica, dinamica, sublussazione, dislocazione) dei tipi di<br />

instabilità, nonché a stabilire la possibile sede delle lesioni legamentose.<br />

Una instabilità carpale dissociativa (CID) è causata dalla rottura del legamento<br />

scafo-lunato e del luno-piramidale o da entrambe.<br />

L'instabilità non dissociativa (CIND) è dovuta alla lesione dei legamenti<br />

radio-carpali e/o medio-carpali.<br />

Sia CID che CIND, possono non determinare una anomala posizione dell'osso<br />

semilunare, così come possono altresì essere causa di una VISI o di una<br />

DISI.<br />

DIAGNOSI RADIOLOGICA<br />

Da quanto appena descritto si evince che, oltre alla classificazione delle<br />

instabilità carpali standard, si possono verificare numerose varianti, determinate,<br />

come già detto, dalla complessità biomeccanica ed anatomica del polso.<br />

Esistono, ad esempio vari gradi di lesione del legamento scafo-lunato, che<br />

possono risultare biomeccanicamente insignificanti, radiologicamente non<br />

dimostrabili al primo approccio, ma che producono dapprima intenso dolore,<br />

e, via via nel tempo, dissociazione scafo-lunata, sublussazione rotatoria dello<br />

scafoide, DISI, fino all'evoluzione necrotico-degenerativa (collasso scafolunato<br />

avanzato o "SLAC").<br />

E' importante dunque seguire un protocollo parallelo ai test clinici, qualora<br />

si presenti alla nostra osservazione un soggetto con dolore al polso e in cui si<br />

sospetti un'instabilità carpale.<br />

1) Radiografia di polso nelle proiezioni P-A e laterale.<br />

Nel capitolo della radiologia normale sono stati descritti i valori degli<br />

angoli fisiologici, nella proiezione laterale, e gli allineamenti fisiologici dei<br />

tre archi carpali, nella proiezione P-A.<br />

Per ciò che riguarda i dati patologici, le proiezioni standard consentono<br />

ovviamente di repertare le fratture, anche se si è potuto dimostrare, con l'avvento<br />

della R.M. che sovente in alcune lesioni parcellari, e sempre nelle fratture<br />

intraspongiose da impatto, la diagnosi radiologica non è sufficiente.<br />

Nella proiezione laterale la DISI è definita come un’angolazione dorsale

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