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LEZIONI DI LETTERATURA GRECA - Mondadori Education

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Restando sempre nell’ambito delle emozioni, è stato detto giustamente che in Omero è<br />

assente l’eros, anche se molte sarebbero le occasioni per parlarne (per esempio, gli accoppiamenti<br />

nelle storie genealogiche familiari); ma non è assente l’amore, pur dovendosi rilevare<br />

una sostanziale differenza fra l’uomo e la donna per quanto riguarda le loro reazioni.<br />

Le donne omeriche sono veramente innamorate dei loro uomini: Nausicaa (nel VI libro<br />

dell’Odissea) e la dea Calipso (nel V libro) sono innamorate di Odisseo, ma niente fa trasparire<br />

un analogo sentimento da parte dell’eroe, che pensa piuttosto al ritorno in patria.<br />

Il pathos delle commosse parole di addio che Andromaca pronuncia nel VI libro<br />

dell’Iliade non è del tutto ricambiato da Ettore, perché per lui contano di più l’onore guerriero,<br />

il destino del figlio Astianatte e la sorte della patria.<br />

Al rapporto che gli antichi e i moderni vedono fra Patroclo e Achille (dove Patroclo sarebbe<br />

l’amante, più maturo, e Achille sarebbe l’amato, più giovane) non si fa nessun accenno<br />

nell’Iliade. Alcuni hanno visto in questo totale silenzio il segno del fatto che l’amore omosessuale<br />

sarebbe stato introdotto in Grecia solo più tardi (nel VII secolo a.C.) come istituzione<br />

sociale con valori etico-educativi. Sembra difficile accettare questa tesi, ma è certo<br />

che il silenzio dei poemi non ci aiuta a rifiutarla.<br />

MEMO La descrizione dei personaggi<br />

elemento finalità<br />

dettagli fisici sono tratteggiati in maniera sintetica, quasi stereotipata<br />

epiteti sono funzionali a una caratterizzazione immediata del personaggio<br />

psicologia è descritta sia con un’attenzione all’influsso divino sui personaggi<br />

sia con il rilievo posto sulla responsabilità dei singoli<br />

emozioni nella loro descrizione si sottolinea la forza delle reazioni dei singoli<br />

e si analizza la loro ricaduta, il loro effetto, sul contesto sociale e/o politico<br />

in cui sono inseriti<br />

eros e amore all’assenza dell’eros fa da contrappunto la presenza dell’amore, al quale uomini<br />

e donne reagiscono in modo diverso<br />

4.2 Gli dèi<br />

Gli dèi costituiscono un sistema di poteri e di competenze che, secondo una formulazione<br />

di Erodoto (Storie 2,53, vedi p. 33), veniva riconosciuto come opera di Omero e di<br />

Esiodo. Ma certamente il sistema divino quale si configura nei poemi omerici risale all’epoca<br />

micenea, come aveva già riconosciuto lo studioso svedese Martin Nilsson negli anni<br />

Trenta, prima ancora della decifrazione della scrittura sillabica micenea, la cosiddetta<br />

‘lineare B’, a opera dell’architetto inglese Michael Ventris (vedi capitolo 2, p. 32).<br />

I dodici dèi dell’Olimpo nominati nei poemi sono Zeus, Era, Poseidone, Atena, Afrodite,<br />

Apollo, Artemide, Demetra, Ares, Efesto, Hermes, Dionìso; a loro si aggiunge Ade, il<br />

signore del mondo dei morti. Compaiono poi molte altre divinità dotate di un ruolo<br />

minore, come Amfitrite (divinità marina), Hebe (dea della giovinezza), Iride (la messaggera<br />

degli dèi), ecc. Frequenti sono anche le personificazioni, come Thànatos (la morte),<br />

Hypnos (il sonno), Oneiros (il sogno), Ate (la dea che acceca e confonde la mente), Eris<br />

(la contesa), ecc.<br />

Gli uomini rivolgono agli dèi sacrifici e preghiere per ottenere quello che desiderano: il<br />

rapporto con la divinità è infatti scandito da preghiere ricorrenti, che sono tra le forme<br />

dell’epos in cui si concentra maggiormente il pathos della sofferenza e del desiderio.<br />

Tuttavia gli dèi non sono onnipotenti, perché anch’essi sono soggetti al fato: per esempio,<br />

Zeus tenta invano di sottrarre il figlio Sarpèdone alla morte inflittagli da Patroclo<br />

(Iliade 16).<br />

Omero 43<br />

L’eros, l’amore<br />

e l’omosessualità<br />

T10<br />

Divinità maggiori<br />

e minori<br />

Le preghiere<br />

e il fato

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