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LEZIONI DI LETTERATURA GRECA - Mondadori Education

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Ma come si può vedere già da questo esempio, la natura non è l’unico elemento che trova<br />

spazio nelle similitudini: anche la vita quotidiana, esclusa dalla tematica guerresca<br />

dell’Iliade, viene recuperata in questa sede specifica. E così anche le più umili attività<br />

umane trovano il loro posto al sole, come quando il fiume Scamandro esce dal suo letto<br />

nel tentativo di sommergere Achille e l’onda in piena è paragonata a quella creata dal contadino<br />

che irriga i suoi campi (Iliade 21,257-264):<br />

Come quando un uomo che irriga dei campi, da una sorgente profonda guida il corso<br />

dell’acqua per orti e frutteti e con la zappa rimuove ogni ostacolo; scorre l’acqua, trascinando<br />

i ciotoli, rapida scorre scrosciando lungo il pendio, e precede colui che la<br />

guida; così l’onda del fiume era sempre a ridosso di Achille, benché egli fosse veloce.<br />

(trad. di M.G. Ciani)<br />

Persino il mondo degli affetti familiari e dell’infanzia viene accolto nelle similitudini: è il<br />

caso di Atena che allontana i dardi da Menelao come una madre allontana una mosca dal<br />

figlio addormentato (Iliade 4,127-131), oppure di Apollo che «abbatté il muro degli Achei<br />

senza sforzo, come un fanciullo sulla riva del mare costruisce per gioco castelli di sabbia e<br />

per gioco poi li distrugge con le mani e coi piedi» (Iliade 15,362-364, trad. M.G. Ciani).<br />

6. Lingua e stile<br />

La lingua omerica è una lingua ‘mista’, perché vi si mescolano principalmente due grandi<br />

raggruppamenti dialettali, lo ionico e l’eolico. Si tratta quindi di una lingua che gli studiosi<br />

hanno giustamente definito ‘artificiale’ e che, nella forma in cui si presenta nei<br />

poemi, non è mai stata parlata: nell’epos, infatti, la stessa cosa può essere detta in più modi<br />

ma soprattutto in dialetti diversi (come mostrano, per esempio, i dativi plurali in -oi~ e<br />

in -oisi, ecc.), il che la rende una lingua letteraria nel vero senso della parola, non destinata<br />

cioè alla comunicazione quotidiana.<br />

Una peculiarità di questa mistione dialettale è che il dialetto dorico in Omero è assente,<br />

come ugualmente assenti sono elementi di storia e di cultura riguardanti i Dori (Odissea<br />

19,177, dove tra gli abitanti di Creta sono menzionati i Dwrieve~ te tricavi>ke~, i «Dori<br />

divisi in tre stirpi», potrebbe essere un’eccezione, ma molti la minimizzano). Secondo i<br />

filoni più diffusi della tradizione, l’invasione dorica risalirebbe al 1104 a.C., cioè a<br />

ottant’anni dopo la guerra di Troia: i Dori, quindi, non avrebbero preso parte alla spedizione<br />

perché ancora non erano arrivati in Grecia, e per questo sarebbero i grandi assenti<br />

dalla scena storico-narrativa dell’epos. Ma i Dori non sono entrati nei poemi neanche<br />

dopo, in seguito agli interventi ‘chirurgici’ (interpolazioni, ecc.) spesso operati sul testo<br />

omerico: da cosa dipende questa deliberata esclusione? Dal fatto che la fissazione dei contenuti<br />

dell’epos avvenne in epoca molto antica? Sembra strano perché, come vedremo<br />

meglio più avanti, il più recente Medioevo ellenico è largamente presente. Dipende allora<br />

da una corretta forma di arcaizzazione, che ha impedito l’intrusione di elementi culturali<br />

e linguistici estranei? Questa è una possibilità, ma in realtà il problema non è risolto.<br />

Un fenomeno a parte è rappresentato dagli atticismi che, secondo alcuni, dimostrano il<br />

passaggio del testo omerico attraverso Atene, almeno a partire dal VI secolo a.C.; secondo<br />

un’altra posizione critica, si tratterebbe per lo più di semplici fatti grafici. Per esempio, al<br />

posto delle forme attiche e{w~-tevw~ (ei{w~-teivw~) sono quasi sempre restaurabili le forme<br />

ioniche h|o~-thò~; altri casi sono modernizzazioni fonetiche o morfologiche. In conclusione,<br />

il testo omerico è certamente passato per Atene, e ciò ha comportato delle conseguenze<br />

anche sul piano linguistico, sebbene non sia sempre possibile definire con certezza il<br />

peso degli interventi linguistici introdotti.<br />

...vita quotidiana...<br />

...e universo<br />

familiare<br />

Una lingua<br />

artificiale<br />

L’assenza<br />

dei Dori<br />

Gli atticismi<br />

Omero 45

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