LEZIONI DI LETTERATURA GRECA - Mondadori Education
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struttura tripartita influenzerà in<br />
epoca storica la pianta dei templi<br />
greci.<br />
L’esecuzione epica e il suo<br />
pubblico Nell’Odissea Femio<br />
e Demodoco cantano per la corte<br />
di nobili accompagnandosi con<br />
uno strumento a corde (kítharis o<br />
phórminx), la cui cassa armonica<br />
è un guscio di tartaruga chiusa<br />
da una pelle bovina e da cui escono<br />
due corna unite da una barra, sulla<br />
quale sono tese le corde. Più che<br />
un canto spiegato, quello degli aedi<br />
doveva essere un recitativo senza<br />
grande estensione armonica;<br />
invece, in altre occasioni collettive<br />
(ad esempio, danze o riti funebri)<br />
descritte nei poemi omerici, gli<br />
aedi non eseguivano poesia epica<br />
ma lirica, caratterizzata da una<br />
melodia e da un ritmo più<br />
accentuati.Il canto viene eseguito<br />
durante il banchetto, mentre i<br />
dignitari di corte mangiano e<br />
bevono, perché «non v’è<br />
godimento più bello, /<br />
di quando la gioia pervade tutta<br />
la gente, / i convitati ascoltano<br />
nella sala il cantore / seduti con<br />
ordine, le tavole accanto son piene<br />
/ di pane e di carni, dal cratere<br />
attinge vino / il coppiere, lo porta<br />
e nelle coppe lo versa»,<br />
come dice Odisseo<br />
(Odissea 9,5-10).<br />
Il mégaron di Micene (XIII secolo a.C.): il sito com’è attualmente<br />
(sotto) e una ricostruzione che mostra le colonne e il focolare<br />
centrale.<br />
La materia del canto<br />
L’esecuzione dell’aedo può<br />
ammaliare il pubblico, e a Itaca<br />
Femio riduce al silenzio persino i<br />
Proci, di solito rozzi e<br />
rumoreggianti. Sia Femio<br />
sia Demodoco cantano, tra le altre<br />
cose, eventi molto recenti, cioè<br />
quelli relativi alla guerra di Troia,<br />
perché «gli uomini lodano di più<br />
quel canto / che suona più nuovo<br />
a chi ascolta», come afferma<br />
Telemaco (Odissea 1,350-351,<br />
trad. G.A. Privitera).<br />
La narrazione della guerra di Troia<br />
e dei ritorni degli eroi suscita forte<br />
commozione e dolore sia<br />
in Penelope, che nel libro I<br />
dell’Odissea chiede a Femio<br />
di cambiare argomento, sia in<br />
Odisseo, che nel libro VIII scoppia<br />
in lacrime al canto di Demodoco<br />
che narra le sue stesse gesta,<br />
costringendolo così a rivelare al re<br />
dei Feaci Alcinoo la propria<br />
identità (fino ad allora tenuta<br />
nascosta).<br />
Una situazione non più attuale?<br />
Resta infine da chiarire quanto<br />
questo ritratto dell’esecuzione epica<br />
fornitoci da Omero sia realistico.<br />
Omero narra eventi svoltisi alla<br />
fine dell’Età del Bronzo, quando<br />
ancora sorgevano i grandi palazzi<br />
micenei in cui ogni re aveva il suo<br />
aedo di corte che cantava nel<br />
Omero 59<br />
mégaron. Ma questa situazione era<br />
ancora attuale quando Omero<br />
componeva i suoi canti? Per<br />
rispondere, naturalmente,<br />
bisognerebbe stabilire se ci fu un<br />
‘Omero’ e quando visse.<br />
Come sappiamo, a questa<br />
questione possiamo solo rispondere<br />
che i poemi furono elaborati<br />
oralmente da numerosi aedi in<br />
quel vasto arco di tempo chiamato<br />
«Medioevo ellenico» (XII-VIII<br />
secolo a.C.). In questo periodo non<br />
esisteva più una regalità di tipo<br />
miceneo, che fu sostituita dalla<br />
polis, dapprima monarchica, poi<br />
aristocratica. Nella dimensione<br />
collettiva della polis,<br />
probabilmente, gli aedi cantavano<br />
in occasione di feste pubbliche<br />
a cui accorreva tutta la<br />
popolazione; e se cantavano –<br />
come è possibile che accadesse –<br />
nella casa di un nobile o di un<br />
sovrano, si trattava di edifici molto<br />
diversi da quelli micenei.<br />
L’esecuzione epica rappresentata<br />
nell’Odissea, dunque, non doveva<br />
essere più attuale nel «Medioevo<br />
ellenico». Resta comunque<br />
notevole che gli aedi di questo<br />
periodo conservassero una<br />
memoria storica delle modalità di<br />
esecuzione di epoche molto<br />
lontane, memoria che giunse loro<br />
attraverso una lunga eredità orale.<br />
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