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Naturale, senza tempo,<br />
personale<br />
Che bella sensazione, sedere<br />
davanti alla TV sfoggiando<br />
calzini lavorati a mano, sfilare per i<br />
corridoi di casa nelle calde pantofole<br />
di feltro oppure far rifulgere la luce irradiata<br />
da una candela fatta a mano! C'è<br />
proprio una bella differenza, se una cosa<br />
è lavorata a mano e in modo naturale,<br />
oppure se si tratta di un prodotto industriale.<br />
I prodotti fatti a mano emanano<br />
l'energia del loro creatore, si sente dire<br />
a più riprese da coloro che si dedicano<br />
ai vecchi mestieri. Il legno dei nostri<br />
boschi, la lana delle nostre pecore,<br />
le tinte di derivazione naturale; sono<br />
i regali che ci porge la natura e che,<br />
una volta lavorati a mano, si trasformano<br />
in una creazione artigianale unica.<br />
Se tutto ciò ci preme, dobbiamo essere<br />
pur disposti a spendere qualcosina in<br />
più.<br />
Saper fare un mestiere è stato per<br />
lungo tempo una questione di sopravvivenza.<br />
Oggi, dove tutto viene prodotto<br />
a basso prezzo, in tempi rapidi e in<br />
quantità di massa, l'etichetta “lavorato a<br />
mano” è garanzia di qualità esclusiva.<br />
I tempi sono maturi per un cambio di<br />
mentalità. Sempre più persone condividono<br />
questa sensazione e scoprono a<br />
livello personale la gioia di poter valorizzare<br />
gli aspetti creativi. Vogliamo recintare<br />
da noi il nostro giardino, sfornare<br />
il pane dal nostro forno oppure metterci<br />
all'arcolaio in buona compagnia? Il vecchio<br />
motto che torna oggi in voga è: “do<br />
it yourself”.<br />
Tutto ebbe inizio in tempi remoti con<br />
la preparazione di amigdale e punte di<br />
lance di pietra focaia. L'esatta misura del<br />
talento artigianale dei nostri avi mi fu<br />
chiara quando mi recai a visitare il mu-<br />
40 www.meranomagazine.com<br />
seo archeologico di Bolzano. Scoprire<br />
con quale raffinatezza sapeva vestirsi ed<br />
equipaggiarsi, cinquemila anni or sono,<br />
il sudtirolese più famoso del mondo –<br />
ötzi, la mummia del neolitico – ci colma<br />
tutti quanti di stupore.<br />
Tessere, filare, ricamare, zangolare,<br />
feltrare, intrecciare, tornire, conciare,<br />
tutti concetti che nell'epoca dominata<br />
da top manager e consulenti suonano<br />
irrimediabilmente antiquati. E infatti lo<br />
sono. Ma proprio per questo è bello che<br />
continuino ad esistere persone che si<br />
dedicano a questi antichi mestieri: per<br />
esempio Julia Ellemunter di Caldaro, che<br />
nella produzione a mano di ceramica si è<br />
fatta un certo nome.<br />
Degne di menzione sono le Kugeltürme<br />
(le torri con le biglie) della falegnameria<br />
Zöschg di Ultimo, l'artista feltraia<br />
meranese Edith Hofer, il tornitore e intagliatore<br />
Herbert Kerschbaumer della Valle<br />
Isarco oppure la maga del Lebkuchen,<br />
che risponde al nome di Magdalena<br />
raffl di Scena.<br />
Luci, odori, suoni<br />
Negli storici ambienti di Castel Tirolo<br />
si svolge quest'anno la quinta edizione<br />
dell'avvento a Castel Tirolo. La corte interna<br />
del castello fungerà da scenario,<br />
con la sua particolare atmosfera, per un<br />
evento natalizio autenticamente sudtirolese.<br />
Nella sala dei cavalieri e nel cortile<br />
del castello, espositori locali presentano<br />
l'artigianato sudtirolese con lavori<br />
in feltro, in ceramica, lavorati al tornio,<br />
tessuti e intrecciati, decorazioni, nonché<br />
la produzione di ceramiche e ornamenti.<br />
Mentre il crepitio del fuoco crea<br />
un'atmosfera accogliente, lo stand gastronomico<br />
offre piatti della tradizione,<br />
prodotti da forno e da bere. La presenza<br />
degli animali da toccare, pecore e asini,<br />
Alcune impressioni dei<br />
mercatini di Natale a<br />
<strong>Merano</strong> (sinistra e le due<br />
foto sotto), Lana (in mezzo)<br />
e Scena (a destra).<br />
rende felici i bambini, che hanno anche<br />
la possibilità di cimentarsi nel faidaté di<br />
oggetti natalizi.<br />
Non mancherà la presenza della<br />
ceramista Julia Ellemunter (Avvento a<br />
Castel Tirolo). Dopo la maturità, entrare<br />
negli ingranaggi dell'odierno mondo<br />
del lavoro non le si addiceva. Scelse<br />
l'Austria, il Burgenland, dove ebbe l'occasione<br />
di apprendere e indagare da<br />
cima a fondo i segreti dell'arte delle<br />
ceramiche e delle stufe di maiolica. Da<br />
13 anni Ellemunter si è messa in proprio<br />
e gestisce a Caldaro una piccola officina,<br />
dove permette che il visitatore possa<br />
seguire tutte le fasi di lavorazione.<br />
“Nel momento in cui le persone vedono<br />
come si svolge il processo di creazione<br />
delle ceramiche, assumono tutto un altro<br />
atteggiamento” asserisce con convinzione<br />
l'artista. In antitesi al “Made<br />
in China“, le sue creazioni sono fatte a<br />
mano e con il cuore. Dalle prime bozze<br />
al prodotto finito possono passare diverse<br />
settimane. Tutto questo ha il suo<br />
prezzo, pur considerando che “Il prezzo<br />
di vendita non ripaga mai tutte quelle<br />
ore di lavoro”, l'artista ne è consapevole.<br />
Ci vuole gioia e passione per essere creativi,<br />
se ci si vuole dedicare all'artigianato<br />
tradizionale. Per Castel Tirolo Julia<br />
Ellemunter ha realizzato diversi lavori, fra<br />
i quali anche delle stoviglie medievali.<br />
“Ognuno ha il suo stile, nella misura in<br />
cui cerca di realizzarsi”, dichiara.<br />
Il fascino della ceramica<br />
Lavorare la ceramica è un'attività artigianale<br />
antichissima. In Asia i primi vasi<br />
di terracotta, fatti di terra e acqua, risalgono<br />
a diversi millenni or sono. L'utilizzo<br />
del tornio da vasaio è più recente; la sua<br />
invenzione, in Mesopotamia, è datata<br />
4000 anni fa. In ambito mitteleuropeo le