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Situazione e tendenze della comunicazione istituzionale in Italia

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Analisi dei processi<br />

tipiche <strong>della</strong> struttura “di <strong>in</strong>formazione” (rapporti con gli<br />

operatori dell’<strong>in</strong>formazione, conferenze stampa, rassegna<br />

stampa).<br />

Ma, <strong>in</strong> un campione significativo dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e si è<br />

registrato anche lo svolgimento di funzioni <strong>in</strong> qualche<br />

modo “esorbitanti”, che dovrebbero – a rigore - rientrare<br />

tra i compiti di strutture di <strong>comunicazione</strong> <strong>istituzionale</strong>:<br />

così, per la gestione del sito Internet 10) , per “altre attività<br />

di <strong>comunicazione</strong>” ed “altre attività di relazioni esterne” 11) .<br />

Per quanto riguarda l’URP, dall’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e emerge un quadro<br />

di tendenziale <strong>in</strong>compiutezza: vi è, <strong>in</strong>fatti, la percezione di<br />

una netta prevalenza dell’attività <strong>in</strong>formativa – e più <strong>in</strong><br />

generale di quella di front-office (“accoglienza di richieste<br />

o domande”) – rispetto alle funzioni che, nell’<strong>in</strong>tenzione<br />

<strong>della</strong> legge 150/2000, avrebbero dovuto caratterizzarlo<br />

come un modello di struttura di <strong>comunicazione</strong>,<br />

fortemente <strong>in</strong>tegrato con l’organizzazione di appartenenza<br />

(verifica <strong>della</strong> qualità e del gradimento dei servizi).<br />

Un dato ulteriore che si ricava dall’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e è, proprio,<br />

relativo alla questione dell’<strong>in</strong>tegrazione organizzativa fra le<br />

diverse strutture di <strong>comunicazione</strong> e fra queste e le<br />

amm<strong>in</strong>istrazioni <strong>in</strong> cui sono <strong>in</strong>card<strong>in</strong>ate.<br />

Anche se il rapporto tra la funzione di ufficio stampa e la<br />

funzione “più <strong>istituzionale</strong>” di <strong>comunicazione</strong> è, nella<br />

percezione degli operatori, sostanzialmente positiva 12) ,<br />

non manca una significativa percentuale di chi lo<br />

percepisce come “collaborativo ma solo su precisa<br />

sollecitazione del management superiore” 13) o lo considera<br />

semplicemente di “reciproca tolleranza” 14) se non, addirittura,<br />

“di palese conflitto” 15) .<br />

Inf<strong>in</strong>e, stando ai risultati dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, le strutture di<br />

<strong>comunicazione</strong> si autopercepiscono come poco (46,9%) o<br />

per niente (10,4%) co<strong>in</strong>volte nella “progettazione ed<br />

attuazione degli <strong>in</strong>terventi f<strong>in</strong>alizzati alla semplificazione<br />

amm<strong>in</strong>istrativa” 16) .<br />

3. La “regia” <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> pubblica tra<br />

processi di pianificazione ed<br />

esternalizzazioni<br />

Tra le questioni di maggiore rilevanza vi è quella relativa<br />

alla pianificazione <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> quale processo<br />

potenzialmente idoneo ad evidenziare ruoli e d<strong>in</strong>amiche<br />

nella “regia” <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> all’<strong>in</strong>terno delle<br />

amm<strong>in</strong>istrazioni.<br />

In particolare, non è sempre chiaro chi sia il titolare <strong>della</strong><br />

funzione di pianificazione all’<strong>in</strong>terno dell’organizzazione<br />

(chi – <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i sostanziali – elabori il piano e ne assuma<br />

la paternità); non è, <strong>in</strong>oltre, sempre ricostruibile il<br />

percorso seguito nell’elaborazione del piano, nè<br />

<strong>in</strong>dividuabile chi (e come) abbia <strong>in</strong>dicato gli obiettivi, i<br />

programmi, gli strumenti, chi (e come) abbia potuto<br />

discuterne i contenuti, chi (e come) ne sia stato messo a<br />

parte prima dell’approvazione def<strong>in</strong>itiva. In term<strong>in</strong>i ancora<br />

più problematici, sembra essere assente un reale<br />

collegamento tra la pianificazione <strong>della</strong> funzione di<br />

<strong>comunicazione</strong> ed il parallelo, più ampio ciclo <strong>della</strong><br />

programmazione strategica dell’ente/istituzione,<br />

discipl<strong>in</strong>ato dal decreto legislativo 286/1999 17) .<br />

Particolarmente <strong>in</strong>teressante è, <strong>in</strong>oltre, il dato emerso<br />

dall’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sulla “esternalizzazione” di compiti e di<br />

attività da parte degli uffici di <strong>comunicazione</strong>. Nelle<br />

amm<strong>in</strong>istrazioni, <strong>in</strong>fatti, il ricorso alla cooperazione<br />

esterna risulta frequente per la produzione editoriale 18) , per<br />

la gestione del sito <strong>in</strong>ternet 19) , per i servizi legati alla<br />

gestione degli eventi 20) . Solo poche amm<strong>in</strong>istrazioni hanno<br />

dichiarato di non avvalersi <strong>in</strong> nessun caso di forme di<br />

esternalizzazioni. 21) Se, <strong>in</strong> alcuni casi, la collaborazione<br />

con prestatori di servizi o consulenti rientra senz’altro <strong>in</strong><br />

un’ottica gestionale, legata alla specializzazione e alla<br />

segmentazione dei processi produttivi, <strong>in</strong> altri la rilevanza<br />

dei compiti svolti è tale che risulta difficile dist<strong>in</strong>guere se<br />

la funzione è ancora governata dagli uffici di<br />

<strong>comunicazione</strong> ovvero è stata sostanzialmente “ceduta” al<br />

partner esterno (così, ad esempio, per gli aspetti<br />

redazionali del sito o per la presenza <strong>in</strong> fiera).<br />

Tale questione si collega, ovviamente, anche a quella <strong>della</strong><br />

varietà del titolo giuridico-formale che autorizza la<br />

esternalizzazione di compiti e di attività, che può<br />

sostanziarsi <strong>in</strong> una collaborazione di tipo strutturale, <strong>in</strong> un<br />

appalto di servizi o <strong>in</strong> un contratto <strong>in</strong>dividuale di<br />

consulenza. A fronte di tali possibilità è <strong>in</strong>fatti necessario<br />

che matur<strong>in</strong>o più ricche competenze, tra i professionisti<br />

pubblici <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong>, lungo tutto l’articolato iter<br />

contrattuale (dalla costruzione dei bandi di gara, alla<br />

gestione delle gare, a tutti gli aspetti di esecuzione dei<br />

10) Nel 18% dei casi il sito <strong>in</strong>ternet viene gestito dall’ufficio stampa, con picchi del 38,5% <strong>in</strong> altre amm<strong>in</strong>istrazioni, del 33,3% nelle Regioni e del 30,3% nella<br />

Amm<strong>in</strong>istrazioni centrali.<br />

11) Rispettivamente 35,3% e 30%.<br />

12) Il 46,5% ha risposto che il rapporto è “proficuo e produttivo”, con punte molto alte nelle Amm<strong>in</strong>istrazioni centrali, nella Sanità e nelle Prov<strong>in</strong>ce.<br />

13) 25,2%, con una punta massima del 30,8% nelle “altre amm<strong>in</strong>istrazioni”.<br />

14) 9,1%, con punte del 16,7% nelle Prov<strong>in</strong>ce e del 13,3% nelle Regioni.<br />

15) 0,9%, con un significativo picco del 6,7% nelle Prov<strong>in</strong>ce. Il dato viene confermato dalle risposte alla domanda “cosa modificherebbe <strong>della</strong> legge 150/2000?”:<br />

il 36% degli <strong>in</strong>tervistati ha risposto “l’obbligo di impiegare giornalisti professionisti o pubblicisti nell’attività dell’ufficio stampa”.<br />

16) Significativo il “ribaltamento” del dato nelle Amm<strong>in</strong>istrazioni centrali e nella Sanità, dove il co<strong>in</strong>volgimento risulta più alto (Sanità: molto 6,5%, abbastanza<br />

50,4%; Amm<strong>in</strong>istrazioni centrali: molto 8,6%, abbastanza 42,9%).<br />

17) Il d.lgs. 30 luglio 1999, n. 286 (artt. 1, 6 e 8) ha previsto un controllo strategico preord<strong>in</strong>ato, come noto, alla verifica di congruenza tra gli obiettivi posti<br />

dall’organo di <strong>in</strong>dirizzo politico-amm<strong>in</strong>istrativo ed i risultati conseguiti dagli organi di gestione attraverso scelte operative e ripartizioni di risorse (umane,<br />

materiali e f<strong>in</strong>anziarie).<br />

18) 54,6% per la grafica, 69,6% per la stampa, 41,1% per la distribuzione.<br />

19) 18,9% per gli aspetti redazionali, 50,5% per gli aspetti tecnologici.<br />

20) Il 31,1% si avvale di un supporto logistico per fiere e manifestazioni; il 13,8% di servizi relativi alla presenza <strong>in</strong> fiera.<br />

21) L’11,6%, e solo il 4,3% delle Regioni ed il 5,7% delle Amm<strong>in</strong>istrazioni centrali<br />

<strong>Situazione</strong> e <strong>tendenze</strong> <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> <strong>istituzionale</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> (2000-2004) - Rapporto al M<strong>in</strong>istro per la Funzione Pubblica

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