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Libretto - Radio Rai

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C a n d i d e : i l m o n d o è 4 / 3 p i g r e c o e r r e t r e<br />

per essere politically correct, cioè per coinvolgerci sempre più nella qualità<br />

di cui sopra).<br />

Ma se è così, se la materia di cui in quest’accezione il mondo è fatto,<br />

chi potrà dire che, faccia anche schifo e nessuno abbia il coraggio di ordinarlo<br />

al barman, quel che ne risulta non è il miglior cocktail possibile?<br />

Provatevici voi, se non siete d’accordo, a farne uno migliore! Finirete al<br />

più col somigliare al vostro politico preferito o a quello che detestate di<br />

più (i quali, del resto, risulteranno essere nature assai similli, presentando<br />

le stesse qualità positive o negative che sia, se solo ci si sposterà dal punto<br />

di vista di un singolo osservatore ed esprimersi dal punto di vista dei così<br />

detti grandi numeri).<br />

L’altra natura, tutto il non umano interessa poco il Voltaire di Candide<br />

e ancor meno il librettista e il musicista di quel Candide alla cui rappresentazione<br />

siete, sarete, siete stati presenti, che è un’assai strana pièce del<br />

teatro musicale, che negli Usa ha convinto un po’ tutti, ma mai del tutto,<br />

costringendo le produzioni a promuovere una serie di revisioni (delle quali<br />

tra un po’ daremo qui conto), che per come s’è evoluta ricorda procedimenti<br />

pre-verdiani, processi anteriori all’assunzione, nel teatro d’opera,<br />

del primato da parte del musicista, dunque quel teatro d’opera italiano la<br />

cui decadenza si realizza in una dissolvenza incrociata con l’affermarsi di<br />

Rossini.<br />

Ma vorremmo ricordare, prima, come anche l’altra natura, quella delle<br />

scienze geologiche, non si esima dal compito di realizzare l’obiettivo individuato<br />

da Leibniz, poiché tutti sanno che, esclusi i milanesi da Milano,<br />

i fiorentini da Firenze e, mi si permetta, i genovesi da Genova e così via,<br />

dette città risultano belle a tutti, dal che si deduce che, in definitiva, tolto<br />

l’uomo da un mondo nel quale le sue opere, piramidi, grattacieli, arene e<br />

ponti sugli stretti potrebbero anche restare ad uso e consumo di quel che,<br />

da essa escluso lui, resta della natura, questa potrebbe ammirarsi e apprezzarle<br />

come crede (e il come ci è detto dai territori dell’archeologia e dalla<br />

lotta continua tra l’una, la forse splendida Brasilia di Niemeyer, e l’altra,<br />

quella di quel territorio che non accetta lo stupro); quest’altra natura può<br />

darsi sia in sé bella, ma certo, come ha dimostrato ad abundantiam il<br />

sempre troppo trascurato Divin marchese, essa è sempre indifferente (il<br />

che ha promosso gravi tormenti, profonda filosofia e poesia d’alto valore<br />

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