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La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />
Linea guida 4<br />
1<br />
quale referente per il tema adozioni per Bolzano. Successivamente, invece, è stata presa la decisione<br />
di estendere tale competenza anche ai restanti quattro distretti cittadini, coinvolgendoli<br />
attivamente. Ciò ha creato qualche problema nei rapporti con la Provincia e gli altri partner e<br />
diffi coltà operative nel coinvolgere altri operatori non più “ab origine”, ma in un lavoro già avviato<br />
e sviluppato da tempo. La Provincia, inoltre, ha chiesto all’Azienda di far fronte anche alle esigenze<br />
della Comunità comprensoriale Bassa Atesina. L’obiettivo si intende comunque raggiunto<br />
nella sua prima fase, considerato che il progetto si sviluppa su più anni e proseguirà anche nel<br />
corso del 2005.<br />
Strettamente connesso con il sopraccitato obiettivo, ovvero quello di predisporre interventi di<br />
formazione alla genitorialità nei confronti di coppie resesi disponibili all’adozione, il distretto<br />
Gries-S.Quirino ha deciso di implementare anche delle attività progettuali volte all’accompagnamento<br />
ed al sostegno alla coppia nel periodo del primo anno di affidamento preadottivo.<br />
Di fondamentale importanza per la preparazione all’adozione, tale obiettivo si confi gura in un<br />
lavoro di gruppo su base tecnico – esperienziale volto a pianifi care l’attività futura ed il supporto<br />
alle coppie in misura effi cace ed esaustiva. Concretamente l’attività progettuale ha portato alla<br />
predisposizione di un protocollo operativo che defi nisce obiettivi, modalità operative, compiti e<br />
responsabilità, tempi, in un’ottica di intervento integrato e nella realizzazione di incontri con le<br />
coppie disponibili ed altri soggetti coinvolti. Il lavoro si è sviluppato con continuità e con un forte<br />
carattere collaborativo senza riscontrare particolari diffi coltà. L’obiettivo si intende raggiunto<br />
nella sua prima fase, considerato che il progetto si sviluppa su più anni e proseguirà anche nel<br />
corso del 2005.<br />
Il tema dei minori e del rischio di disagio in cui essi incorrono e uno dei temi più trattati dal Piano<br />
Sociale per la Qualità della vita, anche alla luce dei dati che indicano un aumento notevole delle<br />
prese in carico presso i servizi di base. Le linee di intervento del Piano puntano molto sulla prevenzione<br />
e sul coinvolgimento di tutte quelle risorse territoriale che possono sottrarre i minori da<br />
fonti di rischio o evidenziarne prima possibile i problemi. Il Piano punta in particolare al coinvolgimento<br />
delle scuole, che dovrebbero essere un punto di osservazione privilegiato e costante nel<br />
tempo di ogni dinamica relativa al minore, alla sua famiglia e al tessuto <strong>sociale</strong> in cui vive (punti<br />
1.2.1.1., 1.2.2.1 e 1.2.2.3). I due distretti in cui il problema del disagio giovanile è particolarmente<br />
evidente hanno operato per il coinvolgimento degli istituti scolastici: il distretto Don Bosco e il<br />
distretto Oltrisarco Aslago.<br />
L’affidamento<br />
preadottivo<br />
Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />
1.2 Settore minori<br />
Il distretto Don Bosco, che da anni opera sul tema dell’integrazione con la scuola, si è posta<br />
nel <strong>2004</strong> l’obiettivo del consolidamento e miglioramento della collaborazione tra distretto<br />
<strong>sociale</strong> Don Bosco ed una delle scuole del quartiere, la M.L.King. L’intento era quello di proseguire<br />
le attività già iniziate nel 2003 consolidando le modalità di collaborazione con la scuola<br />
al fi ne di attuare progetti integrati a livello individuale (il bambino) e a livello di gruppo (classe),<br />
al fi ne di riuscire ad intervenire sulle situazioni di disagio dei bambini in maniera precoce. Nel<br />
contempo era importante ribadire il ruolo del distretto ed in particolare del servizio <strong>sociale</strong> e del<br />
servizio educativo alla scuola e a chi vi opera quotidianamente. Per raggiungere questo obiettivo<br />
il distretto ha proposto una serie di progetti ludico-motori e ricreativi che hanno coinvolto 8 classi<br />
per un totale di 150 bambini. Inizialmente si era pensato di coinvolgere l’assistente <strong>sociale</strong> in<br />
tutte le situazioni in cui si presumeva vi fosse una situazione di disagio del bambino. In realtà si<br />
è poi deciso che il coinvolgimento debba avvenire attraverso consulenze mirate ed il confronto<br />
con le insegnanti, valutando un’eventuale presa in carico del bambino da parte del distretto. Con<br />
il <strong>2004</strong> l’attività del distretto a diretto contatto con i bambini è terminata e l’obiettivo può dirsi<br />
raggiunto: si auspica che nel futuro vi sia uno scambio continuo e costante tra scuola e distretto<br />
per eventuali problematiche, visto che le insegnanti coinvolte hanno ben compreso quale è il<br />
ruolo del distretto e come interagire con lo stesso.<br />
Don Bosco:<br />
la scuola come<br />
risorsa per la<br />
prevenzione<br />
del disagio<br />
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