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Bilancio sociale 2004

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fenomeno in quanto composti da personale al 100% femminile (es. asili nido). Questi dati sono<br />

confermati anche dalla rilevazione effettuata in occasione della partecipazione dell’Azienda al<br />

progetto promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica denominato “donna e leadership”<br />

volto a defi nire sistemi di conciliazione tra esigenze lavorative e familiari. Si consideri inoltre che<br />

nei servizi sociali risulta particolarmente diffi coltoso sostituire alcune categorie di personale con<br />

determinate specializzazioni e contemporaneamente con i requisiti per l’assunzione. Spesso<br />

bisogna ricorrere a modalità diverse dall’assunzione, quale la precettazione, che però comporta<br />

permanenze per periodi brevi o brevissimi e causa problemi sia al settore operativo che a quello<br />

amministrativo per il forte aumento di pratiche da gestire.<br />

Per altro verso il fenomeno, seppure oneroso, va visto con favore, in quanto discende e dà<br />

applicazione ai diversi strumenti di fl essibilizzazione del rapporto di lavoro che la normativa<br />

mette a disposizione. Anzi, si dovrà nel futuro cercare vie ancora più innovative per conciliare<br />

la vita familiare con quella lavorativa nell’ottica che la maggiore spesa connessa si trasformi in<br />

un investimento sulla qualità della vita e sul benessere organizzativo. Sul 100% del personale<br />

in servizio al 31.12.<strong>2004</strong>, il 56% è personale di ruolo. Il restante 44% è dato da personale a<br />

tempo determinato. Tra questo vi è anche personale precettato. L’Azienda per il 2005 ha fi ssato<br />

un calendario con le priorità nei concorsi da svolgere in relazione a fi gure professionali la cui<br />

stabilità è particolarmente urgente.<br />

Il dato relativo alle precettazioni necessita di particolare attenzione. Si è costretti a ricorrere a<br />

questo istituto – in un contesto di gestione diretta - per poter disporre di risorse professionalmente<br />

qualifi cate ma non in possesso di tutti i requisiti formali per l’assunzione in rapporto di pubblico<br />

impiego. Il personale precettato infatti, pur essendo in possesso della qualifi ca professionale<br />

richiesta e potendo quindi garantire qualità tecnica nel servizio, non possiede in genere l’attestato<br />

di bilinguismo. Il dato puntuale al 31.12.<strong>2004</strong> indica 129 persone in regime di precettazione<br />

corrispondenti a 109 unità di personale equivalente effettivo. Solo in parte questi precettati sono<br />

lavoratori stranieri (41), di cui 34 provenienti da paesi non appartenenti all’Unione Europea,<br />

soprattutto dal Sudamerica.<br />

6 di queste persone sono assistenti sociali: per questa fi gura professionale la cui attività rientra<br />

senza dubbio nel core business aziendale sono stati effettuati due concorsi in tempi molto<br />

recenti, ma nonostante queste assunzioni in ruolo si sono registrate diverse dimissioni che hanno<br />

mantenuto alto il turnover per questo profi lo professionale e da cui è derivata la necessità di<br />

reperire persone attraverso l’istituto della precettazione. Le altre fi gure sono per lo più assistenti<br />

geriatrici e operatori socio sanitari operanti nelle strutture residenziali per anziani. Pur tenendo in<br />

debito conto le diffi coltà di reperire sul mercato del lavoro questi specifi ci profi li professionali, per<br />

defi nire la posizione lavorativa di questi profi li è indispensabile aver chiarezza sulla futura modalità<br />

di gestione – diretta o esternalizzata – di case di riposo e centri di degenza.<br />

Il restante 42,6% del personale è composto da collaboratori che hanno più di 40 anni. Anche<br />

questo dato va preso in seria considerazione e rappresenta un aspetto di potenziale criticità. Il<br />

lavoro <strong>sociale</strong> è indiscutibilmente un lavoro usurante, sia sotto l’aspetto fi sico che psicologico.<br />

Un dato risulta particolarmente foriero di future criticità, quello concernente le dichiarazioni<br />

di parziale inidoneità rilasciate dal medico del lavoro. Nel corso del <strong>2004</strong> come emerge<br />

dalla tabella sottostante ben 58 persone (12 in più rispetto al 2003) devono rispettare una<br />

prescrizione medica che limita la loro capacità lavorativa. Ciò signifi ca che tali persone devono<br />

essere provvisoriamente o defi nitivamente ricollocate all’interno dell’Azienda. Il problema inoltre<br />

è che di regola le persone da ricollocare (assistenti all’infanzia, geriatrici, handicap) hanno profi li<br />

assolutamente specifi ci per cui la ricollocabilità risulta già oggi estremamente problematica e<br />

in prospettiva futura, diffi cilmente attuabile, se non con costi crescenti e con notevoli diffi coltà<br />

organizzative.<br />

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