La TOSCANA - Dicembre 2013

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tra arte e sapere scientifico, come aspetti della conoscenza strettamente interconnessi che vivono e si sviluppano contaminandosi reciprocamente. Entrambi si avvalgono dell’osservazione e dell’intuizione per interpretare la realtà, ma un ruolo spetta anche alla fantasia, che incarna il momento creativo in cui si comprende la relazione tra le cose. “Il contatto che Ghelli ha stabilito con Leonardo - scrive Carlo Pedretti - è a livelli di affinità elettive”. Ed è un’affinità quella che viene a crearsi tra le invenzioni leonardesche, i disegni sul volo e sui moti dell’acqua e la macchina della finzione fantastica di cui Giuliano Ghelli è maestro concertatore. Fanno parte di questo caleidoscopico congegno visivo le porte spalancate sul sogno, sul mito e sulla storia, le scatole magiche che custodiscono il vissuto dell’artista, i paesaggi, gli arcobaleni e le lune che raccontano il legame con la sua terra, le buste chiuse che sono scrigni di lontane memorie, i busti di donna che indicano la continuità tra il presente e il passato dell’arte. Un immaginario che vive di certezze già acquisite e di nuovi approdi raggiunti attraverso un meccanismo autorigenerante al cui timone è l’artista e la sua inesausta ricerca di libertà. Tra i recenti appuntamenti espositivi si ricorda la mostra a Firenze nel Ristorante i 4 Amici avvenuta alla fine di ottobre nell’ambito di una rassegna che, fino a gennaio, vedrà esporre alcuni tra i più noti artisti toscani. entra a far parte del suo immaginario. Nei lavori dei primi anni Ottanta, invece, accosta la scrittura all’elemento figurale, facendo sì che il supporto non sia più un campo neutro che subisce l’agire artistico, ma un luogo dove parole e figure rimandano a una dimensione narrativa che comprende il tempo e la memoria individuale. L’attenzione al linguaggio verbale rivela, inoltre, un interesse per il mondo della poesia e della letteratura che Ghelli pone in continuo dialogo con la pittura. Il verso poetico e il racconto letterario sono alle origini di molti dei suoi lavori figurativi, non solo come spunto ispirativo, ma come presenze vive nell’imbanditura scenica delle visioni fantastiche. La parola che diventa figura prende parte alla complessa coreografia di cui l’immaginazione si serve per spiegare le proprie vele, e quando la derivazione di un tema da un testo letterario non è riconoscibile fin da subito, interviene il titolo a dichiararla apertamente. E’ lunga la lista dei grandi nomi della cultura italiana e straniera che Giuliano Ghelli ha “incontrato”: Calvino, Saramago, Neruda, Garcia Marquez, Montale, Kavafis, Zavattini, Hemingway e molti altri. Incontri che a volte sono frutto di nuove letture, a volte hanno la familiarità dei vecchi amici che si ritrovano per rammentare il tempo della giovinezza. Altre volte, invece, nascono come riflessioni sulle invenzioni figurali di artisti del passato lontano o recente, di cui offre un’interpretazione del tutto originale, una vera e propria rilettura e non un omaggio. Picasso, Magritte, Matisse, i Futuristi e soprattutto Leonardo, che diversi anni fa l’ha visto impegnato in uno studio dei trentasei fogli che compongono il Codice Hammer e che raccolgono le osservazioni del genio fiorentino sulle acque e sull’astronomia. Un’occasione per celebrare il rapporto 12 Giuliano Ghelli
Nato a Firenze nel 1944 vive a San Casciano Val di Pesa (Fi). Esordisce a Milano nel 1963. Nel 1975 e 1980 è “Segnalato Bolaffi”. Dopo Parigi nel 1974, ha esposto negli U.S.A, Australia, Germania, Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna, Giappone, Russia, con oltre centocinquanta mostre personali in gallerie pubbliche e private. Da segnalare: 1992 Castello Sforzesco a Milano, In viaggio con Leonardo a cura di Carlo Pedretti. 1995 ciclo di grandi dipinti per la Mercedes-Benz Italia, Direzione di Roma. 2000 personale a Sidney per i Giochi Olimpici. 2001 Prato, Museo Pecci, La Parola Colorata. 2002 i suoi busti dipinti diventano il Premio Milano per la Moda. 2003 calendario ufficiale Toyota per il Giappone in 1.500.000 esemplari. 2005 Le vie del tempo, monografia edita da Carlo Cambi Editore a cura di Maurizio Vanni. 2008 Tokyo, Istituto Italiano di Cultura, in contemporanea del lancio della Nuova Fiat 500 della quale realizza un esemplare unico per beneficenza. 2009 Firenze, Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Le porte della Fantasia. Dal 2002 espone con i dipinti il suo Esercito di Terracotta a Villa Demidoff e Convitto della Calza a Firenze, Certaldo Palazzo Pretorio, Massa Marittima Museo Archeologico, Fiesole Teatro Romano, Poppi Castello dei Conti Guidi e a Radda in Chianti Palazzo del Podestà. 2008 Firenze Palazzo Medici Riccardi per il Genio Fiorentino, Modena Galleria Modenarte e Istituto d’Arte Venturi, Padova Scuderie di Palazzo Moroni, Cetona Ex Chiesa SS. Annunziata, Prato Castello dell’Imperatore, Lucca Centro LU.C.C.A. 2010 Impruneta, Sala d’Arme Chiostro Monumentale di Santa Maria e Fornace M.I.T.A.L per Tuscia Electa. Agosto 2009, drappellone del Palio di Siena. 2011 Pontedera Museo Piaggio a conclusione del Cantiere d’Arte Ghelli: La Fabbrica della Fantasia. 2012 Ponte de Sor Portogallo e Frontignan Francia, nei Centri Sete Sóis Sete Luas. Firenze, Museo di Scienze Naturali La Specola. 2013 Pontassieve, Sala delle Colonne, Poppi Castello dei Conti Guidi. Firenze, Palazzo Panciatichi, Consiglio Regionale della Toscana, ”50 anni in viaggio tra pittura e scultura”. Vetulonia (Gr) Museo Archeologico Isidoro Falchi. È presente su L’Arte del 900 di Lara Vinca Masini, edizioni Giunti-L’Espresso. Nel 2007 ha costituito la Fondazione Giuliano Ghelli a Poppi, dove nel 2011 ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Il 2 giugno 2013 gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. Il 6 dicembre il Consiglio Regionale della Toscana gli conferirà il Gonfalone d'Argento per meriti artistici. www.giulianoghelli.it www.fondazionegiulianoghelli.org Giuliano Ghelli 13
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