03.01.2015 Views

La TOSCANA - Dicembre 2013

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Così nel 1997 fu Marcello Guasti con i suoi splendidi gatti ad aprire<br />

questa iniziativa. Da allora in poi Polles (1998), Enzo Faraoni (1999),<br />

Sergio Scatizzi (2000), Silvio Loffredo (2001), Elena Salvaneschi<br />

(2003), Luciano Guarnieri (2004), Pietro Annigoni (2005), Giampaolo<br />

Talani (2006), Paolo Frosecchi (2007), Romano Stefanelli (2008), Luca<br />

Alinari (2009), Giuseppe Gavazzi (2010), Marcello Scuffi (2011), Fernando<br />

Farulli (2012), Anna Maria Bartolini (<strong>2013</strong>) hanno riempito con<br />

le loro opere le pagine di questo prezioso oggetto.<br />

Il prossimo dicembre toccherà ad Antonio Manzi e già c’è un gran<br />

fermento perché il noto artista ha precisato che le pagine avranno in<br />

anteprima opere inedite.<br />

Antonio Manzi è un artista a 360 gradi che utilizza tutte le materie e<br />

tutte le forme d’arte.<br />

Nato a Montella in provincia di Avellino nel 1953 viene in Toscana da<br />

bambino accolto dai nonni materni a <strong>La</strong>stra a Signa. Qui trascorre<br />

un’infanzia triste e solitaria in un collegio che gli è ostile e che lo<br />

rende ancora più chiuso in sé stesso creandogli una grande rabbia e<br />

un forte disagio.<br />

Solo l’arte riesce a liberare quella creatività innata nel fanciullo, che<br />

diventerà segno con la maturità.<br />

Autodidatta, si forma all’antica bottega fiorentina cercando di volta<br />

in volta di carpire ai grandi artigiani i segreti delle varie materie per<br />

poi esprimersi al meglio nelle varie tecniche artistiche.<br />

Così da un lacerante dolore primordiale espresso nelle opere giovanili,<br />

il suo tratto si evolve fino a diventare un segno così personale<br />

che distingue tutte le opere manziane siano esse oli, affreschi, ceramiche,<br />

collage, puntesecche, grafiti o sculture in bronzo e in marmo.<br />

Numerose le mostre e le esposizioni, tra le quali ricordiamo la personale<br />

del 1972 alla Galleria Guelfa di Firenze, quella del 1978 alla<br />

Galleria Pananti di Firenze, l’esposizione del 1989 al Teatro San Babila<br />

di Milano, la personale del 2005 “Antonio Manzi a corte” al<br />

Giardino di Boboli di Firenze.<br />

Questa esposizione verrà visitata da oltre 20.000 persone. Nel 2007<br />

l’Archivio di Stato presenta il volume dal titolo “Il linguaggio dell’arte<br />

tra trauma e riparazione” e immediatamente dopo viene allestita la<br />

mostra “Manzi, il segno”.<br />

Nello stesso anno il Comune di Campi Bisenzio destina all’artista<br />

alcune sale al piano terra di Villa Rucellai per farle diventare il Museo<br />

Antonio Manzi che nasce alla fine del 2007 grazie alla donazione<br />

che l’artista fa all’amministrazione comunale di 111 opere.<br />

Nell’aprile del 2011 il maestro esegue insieme a tanti manufatti<br />

anche un ineguagliabile polittico in ceramica di grandi dimensioni<br />

intitolato “Alba del mondo” esposto nel catino absidale per la mostra<br />

intitolata “Custode di attimi” nella Basilica di Sant’Alessandro<br />

a Fiesole.<br />

Nel febbraio 2012 nella Sala delle Colonne a Pontassieve si inaugura<br />

la mostra antologica dal titolo “Ricorda con rabbia” con l’esposizione<br />

di alcune fra le opere più significative della prima parte della<br />

produzione artistica di Manzi.<br />

Durante il periodo natalizio 2012 si inaugura a Palazzo Medici Riccardi<br />

la mostra “Vorrei baciare le tue mani” dedicata all’amore, non<br />

tanto quello platonico e retorico figlio del romanticismo, ma piuttosto<br />

quello fisico nelle sue manifestazioni emozionali e carnali.<br />

Ma è sempre il museo che attira migliaia di persone, studenti, scolaresche,<br />

parrocchie, gruppi qualificati, collezionisti, perché Antonio<br />

non si tira mai indietro, anzi accoglie e segue con grande entusiasmo<br />

e passione tanta gente, disponibile a raccontarsi e a farci<br />

entrare dentro la sua materia e perciò dentro la sua anima, pronto<br />

ad insegnare e a spiegare ogni minimo particolare, ogni piccolo<br />

frammento.<br />

Nelle cinque sale raffinatamente allestite del suo museo con didascalie<br />

perfette e luci idonee, le opere di Manzi dialogano fra di loro<br />

in un crescendo costante affrontando sempre una nuova stagione<br />

artistica. A quelle pareti sarà fra poco appeso anche questo calendario<br />

2014 che l’abilità dell’editore Mauro Pagliai ha saputo realizzare...arte<br />

con arte!<br />

Antonio Manzi<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!