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ANTONIO<br />
CICCONE<br />
Il disegno come<br />
atto di fede,<br />
una preghiera muta,<br />
un inno di lode a Dio<br />
di Daniela Pronestì<br />
Self-Statement, 2012, carboncino, cm. 78x58<br />
Tiana e Oliver, 2003/2008, carboncino e pastello, cm. 100x70<br />
Il disegno, diceva Ingres, è la probità dell’arte. Esprime il<br />
modo di sentire e di pensare dell’artista, l’onestà dei suoi<br />
mezzi e della sua ispirazione. Non è solo una delle tante<br />
manifestazioni della creatività umana, ma è qualcosa di<br />
più complesso. È espressione del comportamento dell’uomo,<br />
della sua personalità, dell’esperienza, delle idee; è uno strumento<br />
per esprimere, conoscere, immaginare, comunicare, indagare<br />
criticamente la realtà. Non è un caso che un secolo di avanguardie<br />
e di ricerche volte a scardinare i valori tradizionali dell’arte<br />
non sia bastato a confutare l’utilità della pratica disegnativa come<br />
aspetto centrale nel procedimento costruttivo di un dipinto, e non<br />
solo. Nel caso di Antonio Ciccone, il disegno non sempre rappresenta<br />
la fase di studio che precede la visione pittorica, ma spesso è<br />
un’opera organicamente compiuta e autonoma, a cui il colore nulla<br />
può aggiungere se non contribuire ad accentuare l’illusione della<br />
realtà. Osservo i suoi disegni e penso alle parole di Cennino Cennini:<br />
“L’intelletto al disegno si diletta solo, perchè da loro medesimi la<br />
natura a ciò gli trae, sanza nulla guida di maestro, per gentilezza<br />
d’animo”. Prima di essere disciplinato con l’osservazione e con l’esercizio,<br />
il disegno è manifestazione di un’inclinazione naturale che alberga<br />
in un animo gentile, sensibile al bello, capace di riconoscere la<br />
grazia e l’armonia del creato ed esserne intimamente colpito e commosso.<br />
Se così non fosse, non si spiegherebbe il senso di stupore<br />
che emana da ogni suo lavoro, stupore che nasce nello spettatore al<br />
cospetto di tanta maestria tecnica e prima ancora nell’artista, che<br />
osserva la realtà con religioso rispetto e con l’umiltà di chi vive l’atto<br />
Antonio Ciccone<br />
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