La TOSCANA - Dicembre 2013

Gao Xingjian legge Ultima fermata prima
dell'inferno
dolcezza furtiva, versi frutto di
uno spirito ribelle ma anche di
una carezza leggera come il soffio,
appunto, di malinconia che
pervade le ore e le seduce. Nel
susseguirsi delle pagine che ci
raccontano il mondo del poeta
talora la natura intreccia e circonda
le immagini di un’aura
quasi fiabesca".
Mi corre l’obbligo di inserire
una, seppur breve, biografia
dell’autore, attingendo dal suo
sito ufficiale: Innocente Foglio
nasce a Bagolino nella Val Sabbia
nel 1951 e inizia a scrivere sin da giovanissimo, vincendo subito
numerosi e prestigiosi premi in tanti concorsi letterari che gli valgono
la pubblicazione della prima raccolta poetica, Autunno (Edizioni
Mondo Letterario Milano). Il premio Nobel Eugenio Montale si
esprime in maniera lusinghiera definendolo “poeta di una sensibilità
straordinaria dettata dalla sofferenza”. Dopo questa importante
recensione il poeta prende a volare con le sue liriche nel mondo
letterario italiano. Seguono anni intensi con molti libri che riscuotono
sempre grande successo. Sono 12 le sillogi finora pubblicate.
Nel 2013 è recensito dal Premio Nobel 2000 Gao Xingjian con il
quale ha un incontro a Parigi. Innocente Foglio è impegnato da
sempre nel sociale, per questo nel 1997 ha fondato “l’Associazione
nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche” della
quale è presidente.
Nerio e Innocente Foglio
pagina dopo pagina, fra presente e ricordi, ed i versi si susseguono
l’uno dopo l’altro senza titoli ma con grande intensità espressiva. La
parola diventa essenziale, trasmette in maniera diretta e ci conduce
lontano, pur rimanendo stretta alle nostre mani, ai sentimenti che
esprime, al dolore, ai sogni. Ultima fermata prima dell’inferno è il
libro, come già espresso, della vita, che affaccia il suo dolore alla
finestra del mondo, ne respira gli aneliti e li trasforma in parole.
Nell’unicità dell’Uomo respira l’uomo del mondo che ha scarpe
grandi per viaggiare ed offrirsi agli altri, respirarne i sussulti, la
gioia, il ricordo…In tutto questo, e anche molto di più, troviamo il
senso del verso che caratterizza l’ultimo libro di Innocente Foglio di
una unicità che incanta e nello stesso tempo ci accomuna a lui partecipi
e consapevoli del tutto e del niente, emozionati e vivi come lo
è questa poesia talvolta dura, talvolta dolcissima. L’immagine della
copertina, Maschere alla finestra del maestro Antonio Stagnoli, è
un’opera straordinaria, sospesa in una realtà di sogno: nei tratti dei
volti che osservano, curiosi o compiacenti, troviamo l’ironia e il mistero
della vita. Il riso e il pianto senza che fra di loro ci sia una linea
di demarcazione precisa. La dinamica del libro ci accoglie come un
lungo viaggio del quale ogni pagina segna una tappa e ci permette
di camminare nelle emozioni, di penetrare questa vita-viaggio nella
sua complessa semplicità.
Il rapporto con la morte è quotidiano, semplificato in parole piane tra
ragione e sentimento, accettazione o grido: “Non puoi spiegarla / La
morte è irrazionale / La morte fa paura … La morte è un’avventura”.
Questa conclusione ci riporta alle maschere, ai volti che ci osservano
dalla copertina: farsa e malinconia. Il libro è pervaso anche da una
La pittrice norvegese Danielsen Linee autrice del ritratto del poeta Innocente Foglio
Innocente Foglio
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