medicale.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto

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Biomedicale veneto Piemonte Bioindustry Park - Ivrea Sorin Milano S.Raffaele 35% biotech italiano DT biotech Toscana Biotecnologie mediche Pisa - Siena Cina ) con forti e crescenti investimenti in ricerca da parte dei governi (Cina 3% del Pil per 10 anni) e i nuovi progetti spaziali di Cina, Giappone, USA ed Europa. 2.3 Il settore biomedicale in Italia Nel panorama industriale italiano, il settore biomedicale, insieme ai settori ad alta tecnologia, condivide un destino di marginalità economica e spesso tecnologica. La grande ricerca, le grandi istituzioni, i finanziamenti, i laboratori, le sinergie tecnologiche, una domanda pubblica organizzata e attenta all'innovazione, non rappresentano un patrimonio tipico del nostro paese (Belussi, 2002), che con gli anni si è specializzata sui settori flessibili e post-fordisti dell'industria tradizionale (tessile, abbigliamento, calzatura, etc.). Tuttavia sebbene il gap con le imprese americane e tedesche sia tuttora evidente, anche in Italia, oltre alle importanti realtà di imprenditorialità biomedicale che hanno storicamente segnato lo sviluppo del settore nel nostro paese, negli ultimi anni si stanno sviluppando distretti tecnologici e poli produttivi che stanno riqualificando l'offerta e la capacità competitiva italiana in questo settore. Roma CNR - ISS Veneto Dispositivi medici Distretto Biomedicale Biomedicale veneto tra società del benessere e mercato DT del FVG Biomedicina molecolare Emilia Dispositivi medici - Mirandola (MO) Ist. Rizzoli BO DT della Sardegna Biomedicina e tecnologie per la salute Catania Centro Ricerche Etna Biotech 19 L'Ospedale S. Raffaele di Milano, avviato nel 1971, è stato uno dei primi esempi in Italia di ospedale privato e centro di ricerca biomedica indipendente. Figura 6 - Principali poli biomedicali in Italia Come detto, storicamente il settore si è sviluppato a partire da alcune importanti iniziative imprenditoriali: 19 • in Lombardia il parco scientifico del S. Raffaele di Milano , attorno al quale si è sviluppato il maggiore parco scientifico biotecnologico italiano, che in- 30
2. Il settore biomedicale nelle società avanzate clude la Società Science Park Raf, l'Università Vita-Salute San Raffaele e insediamenti di ricerca di numerose multinazionali farmaceutiche; 20 • in Emilia Romagna, il distretto biomedicale di Mirandola , creato da Veronesi un imprenditore-inventore schumpeteriano (Bassoli, 1999), che si è evoluto da una realtà artigianale di piccola scala e integrandosi con le logiche di sviluppo internazionali ha visto entrare a pieno titolo nel distretto numerose imprese multinazionali; le Officine Ortopediche Rizzoli bolognesi dei primi anni del 1900, l'OTE Galileo sorta nel 1930; • in Piemonte, la Sorin Biomedica, fondata dalla Fiat e dalla Montecatini, che inizialmente operava nel campo della ricerca nucleare, e la Ansaldo Biomedica; 21 • in Liguria l'impresa Esaote di Sestri Ponente, con circa 250 addetti ed un'ottantina nell'indotto, collegabile a circa 10-12 aziende, che è specializzata nell'imaging diagnostico (ultrasuoni e tomografia a risonanza magnetica dedicata) e nella fornitura di sistemi ospedalieri chiavi in mano. A fronte di queste realtà di maggiori dimensioni, il Veneto ha invece visto svilupparsi fin dal dopoguerra un mosaico di nicchie di prodotti molto specializzati, a partire dall'area dell'ortopedia e riabilitazione, ma è rimasto caratterizzato dalle medio-piccole dimensioni d'impresa e da relativamente poche relazioni con le istituzioni pubbliche di sostegno. Negli ultimi anni invece, specifici accordi di programma con il Ministero dell'Università e della Ricerca hanno consentito la creazione di distretti biotecnologici in Lombardia (Biotecnologie, 2004), Friuli Venezia Giulia (Biomedicina molecolare, 2004), e Sardegna (Biomedicina e tecnologie per la salute, 22 23 2005) , mentre in Toscana, con il concorso di vari contributi pubblici nel 2002 è stato inaugurato a Pontedera il Polo Sant'Anna Valdera (PSV), costituito per valorizzare le attività di ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna, ateneo del sistema universitario pisano, ospitandone alcuni laboratori che svolgono ricerche scientifiche e tecnologiche di eccellenza in vari settori, fra i quali quello biomedicale, della microingegneria, della robotica, della meccatronica, della realtà virtuale, dell'Information Technology, delle biotecnologie. Attualmente, il settore nel suo complesso tuttavia appare caratterizzato da una forte frammentazione per nicchie di mercato e dalla presenza di un elevato numero di imprese altamente specializzate ma di dimensioni medio-piccole. Per mappare le imprese del settore si sono raccolti i dati del registro delle imprese delle Camere di Commercio e quelli del Censimento dell'Industria e dei Servizi del 1991 e 2001, utilizzando i seguenti codici della classificazione ISTAT 24 : BIOMEDICALE ALLARGATO BIOMEDICALE RISTRETTO Odontoprotesica Ottica PRODUZIONE: 33101 - Fabbricazione di apparecchi elettromedicali e loro parti 33102 - Fabbricazione di apparecchi medicali per diagnosi, materiali medico-chirurgico 33104 - Fabbricazione di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili 35430 - Fabbricazione di veicoli per invalidi DISTRIBUZIONE: 51462 - Commercio all'ingrosso di articoli medicali ed ortopedici 52320 - Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici 33103 - Fabbricazione di protesi dentarie 33402 - Confezionamento ed apprestamento di occhiali da vista e lenti a contatto 31 SECONDA PARTE 20 Il distretto biomedicale di Mirandola è localizzato in nove comuni della bassa pianura modenese, conta una rete di 74 imprese con circa 4.200 addetti (dati 2004), che realizzano disposable (articoli monouso in materiale plastico) e apparecchiature (Bassoli, 1999). Per trovare una simile concentrazione nel biomedicale si deve arrivare a Minneapolis (Moussanet e Paolozzi, 1992) negli Stati Uniti, ed infatti oggi queste due realtà sono in qualche modo relazionate, dato che due grandi imprese multinazionali (la Baxter e la Pfizer) hanno acquisito due imprese di Mirandola, fondate da Veronesi stesso e da lui successivamente cedute. Ogni anno le imprese del distretto realizzano un fatturato di circa 600 milioni di euro, il 60% del quale è esportato 21 Report sulla filiera del biomedicale in Liguria, www.pst.liguria.it 22 “Il settore delle biotecnologie in Italia” IPI - Osservatorio Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2007 23 Contributi del MIUR (ex Legge 488/92), dell'Unione Europea, della Regione Toscana e del Comune di Pontedera 24 Nel settore biomedicale ristretto non sono state incluse le imprese odontoiatriche e dell'ottica. Nelle pagine seguenti di questo rapporto di ricerca, per brevità, useremo il termine “settore biomedicale” per connotare l'ambito produttivo del settore biomedicale ristretto
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