medicale.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto
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3. La competitività delle imprese biomedicali venete<br />
nel campo del bio<strong>medicale</strong> all'estero, in altri costruisce un solido rapporto di ricerca<br />
e di convergenza fra le esigenze di ricerca pubbliche e la domanda<br />
aziendale, in altri casi si esplica più sulla consulenza ad hoc, in altri ancora prevede<br />
la fornitura di servizi. In qualche caso possiamo individuare start-up universitarie,<br />
nel settore delle bio-immagini e della biotecnologia medica. Infine<br />
vi è da osservare il significativo segmento delle imprese che si relazionano con<br />
gli istituti di cura per attivare attività di test e di ricerca applicata.<br />
Data la complessità del processo innovativo e la rilevanza della componente<br />
istituzionale (Cooke, 2002a) che fa della ricerca pubblica un elemento necessario<br />
ma peraltro non sufficiente a determinare il successo innovativo<br />
dell'impresa, nel settore bio<strong>medicale</strong> sono le sinergie tecnologiche e produttive<br />
ad essere importanti, come rilevanti appaiono gli aspetti di trasferimento tecnologico<br />
che si formano all'interno delle reti di impresa, dei cluster localizzati, e<br />
dei sistemi di impresa: si pensi ad esempio al fenomeno della Silicon Valley negli<br />
Stati Uniti (Saxenian, 1994), ai cluster biotecnologici inglesi (Cooke, 2001,<br />
2002b) o tedeschi (Lechner e Dowling, 2000; Casper e Kettler, 2001; Krauss<br />
and Wolf, 2002) o al parco scientifico di Sophia Antipolis in Francia (Longhi,<br />
2002).<br />
Le imprese biomedicali analizzate sono imprese ad alta intensità di attività di ricerca:<br />
oltre il 10% degli occupati nelle imprese produttive è coinvolto<br />
nell'attività di R&S, che, spesso, sono indistinguibili dalle fasi più manifatturiere<br />
e di ingegnerizzazione, o dal processo di differenziazione del prodotto.<br />
Mentre ovviamente le imprese solo commerciali non hanno all'interno la funzione<br />
di R&S, nelle imprese produttive si osserva una intensità significativa delle<br />
spese di R&S che mediamente tocca la soglia del 5% sul fatturato e in alcune imprese<br />
particolarmente innovative raggiunge anche il 30%.<br />
Dall'analisi per settore produttivo risulta che il segmento che assorbe maggiori<br />
risorse umane è quello delle attività di diagnostica, mentre in termini di fatturato<br />
investito sono i settori di terapia e riabilitazione a guidare la classifica. Si tratta<br />
di un dato che probabilmente è spiegato anche dai maggiori costi che queste<br />
imprese devono sostenere per l'acquisto di macchinari e attrezzature. Questo<br />
settore è quello però che ottiene anche i migliori risultati in termine di performance<br />
dell'output dell'attività di ricerca, misurato dalla numerosità dei brevetti<br />
internazionali conseguiti (42 brevetti registrati su un totale di 92).<br />
Nel campo delle conoscenze alla base delle scienze della vita e della biotecnologia<br />
è in corso una rivoluzione tecnologica che comporta la sperimentazione<br />
e l'esplorazione scientifica per l'acquisizione di nuove conoscenze fondamentali.<br />
Ciò sta dando origine a nuove conoscenze scientifiche quali la genomica<br />
o la bioinformatica e a nuove applicazioni, come i test genetici e la rigenerazione<br />
degli organi e dei tessuti umani o le nuove protesi ossee. La capacità di offrire<br />
soluzioni scientifiche e tecnologiche si basa essenzialmente<br />
sull'utilizzazione del potenziale scientifico esistente e disponibile ad essere<br />
sfruttato dalle imprese.<br />
Il settore bio<strong>medicale</strong> veneto analizzato, anche se in una fase di sviluppo ancora<br />
embrionale, sembra mostrare alcune interessanti peculiarità: un notevole<br />
collegamento con la ricerca di base universitaria e con l'ambiente clinico<br />
dell'area padovana e veronese, la presenza di elementi di eccellenza nell'area<br />
più prettamente accademica e legata alle attività di ricerca e sviluppo pubblica<br />
(neuro scienze, ingegneria dei materiali, utilizzazione clinica delle cellule staminali,<br />
bioimmaging) e privata (prototipizzazione di strumenti per la riabilitazione,<br />
apparecchiature per la diagnostica, e applicazioni di varia natura derivanti<br />
dalle biotecnologie). Nel corso degli ultimi anni è avvenuto anche l'avvio<br />
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TERZA PARTE