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medicale.pdf - Osservatorio Biomedicale Veneto

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4. Il bio<strong>medicale</strong> veneto per un Sistema Salute regionalesostenibile e di qualità<br />

determinare la domanda - con le specifiche tecniche e le prestazioni attese, mediando<br />

fra lo standard di fornitura ed il costo - e nella creativa relazione produttore-utilizzatore<br />

con l'impresa, si è originato un valore aggiunto in materia<br />

di ricerca ed innovazione che ha poi prodotto un'ampia offerta di dispositivi medici<br />

qualitativamente in grado di competere ed affermarsi anche sul mercato,<br />

prima nazionale e poi internazionale.<br />

Per le imprese di produzione si tratta allora di riconoscere agli attori pubblici<br />

della sanità il ruolo svolto di presidio fondamentale (anche se indiretto) delle<br />

funzioni di ricerca ed innovazione, e di apprezzarne le potenzialità e il valore, vista<br />

anche l'assunzione di logiche d'impresa verso la quale gli operatori sanitari<br />

sono oggi orientati.<br />

Mentre chi governa il Sistema Socio Sanitario a livello nazionale e regionale,<br />

54<br />

determinando in particolare la spesa sanitaria nelle attività di acquisto e avendo<br />

contemporaneamente la responsabilità della comunità nazionale e regionale<br />

nel suo complesso, dovrebbe operare con la chiara consapevolezza che -<br />

per le ragioni citate - i propri atti d'indirizzo poiché operano sugli standard di<br />

servizio e sulla relazione fornitore-cliente finiscono volenti o nolenti per sortire<br />

55<br />

effetti di politica industriale complessiva . Essi possono quindi stimolare o penalizzare<br />

l'attività di ricerca e la capacità di produrre innovazione, in posizioni<br />

critiche per la creazione di valore (e la percezione di qualità) della prestazione<br />

sanitaria. Così, essi possono consolidare e migliorare la rete specializzata di<br />

servizio oppure penalizzarla, a discapito dell'interesse generale e del sistema regionale.<br />

4.2 Il rapporto con il Servizio Socio Sanitario <strong>Veneto</strong><br />

Attualmente i contesti assistenziali infatti sono attraversati da continue spinte al<br />

cambiamento che, in termini generali, rispondono a due distinte esigenze:<br />

- l'acquisizione di tecnologie innovative, per soddisfare le aspettative dei professionisti,<br />

dei pazienti e delle comunità di riferimento, offrendo la disponibilità<br />

di strumenti diagnostico-terapeutici come elemento di ulteriore qualificazione<br />

dei servizi;<br />

- la necessità di rimodulare costantemente le scelte clinico-organizzative e i<br />

percorsi assistenziali da queste ultime sostenuti, anche al fine di adeguarle ai<br />

processi indotti dall'innovazione tecnologica.<br />

Queste spinte al mutamento, soprattutto nel caso delle alte tecnologie diagnostico-terapeutiche,<br />

pongono inevitabilmente il problema di un loro governo<br />

complessivo, in grado di armonizzare le tensioni aziendali al cambiamento<br />

con le esigenze del Servizio sanitario regionale nel suo insieme, per garantire<br />

la sostenibilità economica del sistema, evitare duplicazioni e ridondanze nei<br />

servizi, consentire una programmazione che tuteli una dislocazione delle tecnologie<br />

funzionale a permetterne l'accessibilità su tutto il territorio regionale.<br />

Proprio in questa direzione, tra gli orientamenti strategici indicati dal nuovo Piano<br />

Socio Sanitario della Regione <strong>Veneto</strong> viene prestata specifica attenzione alla<br />

sostenibilità e all'innovazione e alla ricerca . In particolare, viene indicato<br />

56<br />

che questo processo va perseguito a più livelli attraverso:<br />

- l'adozione delle migliori pratiche gestionali ed organizzative adeguate<br />

all'evoluzione sociale ed epidemiologica, delle conoscenze scientifiche e dei<br />

sistemi di cura (innovazione organizzativa);<br />

- l'introduzione delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche di provata efficacia<br />

(innovazione tecnologica biomedica);<br />

- l'introduzione delle tecnologie informatiche e telematiche che promuovano<br />

QUARTA PARTE<br />

54<br />

Si vedano le recenti Disposizioni<br />

della legge finanziaria<br />

2007: “…il Ministero della salute<br />

…individua, entro il 31 gennaio<br />

2007, tipologie di dispositivi<br />

per il cui acquisto la corrispondente<br />

spesa superi il 50 per cento<br />

della spesa complessiva dei dispositivi<br />

medici registrata per il<br />

Servizio sanitario nazionale…<br />

sono stabiliti i prezzi dei dispositivi<br />

…da assumere, con decorrenza<br />

dal 1º maggio 2007, come<br />

base d'asta per le forniture<br />

del Servizio sanitario nazionale”;<br />

“…I prezzi sono stabiliti tenendo<br />

conto dei più bassi prezzi<br />

unitari di acquisto da parte del<br />

Servizio sanitario nazionale risultanti<br />

dalle informazioni in possesso<br />

degli osservatori…”<br />

55<br />

Alla presenza dello Stato nel<br />

nostro sistema economico è riconducibile<br />

la produzione del<br />

40-45% del PIL<br />

56<br />

Bozza PSSR 2007-2009 della<br />

Regione <strong>Veneto</strong>, punti 2.2.2. e<br />

2.2.3<br />

79

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