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Biomedicale veneto
3.5.2 Le sinergie con i settori ad alta intensità tecnologica
Mentre per i dispositivi medici a moderata intensità tecnologica è generalmente
possibile stabilire una correlazione principale con uno dei settori tradizionali sopra
illustrati (vedi Tabella 48), per quelli più complessi e ad alto contenuto di tecnologia
- soprattutto negli ambiti della diagnostica, della terapia e riabilitazione,
della biotecnologia medica e dei servizi avanzati - sono molteplici e intrinsecamente
complementari gli apporti dei settori dell'elettronica, dell'informatica,
dell'engineering, delle biotecnologie e della meccatronica (Figura 17).
Quest'ultima è un esempio emblematico di una combinazione sinergica di tecnologia
elettrica, elettronica, meccanica, automatica, informatica, dei materiali
e delle telecomunicazioni che nel biomedicali trova diverse applicazioni:
• nella ricerca biomedica, per realizzare sistemi automatizzati e controllati
per colture; per la ricostruzione tridimensionale di modelli di tessuti o organi;
o per la sperimentazione virtuale;
• nello sviluppo di organi artificiali e protesi, per realizzare sistemi robotizzati
e protesi, o creare un'interfaccia del sistema nervoso con arti artificiali, oppure
nell'ingegneria della riabilitazione;
• nelle applicazioni cliniche, per sistemi diagnostici automatizzati, ingegneria
dei tessuti bioartificiali, sistemi di assistenza per la chirurgia, sistemi per circolazione
extracorporea e sostituzione della funzione renale.
Elettronica
Biomedicale veneto tra società del benessere e mercato
integrazione
Meccanica
Meccatronica
interfaccia
CAD
Informatica
Fonte: G. Maccarini, 2005
Figura 17 - Schema della combinazione sinergica di tecnologie nella meccatronica
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In questi ambiti la collaborazione e le sinergie con le imprese biomedicali in
prospettiva diverranno assolutamente strategiche per la competitività delle imprese
italiane e venete di questo settore, che oggi nel Veneto conta già una presenza
significativa.
Khymeia ad esempio, in collaborazione con l'MIT di Boston, ha realizzato un sistema
di realtà virtuale per la riabilitazione neurologica, basato su un kit di sensori,
che attualmente viene utilizzato anche dall'ospedale di Vicenza per la teleriabilitazione
motoria a distanza, e un altro dispositivo, per il momento invece
utilizzato solo nell'ambito di centri di ricerca, per stimolare pazienti in stato comatoso.
Un altro caso è rappresentato da Tsem che ha realizzato un sistema
per la terapia fisica che fa interagire tre differenti tecnologie: un acceleratore
diamagnetico molecolare per l'impianto di molecole attive, la movimentazione