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il quaderno conclusivo del progetto "Corridoio Esino" - Comune di Jesi

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<strong>Jesi</strong> Le percezioni e i punti <strong>di</strong> vista degli attori locali<br />

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gioco una prospettiva progettuale non consueta.<br />

In generale, i brani <strong>del</strong>le interviste riportati <strong>di</strong> seguito (<strong>di</strong> cui si è voluto<br />

mantenere <strong>il</strong> tono colloquiale 1 ) sono ut<strong>il</strong>i a dare corpo all’idea<br />

<strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l’Esino come “parco <strong>del</strong>le attività”. Inoltre, le stesse<br />

parole dei protagonisti paiono confermare la necessità <strong>di</strong> nuove modalità<br />

e strumenti <strong>di</strong> governance locale.<br />

In particolare, è possib<strong>il</strong>e raccogliere le riflessioni attinenti al territorio<br />

<strong>del</strong>l’Esino come “parco <strong>del</strong>le attività” attorno a tre temi:<br />

• Immagini e confini <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l’Esino<br />

• Un parco <strong>del</strong>le attività: abitare, produrre, valorizzare le risorse<br />

locali<br />

• Lavorare insieme, costruire politiche con<strong>di</strong>vise<br />

Immagini e confini <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l’Esino<br />

Per quanto concerne questo primo aspetto molte sono state le osservazioni<br />

e i commenti che gli attori intervistati hanno sollevato.<br />

In primo luogo è interessante notare come emerga dai colloqui una<br />

idea articolata <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>l’Esino, un’area composta <strong>di</strong> ambienti,<br />

morfologie e geografie variab<strong>il</strong>i, con confini poco definiti. L’immagine<br />

<strong>di</strong> <strong>Corridoio</strong> Esino, promossa originariamente dal Progetto Sistema<br />

come area compresa tra Ancona e Fabriano, finisce per articolarsi in<br />

quella <strong>di</strong> un territorio al suo interno fortemente <strong>di</strong>versificato, dove le<br />

aree <strong>di</strong> influenza dei poli maggiori sono <strong>di</strong>fferenti.<br />

“La geografia <strong>del</strong>le influenze è abbastanza complicata e <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente<br />

definib<strong>il</strong>e all’interno <strong>di</strong> un perimetro stab<strong>il</strong>e. Per esempio Serra de’<br />

Conti sembra avere rapporti stretti con la valle <strong>del</strong> Misa, Montecarotto<br />

gravita più sulla Vallesina, Arcevia con la Valle <strong>del</strong> Misa con<strong>di</strong>vide<br />

quasi tutto. Ostra guarda verso Senigallia, mentre altri comuni,<br />

come ad esempio Cupra Montana e Staffolo, pur incar<strong>di</strong>nati sulla<br />

Vallesina, hanno una parte <strong>di</strong> territorio che confina con la valle <strong>del</strong><br />

Musone. In parte anche Apiro, pur essendo in provincia <strong>di</strong> Macerata,<br />

gravita sulla Vallesina. Poggio San Marcello non confina con <strong>il</strong> fiume<br />

Esino, ma la popolazione ha relazioni con Moie e <strong>Jesi</strong>: poche persone<br />

lavorano a Fabriano e <strong>di</strong> conseguenza non ci sono gran<strong>di</strong> rapporti<br />

con questa città.“<br />

D’altro canto, quando ci si inoltra verso l’Appennino, l’impressione è<br />

che abbia inizio un sistema <strong>di</strong>fferente:<br />

“Se parlo <strong>del</strong>la Vallesina non penso certo a Fabriano. Oppure, per<br />

esempio, penso che <strong>Jesi</strong> non “percepisca” Ancona, qui <strong>il</strong> mare non è<br />

proprio sentito. La costa è una cosa mentre <strong>il</strong> colle è un’altra, questi<br />

due territori non si vedono”.<br />

“Io questa cosa la “sento” da marchigiano, tutto quello che è al <strong>di</strong> là<br />

<strong>del</strong>la montagna è un’altra zona, le zone appenninica e pre-appenni-<br />

1. I passi virgolettati sono tratti dalle interviste svolte. Non sono citati i nomi degli intervistati per ragioni legate<br />

alla necessità <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una liberatoria esplicita. Tuttavia cre<strong>di</strong>amo che, anche in assenza <strong>di</strong> riferimenti<br />

esatti alle persone, i passi riportati restituiscano comunque un panorama <strong>di</strong> posizioni interessanti.

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