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il quaderno conclusivo del progetto "Corridoio Esino" - Comune di Jesi

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<strong>Jesi</strong> Come intendere lo scenario<br />

15<br />

le ad esplicitare <strong>il</strong> percorso e la natura <strong>del</strong>le scelte possib<strong>il</strong>i, a rendere<br />

collettivamente trasparenti i probab<strong>il</strong>i effetti <strong>del</strong>le scelte, in<strong>di</strong>cando<br />

percorsi <strong>di</strong> selezione.<br />

In questo primo uso degli scenari <strong>il</strong> fine <strong>del</strong> Progetto è ancora implicito,<br />

racchiuso nell’in<strong>di</strong>viduazione dei “problemi emergenti” e dei<br />

possib<strong>il</strong>i “temi progettuali”.<br />

Scenario come visione<br />

Secondo alcune interpretazioni, si costruiscono simulazioni sul futuro<br />

«[...] perché forse pensare al futuro costringe a colmare la scarsa/superficiale<br />

conoscenza che abbiamo <strong>del</strong> presente [...] Costruire scenari,<br />

in fondo è come raccontare storie attraverso le quali ridurre non tanto<br />

l’incertezza nei confronti <strong>del</strong> futuro, quanto l’ignoranza nei confronti<br />

<strong>del</strong> presente». Ma si costruiscono anche per un nuovo bisogno <strong>di</strong> immaginare<br />

<strong>il</strong> futuro senza «[...] doverlo rinchiudere in un <strong>progetto</strong> unico,<br />

finito e definitivo, [...] con la consapevolezza <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fficoltà generate<br />

dall’incertezza». (Gasparrini 2003).<br />

Nel Progetto si è fatto uso <strong>del</strong>la parola scenario anche in questa accezione,<br />

per riferirsi alla rappresentazione allusiva <strong>del</strong>le prospettive,<br />

alla visione verso la quale possono tendere domande e desideri <strong>del</strong>la<br />

società inse<strong>di</strong>ata. “Parco <strong>del</strong>le attività” è stata la locuzione con la quale<br />

si è restituita questa visione, esplicitando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> partenza,<br />

ricostruendo uno sfondo <strong>di</strong> riferimento interpretativo su cui impostare<br />

una serie <strong>di</strong> azioni progettuali coerenti.<br />

Scenario come tematizzazione strategica<br />

Lo scenario «[...] <strong>il</strong> più <strong>del</strong>le volte viene giocato entro contesti strategici<br />

ed inteso come una storia sul futuro in grado <strong>di</strong> organizzare una<br />

sequenza ipotetica <strong>di</strong> eventi con lo scopo <strong>di</strong> mob<strong>il</strong>itare gli attori, ed in<br />

cui ciò che conta sembra essere non solo <strong>il</strong> contenuto sostantivo <strong>del</strong>lo<br />

scenario, ma anche la capacità <strong>di</strong> istituzionalizzare un modo <strong>di</strong> pensare<br />

<strong>il</strong> futuro, [...] dove <strong>il</strong> primato è all’azione rispetto alla conoscenza,<br />

all’azione come mezzo <strong>di</strong> riduzione <strong>del</strong>l’incertezza» (Tosi 2001).<br />

«Esplorare <strong>il</strong> campo <strong>del</strong>le possib<strong>il</strong>ità future <strong>di</strong> un territorio consente [...]<br />

<strong>di</strong> riflettere sui caratteri o<strong>di</strong>erni <strong>di</strong> quel territorio, riconoscendone limiti<br />

e potenzialità, in<strong>di</strong>cati dalle risorse fisiche ed economiche, dalle pratiche<br />

sociali [... <strong>di</strong> riconoscere ] le resistenze che quel territorio, la sua<br />

società e la sua economia oppongono oggi alla trasformazione, ma<br />

anche le sue <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità alla mo<strong>di</strong>ficazione. [...] si tratta <strong>di</strong> proporre<br />

prospettive possib<strong>il</strong>i, progetti praticab<strong>il</strong>i, immagini che ci aiutino, non<br />

a prefigurare esattamente uno stato finale, ma a costruire un futuro<br />

<strong>del</strong>ineando le azioni e le strategie possib<strong>il</strong>i, in<strong>di</strong>viduandone gli attori<br />

ed i loro compiti.» (Gasparrini 2003). Si tratta <strong>di</strong> «[...] selezionare gli<br />

elementi e le variab<strong>il</strong>i r<strong>il</strong>evanti, ragionando su possib<strong>il</strong>ità e probab<strong>il</strong>ità,<br />

provando a costruire uno o più or<strong>di</strong>ni ipotetici dei <strong>di</strong>versi fenomeni che<br />

investono <strong>il</strong> territorio. [...] significa riflettere sul probab<strong>il</strong>e e sul possib<strong>il</strong>e,<br />

sulle politiche necessarie a realizzare situazioni future migliori <strong>di</strong><br />

quelle attuali, per le quali valga la pena mob<strong>il</strong>itare attori e nuove risorse.»<br />

(Tosi 2001).<br />

Lo scenario, in questo caso, si definisce «come una combinatoria intelligente<br />

<strong>di</strong> strategie, <strong>di</strong> congruenze, <strong>di</strong> conflitti [...] Ipotesi <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>,<br />

adeguatamente scomposte, <strong>del</strong>le quali si rappresentano inter<strong>di</strong>pendenze<br />

ed impatti, relativamente ad un insieme <strong>di</strong> criteri progettuali,

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