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rivista n. 3/2011 (pdf) - Carmelitani Scalzi di Sicilia

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siamo davanti al SantissimoSacramento, invece <strong>di</strong>«Quandoguardarci attorno, chiu<strong>di</strong>amogli occhi e la bocca; apriamo il cuore; il nostrobuon Dio aprirà il suo; noi andremo aLui. Egli verrà a noi, l'uno chiede, l'altro riceve;sarà come un respiro che passa dall'unoall'altro», queste erano le parole con le qualiil curato d'Ars, San Giovanni Maria Vianney,cercava <strong>di</strong> spiegare l'adorazione.Adorazione è stare <strong>di</strong>nanzi a Dio onnipotentein un atteggiamento <strong>di</strong> silenzio,potente espressione <strong>di</strong> fede: «Parla, Signore,perché il tuo servo ti ascolta» (1 Sam.3,10). Èdavvero inspiegabile in termini umani. PapaBenedetto XVI ha spiegato il significato <strong>di</strong>adorazione come una proskynesis, «il gestodella sottomissione, il riconoscimento <strong>di</strong> Diocome nostra vera misura, la cui norma accettiamo<strong>di</strong> seguire, e come ad oratio contattobocca a bocca, bacio, abbraccio e quin<strong>di</strong> infondo amore». È tale processo <strong>di</strong> presenzadavanti a Dio che ci trasforma. San Paolo,parlando <strong>di</strong> coloro che si volgono verso il Signorecome fece Mosè, <strong>di</strong>chiara: «quando civolgeremo verso il Signore, il velo sarà tolto...e noi tutti, a viso scoperto, riflettendocome in uno specchio la gloria del Signore,veniamo trasformati in quella medesima immagine,<strong>di</strong> gloria in gloria» (2 Cor 3,16.18).È interessante notare che il verbo usato qui èlo stesso usato per spiegare la trasfigurazione<strong>di</strong> Cristo sul monte Tabor.La presenza dell'adorante <strong>di</strong>nanzi a Diolo trasforma. Ciò è mirabilmente espresso inquelle parole del libro dell'Esodo: «quandoMosè scese dal monte Sinai con le due tavoledella Testimonianza nelle mani, non sapevache la pelle del suo viso era <strong>di</strong>ventata raggiante,poiché aveva conversato con Yahweh.Ma Aronne e tutti gli israeliti, vedendo chela pelle del suo viso era raggiante, ebberotimore <strong>di</strong> avvicinarsi a lui» (Es 34, 29-30).È come quando qualcuno si mette a fissareintensamente un tramonto; dopo un po' <strong>di</strong>tempo, anche il suo volto assume un coloritodorato.Il vescovo Fulton J. Sheen nota, nellospiegare tale esperienza, che quando guar<strong>di</strong>amoall'Eucaristia in un atteggiamento <strong>di</strong>adorazione, <strong>di</strong> profonda riverenza e amoreaccade qualcosa in noi <strong>di</strong> molto simile aquanto accadde ai <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Emmaus. Ilpomeriggio della domenica <strong>di</strong> Pasqua, quandoil Signore si fece loro incontro, domandòperché fossero così tristi. Trascorse alcuneore alla Sua presenza e ascoltando <strong>di</strong> nuovo ilsegreto della spiritualità – il Figlio dell'Uomodeve soffrire per entrare nella Sua gloria»– finito il tempo <strong>di</strong> stare con Lui, i loro cuoriardevano (Un tesoro nell'argilla). L'adorazioneeucaristica è quin<strong>di</strong> un incontro profondamentepersonale e, in qualche misura, comunitariocon il Signore. L'atteggiamento innato<strong>di</strong> riverenza non è dato da alcun senso <strong>di</strong>remissività, ma da un atteggiamento <strong>di</strong> fedeprofonda e dal grande desiderio <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo,o meglio, un atteggiamento <strong>di</strong> presenza eascolto tra l'"Io" e il grande "Tu" – la ricercadella comunione.È come quando Mosè guardava il rovetoardente. Il roveto continuava a bruciare,ma non si <strong>di</strong>struggeva. La nostra presenzadavanti al Signore eucaristico non <strong>di</strong>minuiscela Sua gloria, ma parla a noi e noi <strong>di</strong>aloghiamocon Lui. E in tutto questo, veniamotrasformati. Non è Lui che cambia, ma noi.Eppure, lungo la storia della Chiesa, questagrande fede nella Presenza <strong>di</strong> Gesù in personanella Santissima Eucaristia, ha avutoanche dei detrattori, soprattutto quelli checriticavano la pratica ecclesiale dell'adorazioneeucaristica.Obiezioni all'AdorazioneIl Santo Padre, papa Benedetto XVI,nella Esortazione apostolica post-sinodales,parla <strong>di</strong> un'opinione che si era <strong>di</strong>ffusa mentrela riforma liturgica conciliare muoveva i pri-Alessandro Bonvicino detto "Il Moretto", Cristo eucaristico con i santi Bartolomeo e Rocco,1545, Castenedolo (Brescia), Chiesa <strong>di</strong> san Bartolomeo13

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