Imparandoa farglicompagnia<strong>di</strong> Maria NikaRICORDO ancora oggi l'emozioneprovata quando lessi per la primavolta santa Teresa <strong>di</strong> Gesù e ricordoancora che desideravo fortemente imitare ilsuo modo <strong>di</strong> pregare credendo fermamenteche fosse assolutamente possibile.Ma fra il <strong>di</strong>re e il fare... anche perchésono madre e moglie e a quel tempo lavoravopure. Non avevo tempo e quandol'avevo ero talmente stanca che desideravosolo riposare.Però così come per arrivare acompiere per bene i miei doveri miorganizzavo, capii che anche il pregareseriamente richiede un certoor<strong>di</strong>ne, quasi un programma. Laprima cosa che feci fu <strong>di</strong> ritagliareun'ora al giorno possibilmente sempreallo stesso orario. Chiusa in camera,ad occhi chiusi in penombra esoprattutto il silenzio. Non semprec'era in casa ma capii che occorrevasilenzio interiore, cioè isolarsi, sforzarmi<strong>di</strong> non sentire e come <strong>di</strong>cesanta Teresa occorre volontà, nonintelligenza o cultura.È chiaro che anche l'amore, anzisoprattutto l'amore è la chiave chespinge la volontà ad agire e lo stessoamore e il credere fermamente <strong>di</strong>essere riamata da Lui, mi <strong>di</strong>sponevaad attirarLo come un amico sincero,un fratello, uno sposo dell'anima.FarGli compagnia risultava facilissimo,quasi naturale, spontaneo;raccontarGli le mie pene, le necessità,i dolori, i desideri cioè fare richiesteera la prima cosa che facevo.Poi col tempo parlavo sempre menoperché quando io non parlavo eracome se parlasse Lui. Credete forse- <strong>di</strong>ce Madre Teresa - che Dio nonparli perché non ne u<strong>di</strong>amo la voce?Quando è il cuore che prega, Eglirisponde. (C 24,5).Così, meno parlavo, più "ascoltavo", piùGli <strong>di</strong>cevo con parole semplici e naturaliquanto io Lo amassi, più desideravo starecon Lui, non vedevo l'ora <strong>di</strong> farlo e ciò mispingeva ad orgarizzarmi meglio per compieretutti i miei doveri che facevo con piùgioia e quin<strong>di</strong> ancora meglio.Piano piano non facevo più richieste34Polidoro da Caravaggio(?), Stu<strong>di</strong>o per un Cristo bene<strong>di</strong>cente, sec.XVI, Palermo, Galleria Regionale <strong>di</strong> Palazzo Abatellis
personali ma per gli altri e certe volte nonchiedevo niente limitandomi a stare in silenziofelice soltanto <strong>di</strong> fargli compagniaoppure con<strong>di</strong>videvo con Lui le mie gioiestimando e apprezzando in modo <strong>di</strong>versoogni piccola cosa come dono d'amore. PiùLo amavo e più mi sentivo riamata e più misentivo riamata e più Lo amavo. Compresicosì che l'Amore si nutre <strong>di</strong> amore e se ilmio era limitato il Suo è sconfinato.Nutrendomi alla fonte del Suo amorenotavo che cambiava il mio modo <strong>di</strong> amaregli altri, cambiava profondamente me spingendomia desiderare <strong>di</strong> fare <strong>di</strong> piu per Lui;ma per fare ciò occorreva che Lo conoscessiancora meglio. Cominciai a partecipare piùspesso alla Santa Messa, a confessarmi, aleggere la Bibbia - riuscendo a decifrare ciòche prima era misterioso - a pensare prima<strong>di</strong> parlare, a non sprecare tempo guardandoprogrammi spazzatura alla tivù, a privarmi<strong>di</strong> piccole cose per amor Suo, a de<strong>di</strong>carGlipiccoli slanci d'amore mentre mi occupavo<strong>di</strong> altre cose (pulire, cucinare, stirare ecc.).Aumentava silenziosamente e misteriosamentein me la pace e la quiete quasisenza che io me ne rendessi conto. SantaTeresa <strong>di</strong>ce: «Fate il possibile per non privarvi<strong>di</strong> un così buon amico. Se vi abitueretea tenervelo vicino, se Egli vedrà che lofate con amore e vi adoperate a contentarlo,non potrete, come suol <strong>di</strong>rsi, togliervelo <strong>di</strong>torno; vi assisterà sempre, vi aiuterà in tuttele vostre <strong>di</strong>fficoltà; l'avrete con voi dappertutto»(C 26,1).Io desideravo fortemente - come lo desideroancora oggi - avere un rapporto <strong>di</strong>intimità sempre più profonda con Lui e perottenerlo so che devo fare il possibile pernon offenderlo, devo evitare <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgustarlo,devo in poche parole ascoltare santa Teresamettendo in pratica tutti i suoi insegnamenti.«Camminiamo insieme, Signore: iodevo andare dove andrete Voi; dovunquepasserete passerò anch'io» (C 26,6).Preghiera Teresianaa Marina <strong>di</strong> RagusaUn gruppo <strong>di</strong> carmelitani, religiosi e laici,hanno voluto vivere ed offrire questo gestoattraverso la proiezione <strong>di</strong> un filmatoappositamente realizzato, con immaginie testi teresiani (vd p.24-25) Qual'era ilmodo in cui pregava Santa Teresa? Comesi può fare orazione così che la vita <strong>di</strong>ventipreghiera e la preghiera <strong>di</strong>venti vita vissutain comunione d'amore con Dio? Queste, ledomande a cui voleva rispondere l'iniziativa,intesa come un invito ad accostarsi senzapaura alla dottrina <strong>di</strong> santa Teresa, perlasciarsi contagiare dalla sua esperienza<strong>di</strong> Dio. Dopo una breve introduzione, lapresentazione del video e <strong>di</strong> alcune testimonianze(vd p. 34-35), è seguito un momento<strong>di</strong> orazione silenziosa davanti al SantissimoSacramento, in un “appuntamento delleanime” con le monache carmelitane <strong>di</strong>Ragusa, ideatrici del momento <strong>di</strong> preghiera,voluto come tappa nell'itinerario <strong>di</strong>celebrazioni del centenario <strong>di</strong> fondazionedel Monastero.35