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rivista n. 3/2011 (pdf) - Carmelitani Scalzi di Sicilia

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VI È UN VECCHIO proverbio portogheseche <strong>di</strong>ce «Quando Dio vuolenascondere qualcosa la mette propriodavanti ai nostri occhi». Forse, da nessunaparte questa verità viene rivelata in modo piùchiaro che nel mistero della sua presenza nelmondo. La presenza <strong>di</strong> Dio è una presenzanascosta ma soltanto per coloro che non voglionovederlo.Tutta la religione, tutta la spiritualità è inun certo senso una risposta, o una consapevolezzadella presenza <strong>di</strong> Dio nelle nostre vite.La religione è fondamentalmente il luogod'incontro tra Dio e l'umanità, un incontroche ha luogo qui e adesso in questo nostromondo, un mondo che Egli ha creato ed hariempito con lo splendore della sua presenza.Non esiste nessun momento, nessun luogonelle nostre vite quoti<strong>di</strong>ane in cui Dio nonsia presente.Dio è sempre lo stesso. Egli non "va” e"viene" da un luogo all'altro. Dovunque e inogni momento Egli è interamente e totalmentepresente in tutto ciò che esiste.Le impronte <strong>di</strong> DioForse la cosa più importante da ricordareriguardo la presenza <strong>di</strong> Dio nel mondo è cheesso non è una forza impersonale o un'energiache esercita la sua influenza da qualcheregione remota dello spazio esterno. La suainfluenza è infinitamente personale ed imme<strong>di</strong>ata.Poiché ha creato tutte le cose dalnulla, Egli è continuamente presente nellasua creazione, infondendo vita <strong>di</strong> attimo inattimo. E solo attraverso questa presenza epotenza che il mondo continua ad esistere eche tutte le creature continuano a vivere e asvilupparsi: "in lui viviamo, ci muoviamo edesistiamo" (At 17,28).La creazione è un modo attraverso il qualeDio ci rivela se stesso. Egli ci parla nellabellezza delicata <strong>di</strong> un bucaneve o nell'imponenzamaestosa delle elevate montagne. Avolte riusciamo ad intravvedere la sua presenzanel sole che tramonta o sentire la sua vocenel silenzio del mare o nel lieve sussurro dellabrezza della sera: «I cieli narrano la gloria <strong>di</strong>Dio, l'opera delle sue mani annunzia il firmamento».(Sl 19). I santi si sono sempre resiconto <strong>di</strong> questo: san Francesco lo ha celebratonel Cantico <strong>di</strong> Frate Sole; san Giovanni dellaCroce ha parlato della creazione che recale le “impronte" <strong>di</strong> Dio, mentre «egli passavain fretta, <strong>di</strong>ffondendo migliaia <strong>di</strong> grazie, ammantandola<strong>di</strong> bellezza».Forse, una delle più belle espressioni riguardociò si trova negli scritti <strong>di</strong> Giuliana <strong>di</strong>Norwich: «Egli mi mostrò una piccola cosa,delle <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> una nocciola, nel palmodella mia mano, ed era rotonda come unapalla. La guardai con l'occhio della mente epensai: "Cosa sarà?" e la risposta arrivò: "Essaè tutto ciò che è stato creato". Mi meravigliaiche potesse conservarsi poiché pensai che sisarebbe dovuta <strong>di</strong>ssolvere nel nulla, tanto erapiccola. E la risposta <strong>di</strong> nuovo mi soggiunse:"Essa si conserva e sempre si conserverà perchéDio la ama, poiché tutte le cose esistonotramite l'amore <strong>di</strong> Dio". In questa piccolacosa, dunque, compresi tre verità. La prima èche Dio l'ha creata. La seconda è che Dio laama. La terza è che Dio se ne prende cura».Una presenza personaleIl punto massimo da ricordare è che lapresenza <strong>di</strong> Dio è personale proprio perchéEgli stesso è persona. Egli non è la "superficiedel nostro essere" in una qualche fredda e remotamaniera. Noi non siamo "circondati" daDio come dall'aria, dalla luce o dall'energiacomeun pesce nell'oceano o un uccello nelcielo. Dio è un Dio personale e lo è nella manierain cui si è manifestato; Egli ci conoscepersonalmente, ci ama in modo in<strong>di</strong>viduale,si prende cura <strong>di</strong> noi in modo unico. I suoi occhisono amorevoli e le sue cure sono speciali:«Ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni»17

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