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rivista n. 3/2011 (pdf) - Carmelitani Scalzi di Sicilia

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piuttosto che nei confronti <strong>di</strong> uno sconosciutosu un autobus affollato. Quando gli innamoratisi incontrano, la relazione è <strong>di</strong>namica edentrambi interagiscono in modo creativo allapresenza dell'altro. Così avviene con la presenza<strong>di</strong> Dio. Egli non è presente in me propriofisicamente; è presente in me nell'amore,nell'amicizia e nella con<strong>di</strong>visione.Sebbene Dio sia presente in tutte le cosecreate, solo lo spirito dell'uomo è in grado <strong>di</strong>interagire con lui. Solo il cuore dell'uomo hala capacità ed il privilegio <strong>di</strong> essere consapevoledella presenza <strong>di</strong> Dio. Noi abbiamo lepotenzialità per conoscere Dio in modo personale,per amarlo e vivere consapevolmentenella sua presenza. È questo il cuore dell'esperienzareligiosa ed il punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong>tutta la spiritualità. Esso è anche l'inizio el'origine della preghiera: tutta la preghiera èin qualche modo una risposta al mistero dellapresenza <strong>di</strong> Dio nelle nostre vite. È un viaggiodentro la presenza.Una presenza interiore(Is 43, l) «Ti ho <strong>di</strong>segnato sulle palme dellemie mani» (Is 49, 16).La presenza personale è <strong>di</strong>versa dallapresenza fisica o materiale. La presenzapersonale è caratterizzata dalla conoscenzae dall'amore, dalla comunicazione e dallacon<strong>di</strong>visione. Un casuale "buongiorno" o unabreve telefonata <strong>di</strong> lavoro non determinanouna presenza personale. Io posso essere piùpresente nei confronti <strong>di</strong> un amico al telefonoNonostante Dio non sia proprio fisicamentepresente in noi, non importa quantociò possa essere personale ed imme<strong>di</strong>ato, egliè anche presente dentro <strong>di</strong> noi. Attraverso undono bellissimo e speciale che chiamiamo"grazia", Egli ha fatto del cuore dell'uomo lasua personale <strong>di</strong>mora sulla terra. Questa presenzaè puro dono e puro amore. Tramite ciòDio <strong>di</strong>mora nel cuore dell'uomo come in unacasa. È stata la grande promessa fatta durantel'Ultima Cena e adempiuta con la Pentecoste:«Se uno mi ama osserverà la mia parolae il Padre mio lo amerà e noi verremo alui e prenderemo <strong>di</strong>mora presso <strong>di</strong> lui» (Gv14,23). Chiamiamo questa presenza "<strong>di</strong>morante"perché Dio fa del cuore dell'uomo lasua personale <strong>di</strong>mora sulla terra. Egli è comeun amico che va in cerca dell'amicizia o comeun innamorato che va in cerca <strong>di</strong> una rispostad'amore. Essa è una presenza <strong>di</strong>namica. Ci18Cima da Conegliano, Pala <strong>di</strong> san Pietro martire (part.), 1505-1506, Milano, Pinacoteca <strong>di</strong> Brera

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