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rivista n. 3/2011 (pdf) - Carmelitani Scalzi di Sicilia

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eterna al Vangelo, come ha consegnato Sestesso alla storia del mondo per essere il Verboche tutti possono ascoltare. E proprio perquesta sua consegna alla storia, Lui e il SuoVangelo vengono a me – palpitanti del Verboe palpitanti della Parola <strong>di</strong> Vita eterna – attraversouna me<strong>di</strong>azione, <strong>di</strong>remmo così, chesincronizza la mia vita con la vita del VerboIncarnato, mi rende contemporaneo <strong>di</strong> Lui erende vivo il fluire della Sua Rivelazione dentro<strong>di</strong> me. Il mistero della chiesa come mistero<strong>di</strong> Cristo che parla e come mistero <strong>di</strong>ascolto.Noi non possiamo mai separare la voce <strong>di</strong>Cristo dalla voce della Chiesa. Nella misurache è vero che la parola ci rende sostanza sua,ci rende comunione con Lui, ci rende corpomistico, noi <strong>di</strong>ventiamo Chiesa e <strong>di</strong>ventandoChiesa offriamo a Cristo una <strong>di</strong>mensionenella quale Egli è sempre vivo e contemporaneo<strong>di</strong> tutti.Ma Lui, <strong>di</strong>ventando in noi Chiesa, offreLui a noi la <strong>di</strong>mensione attraverso la qualeLui parla, Lui garantisce l’autenticità dellasua Voce, garantisce l’autenticità della suaintelligenza, l’autenticità della sua comprensione.Chi sono io, povera umana creatura chem’impappino <strong>di</strong> fronte al sillabario, comeposso io affrontare l’arcana parola <strong>di</strong> Dio?Chi mi libererà dalla trepidazione <strong>di</strong> noncapire, dalla trepidazione <strong>di</strong> capir male?Chi mi assicurerà che il tumulto delle mieumane parole non si mescolerà alla semplicitàe alla trasparenza della parola <strong>di</strong> Cristo,creando dentro <strong>di</strong> me la confusione?Chi mi assicurerà <strong>di</strong> questo?Gesù, Lui che è <strong>di</strong>ventato uomo, cheè <strong>di</strong>ventato umanità ci pensa e con la comunioneindefettibile alla sua Chiesa – chesiamo noi, notiamolo bene, - garantisce,attraverso il Suo Spirito, la fedeltà al SuoSpirito, l’infallibilità del nostro intendere,come garantisce l’infallibilità del Suo parlare.Ci siamo abituati a fare troppe <strong>di</strong>stinzioni– anche qui con il sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tanti vocabolarie <strong>di</strong> tante grammatiche – siamo tentati <strong>di</strong>estenuare il messaggio e la voce della Chiesa,ri<strong>di</strong>mensionandola in mille e mille mo<strong>di</strong>;insomma abbiamo perduto la semplicità <strong>di</strong>chi ascolta il Signore e che proprio nella suasemplicità interiore rende dentro <strong>di</strong> sé liberala grazia <strong>di</strong> capire e <strong>di</strong> capire giusto e <strong>di</strong> passarsopra a quello che può essere l’involucro meramenteumano <strong>di</strong> una parola che è eterna, <strong>di</strong>una parola che è tutta luce, <strong>di</strong> una parola cheè tutta verità.Dobbiamo metterci così davanti al Signore.In umiltà e serena speranza, possiamoessere certi che la parola <strong>di</strong> Dio, il verbo <strong>di</strong>Gesù, a poco a poco <strong>di</strong>venterà tanto intimamentenostra realtà che anche noi ci troveremoa <strong>di</strong>re, senza neppure pensare <strong>di</strong> essere deipresuntuosi e degli illusi: «vivo ma non sonopiù io che vivo, ma Cristo che vive in me».Quello sarà un gran giorno e il desiderio <strong>di</strong>quel giorno alimenti dentro <strong>di</strong> noi l’umiltà, lafedeltà, la generosità del nostro ascolto.29

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