L'Orlando furioso Di Ludovico Ariosto - matematica fisica ... e altro

L’Orlando furioso
che quando ancor tu m'abbi morto o preso,
non però tua la bella donna fia;
che, mentre noi tardiam, se ne va via.
Rinaldo disse al pagano (Ferraù era maomettano): ti sarai illuso di offendere
(combattere) solo me, e se questo avviene perché i raggi del nuovo sole ti hanno
incendiato il cuore (cioè se ti sei innamorato del bel viso di Angelica), cosa ne guadagni
a trattenermi qui con te ? Anche se mi uccidi o sconfiggi, la bella donna non sarà tua,
ma fugge mentre noi stiamo qui a combattere.
Stanza 20
Quanto fia meglio, amandola tu ancora,
che tu le venga a traversar la strada,
a ritenerla e farle far dimora,
prima che più lontana se ne vada!
Come l'avremo in potestate, allora
di chi esser de' si provi con la spada:
non so altrimenti, dopo un lungo affanno,
che possa riuscirci altro che danno. -
Sarebbe molto meglio, se veramente l’ami, raggiungerla e fermarla prima che se ne
vada più lontano ! Come sarà in nostro possesso, allora potremo decidere con la spada
chi di noi due potrà averla. Altrimenti dopo un lungo combattimento faticoso non ne
ricaveremo altro che danno.
Stanza 21
Al pagan la proposta non dispiacque:
così fu differita la tenzone;
e tal tregua tra lor subito nacque,
sì l'odio e l'ira va in oblivione,
che 'l pagano al partir da le fresche acque
non lasciò a piedi il buon figliuol d'Amone:
con preghi invita, ed al fin toglie in groppa,
e per l'orme d'Angelica galoppa.
Al pagano non dispiacque la proposta, e così sospesero il combattimento stabilendo
di fare una tregua dimenticando l’ira e l’odio. Allontanandosi dal fiume il figlio
d’Amone (Rinaldo), non lasciò a piedi il pagano e lo pregò di salire con lui sul suo
cavallo, e cominciarono a correre seguendo le orme di Angelica.
Stanza 22
Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!
Eran rivali, eran di fé diversi,
e si sentian degli aspri colpi iniqui
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