L'Orlando furioso Di Ludovico Ariosto - matematica fisica ... e altro

Stanza 12
L’Orlando furioso
Più giorni son ch'in questo cimiterio 20
venni di remotissimo paese,
perché circa il mio studio alto misterio
mi facesse Merlin meglio palese:
e perché ebbi vederti desiderio,
poi ci son stata oltre il disegno un mese;
che Merlin, che 'l ver sempre mi predisse,
termine al venir tuo questo dì fisse. -
Sono diversi giorni che mi trovo in questa cappella e sono venuta da un paese
lontanissimo, affinchè Merlino mi rivelasse i misteri relativi ai miei studi, ed anche per
il desiderio di vederti.
Sono stata qui per un mese oltre il tempo che Merlino aveva predetto che saresti
venuta.
Stanza 13
Stassi d'Amon la sbigottita figlia
tacita e fissa al ragionar di questa;
ed ha sì pieno il cor di maraviglia,
che non sa s'ella dorme o s'ella è desta:
e con rimesse e vergognose ciglia
(come quella che tutta era modesta)
rispose: - Di che merito son io,
ch'antiveggian profeti il venir mio? -
La figlia d’Amone rimane sbigottita, muta e immobile mentre questa parla, ed ha il
cuore così pieno di meraviglia che non sa se sta sognando o se è desta. Quindi con gli
occhi bassi e vergognosi (infatti il suo temperamento era modesto), rispose: che meriti
posseggo per cui i profeti prevedano il mio arrivo ?
Stanza 14
E lieta de l'insolita avventura,
dietro alla Maga subito fu mossa,
che la condusse a quella sepoltura
che chiudea di Merlin l'anima e l'ossa.
Era quell'arca d'una pietra dura,
lucida e tersa, e come fiamma rossa;
tal ch'alla stanza, ben che di sol priva,
dava splendore il lume che n'usciva.
E lieta dell’avventura insolita seguì subito la maga, che la condusse a quel sepolcro
che racchiudeva l’anima e le ossa di Merlino.
20 Cimiterio, etimologicamente, denota luogo di dormizione; ed è voce che può convenire anche al
sepolcro di una sola persona. L'Ariosto la usò sempre in questo senso.
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