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Bilancio consuntivo 2008 - Cooperativa di Costruzioni Modena

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stato letale per il mondo intero, ha prodotto una sfiducia generalizzata con momenti<br />

<strong>di</strong> panico <strong>di</strong>ffuso.<br />

Si è parlato <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> salvataggio comune per le banche in <strong>di</strong>fficoltà, in un paese<br />

come gli Stati Uniti si sono socializzate le per<strong>di</strong>te dopo aver privatizzato gli utili:<br />

è veramente avvenuto un qualcosa <strong>di</strong> inimmaginabile. Sul piano economico<br />

stiamo assistendo ad una informazione che per essere atten<strong>di</strong>bile fa delle previsioni<br />

quoti<strong>di</strong>ane, si prevede quello che succederà nelle prossime 24 ore, sembra<br />

<strong>di</strong> essere nel campo delle previsioni meteorologiche e tutto questo crea apprensione<br />

e insicurezza negli operatori. Concretamente penso che stiamo scendendo<br />

da un altopiano ma nessuno <strong>di</strong> noi sa dove ci fermeremo. Il ciclo espansivo delle<br />

costruzioni ha subito una brusca frenata dettata da una crisi finanziaria senza<br />

precedenti che ha colpito a 360 gra<strong>di</strong> tutti i settori, partendo dai più importanti<br />

istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to a livello nazionale che hanno visto le loro azioni svalutarsi <strong>di</strong><br />

oltre il 70%; questo ciclo <strong>di</strong> crescita che sembrava inarrestabile si è fermato nel<br />

modo peggiore, si è bloccato in una situazione che ha visto il collasso <strong>di</strong> tutto<br />

il sistema, in modo globale, generalizzato in tutti i settori perché quello che è<br />

successo ha minato e in parte <strong>di</strong>strutto il motore del progresso, dell’attività <strong>di</strong><br />

impresa; stiamo parlando della fiducia nel sistema del cre<strong>di</strong>to perché l’attività<br />

impren<strong>di</strong>toriale è figlia del cre<strong>di</strong>to senza il quale non esistono investimenti, non<br />

esiste ricerca e non esiste crescita. Tutto questo è avvenuto in modo in<strong>di</strong>fferenziato,<br />

senza valutare e pesare le aziende, oseremo <strong>di</strong>re in modo selvaggio; siamo<br />

passati dal tutto a tutti al niente a nessuno, nei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà servono<br />

restrizioni ma le decisioni vanno prese con equilibrio perché contribuiscono alla<br />

cre<strong>di</strong>bilità del sistema e alla sua stabilità.<br />

La crisi è stata creata dal mercato immobiliare americano dove abbiamo assistito<br />

ad un rialzo dei tassi con contestuale crollo dei prezzi immobiliari; sono cresciute<br />

le insolvenze sui mutui subprime con conseguente crollo dei titoli legati a questo<br />

comparto. In Europa inizialmente si parlava <strong>di</strong> crisi solamente per il mercato immobiliare<br />

irlandese, poi è stata coinvolta la Spagna e alla fine la crisi immobiliare<br />

ha travolto tutta l’Europa, Italia compresa. Il mercato immobiliare ha subito un<br />

vero e proprio tracollo in quanto il cre<strong>di</strong>to facile, motore <strong>di</strong> questo processo <strong>di</strong><br />

crescita a cui abbiamo assistito nel passato, si è volatilizzato.<br />

Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to e il mancato rispetto degli impegni contrattuali<br />

da parte delle pubbliche amministrazioni, che non pagano alle scadenze pattuite,<br />

hanno aggravato una situazione <strong>di</strong>fficile dalla quale non si esce con l’immobilismo<br />

o con la speranza che qualcuno compia il miracolo. Dobbiamo impegnarci<br />

<strong>di</strong> più per creare, con fermezza e <strong>di</strong>plomazia, le con<strong>di</strong>zioni che ci consentiranno<br />

<strong>di</strong> incassare i nostri cre<strong>di</strong>ti con la consapevolezza che a qualcosa dovremo rinunciare.<br />

Si conclude una fase creativa in cui si è pensato <strong>di</strong> generare ricchezza con<br />

la finanza, creando prodotti sottoposti ad una tassazione molto inferiore a quella<br />

che viene applicata al profitto generato dal lavoro. Deontologia professionale ed<br />

etica sono state <strong>di</strong>menticate.<br />

La ricchezza si crea con la ricerca, con l’innovazione e con il lavoro, per dare stabilità<br />

ai processi <strong>di</strong> crescita. In un contesto così fragile <strong>di</strong>venta obbligatorio essere<br />

ottimisti, dobbiamo riorganizzarci per non essere impreparati quando ripartiremo;<br />

bisogna trasmettere messaggi positivi per ripristinare la fiducia incentivando<br />

comportamenti impren<strong>di</strong>toriali, bisogna evitare l’immobilismo perché questa<br />

situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà la si supera solamente col fare, quin<strong>di</strong> accettando ulteriori<br />

rischi. In Italia ci sono circa 800.000 imprese <strong>di</strong> costruzioni attive e circa 250.000<br />

imprese immobiliari. In totale le imprese sono circa 5.200.000, quin<strong>di</strong> il settore<br />

costruzioni-immobiliare rappresenta quasi il 20% delle imprese, deve ripartire.<br />

Dobbiamo rialzarci, contenere gli sprechi, razionalizzare i processi, favorire i ricambi<br />

generazionali, pensare ed innovare per continuare ad investire per poter<br />

generare lavoro e ricchezza. La partecipazione rimane l’elemento imprescin<strong>di</strong>bile<br />

per la crescita e per la continuità impren<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> una cooperativa <strong>di</strong> produzione<br />

e lavoro; la congiuntura economica, che sta ri<strong>di</strong>mensionando la crescita <strong>di</strong><br />

tutto il mondo, impone a strutture come la nostra <strong>di</strong> accrescere la partecipazione<br />

per con<strong>di</strong>videre scelte e strategie che avranno ripercussioni nell’attività lavorativa<br />

dei prossimi anni; noi abbiamo privilegiato la salvaguar<strong>di</strong>a del posto <strong>di</strong> lavoro<br />

e lo faremo anche per il futuro utilizzando un mix fatto da ammortizzatori sociali,<br />

contributo integrativo della cooperativa e forme <strong>di</strong> solidarietà fra colleghi <strong>di</strong> lavoro.<br />

L’obiettivo che dobbiamo perseguire lo sintetizziamo così “più lavoro, più<br />

capitale e meno debiti“.

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