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Scarica l'edizione di Luglio / Agosto - Fondazione Biblioteca di via ...

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luglio / agosto 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> Senato Milano 27524Nausikaa <strong>di</strong> certe stampe giapponesi. Si tratta però, piùche altro, <strong>di</strong> spunti tanto, in quegli anni, ampiamente <strong>di</strong>ffusiquanto in Latenay sostanzialmente epidermici, genericaconcessione al gusto allora dominante.Quel che importa davvero a Latenay sta altrove ma,per rendersene conto, è necessario prima passare al terzopunto, cioè se non refutare del tutto, almeno opportunamenteri<strong>di</strong>mensionare quel che <strong>di</strong> solito si <strong>di</strong>ce circa lapresenza, in Latenay, del cosiddetto lirismo nabi.Come è stato giustamente e frequentemente ripetuto(in anni maggiormente vicini a noi, e <strong>di</strong>rei con particolareefficacia, da Sasha Newman) 2 uno degli aspetti piùcaratteristici <strong>di</strong> tale lirismo, e della visione complessivadei nabis, è il loro rifiuto della fede, più o meno impressionistica,nelle apparenze. Per converso, vi è più lirismo nabinella linea, poniamo, <strong>di</strong> una calla <strong>di</strong> Pitcairn-Knowlesche in tutta la profusione florale, arbustiva e arborea dellecomposizioni <strong>di</strong> Latenay. E basti, per ulteriore contrastoilluminante con quella linea, dare uno sguardo anche all’algida,quasi accademica eleganza della coquille de Saint-Jacques porta-titolo nella copertina <strong>di</strong> Nausikaa (fig. 1).Quanto al trattamento del colore, il <strong>di</strong>scorso sostanzialmentenon cambia. In realtà, basta guardare acerte tonalità cromatiche <strong>di</strong> Latenay con un minimo <strong>di</strong>attenzione per ritrovare tutt’altro: se mai, la sobrietà dellagamma, o la sovrana delicatezza <strong>di</strong> certi azzurri e <strong>di</strong>certi malva, che ben conosciamo. Infatti sono già nellagrande pittura decorativa, e in quegli oli che paiono e voglionparere affreschi, <strong>di</strong> Puvis de Chavannes. Al qualedel resto lo stesso Latenay, buon giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> se stesso,amava rifarsi, giusta la testimonianza <strong>di</strong> uno dei suoi primicritici, Jean Vignaud.Per converso, è anche a partire da Puvis che in qualchemodo si inaugurano e si rinnovano modalità croma-

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