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Scarica l'edizione di Luglio / Agosto - Fondazione Biblioteca di via ...

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luglio / agosto 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> Senato Milano 41classico, quello vero, quello che ci parlae ci consola ogni volta che loaffrontiamo, è il mio pane preferito.Ma mi piace sperimentare la materiache “si fa” teatro come i testi letterari,i saggi, o la poesia. In questo senso èinteressante e mi piace il Teatro<strong>di</strong> Verdura: I libri in scena. Ossia materiache si sperimenta e si verifica attraversola rappresentazione, sulla scena.Lei non è nuovo qui al Teatro<strong>di</strong> <strong>via</strong> Senato.No, ma nemmeno tanto vecchio!Ho debuttato con l’ultimo romanzo<strong>di</strong> Testori, poi Van Gogh e le sue lettereal fratello Theo, Ulisse del premio NobelWalcott, Dreyfus, Lampedusa e le suelettere, Poesie dai banchi <strong>di</strong> scuola,la Milano e i suoi teatri dal dopo guerraad oggi, i Diari <strong>di</strong> Mussolini… come ve<strong>di</strong>materiale non nato per il Teatroma che <strong>di</strong>venta tale.Però… ripercorrendo il tuttonon è poca cosa, me ne accorgo ora.Da andarne orgogliosi.E Kavafis?Una scoperta emozionante.Parola altissima dell’inespresso,attraversata da gran<strong>di</strong> silenzi. Fapensare a certa pittura <strong>di</strong> De Chirico,anche lui vissuto a lungo ad Alessandriad’Egitto, come il poeta. Un poeta cheripiegato su se stesso sa ascoltare i motipiù profon<strong>di</strong> dell’essere e dell’esistere.Tutto filtrato dal ricordo, un mondovissuto tutto dal <strong>di</strong> dentro fra le quattromura <strong>di</strong> casa sua. Materia non facilecerto, ma come spieghi allora che ilpubblico riempie il Teatro? Vorrà pur <strong>di</strong>requalcosa. Non è vero che il pubblicovuole solo <strong>di</strong>vertirsi. Lo si può fare anchecon cose serie. Quando il bambino giocalo fa con grande serietà.Dobbiamo tornare bambini?Non necessariamente, ma nutrireil bambino che c’è in noi, questo sì.In questo sono un privilegiato col miomestiere. Noi attori abbiamo una nostraparte bambina che non vuole crescere.È la nostra salvezza perché coltivalo stupore delle cose. Ma è un <strong>di</strong>scorsoche ci porterebbe lontano.Altri progetti fatti e che farà?Appena tornato da San Miniato,rassegna del Teatro Sacro, dove hoaffrontato un libro della Bibbia,il cosiddetto “libro nero”: il Qhoèlet. Eccouna materia davvero incandescente.E per il Teatro <strong>di</strong> Verdura?Tanti progetti che mi frullanonella testa. Vedremo. Idee che ho giàinseminato ma che per scaramanziatengo sotto chiave.Ma in sostanza, alla fine,i libri salveranno il mondo?Non ci è dato saperlo, sicuramentelo possono migliorare. Ma vanno letti,non usati esclusivamente per riempiregli scaffali <strong>di</strong> casa.

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