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Scarica l'edizione di Luglio / Agosto - Fondazione Biblioteca di via ...

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32 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> Senato Milano – luglio / agosto 2011lezioso ma in realtà quasi beffardo, annodano le piume <strong>di</strong>più marcatamente <strong>di</strong>versa lunghezza e <strong>di</strong>mensione intersecantisil’una con l’altra, non fanno che suggellare il verificarsi<strong>di</strong> un rovesciamento inau<strong>di</strong>to che, anche e soprattutto,è autentica nemesi, pur dopo vita millenaria, delrapporto <strong>di</strong> dominanza costitutivo del calligramma. Adopera, non occorre <strong>di</strong>rlo, <strong>di</strong> chi davvero quei nastri ha annodato,inventando, <strong>di</strong>segnando e colorando quella M.Nel capolettera <strong>di</strong> Latenay l’elemento figurale, anzi figurativo,<strong>di</strong>venta infatti, e con modalità che forse non hannoprecedenti, qualità primaria, atomo e sostanza: senza <strong>di</strong>10esso, senza le piume <strong>di</strong> cigno, anche quella lettera M, cioèl’elemento linguistico, anzi alfabetico, svanirebbe nelnulla. E, per chi non avesse ancora capito che l’inversonon può più accadere perché - a finale ed assoluto trionfodel figurativo sul linguistico, caratteri tipografici inclusi -qui ormai anche il calligramma sarebbe annientato, Latenay,subito a destra e al <strong>di</strong> sotto del riquadro a stampa, raffiguradelle singole piume, quasi a mettere in evidenza checiascuna <strong>di</strong> esse potrebbe benissimo, <strong>di</strong> per sé, esimersidalla fatica <strong>di</strong> costituire una lettera alfabetica.Così dunque, in modo più o meno lepido e paradossale,si potrebbe ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>re che un’avanguar<strong>di</strong>a, purse <strong>di</strong> millenaria tra<strong>di</strong>zione, è <strong>di</strong>venuta retroguar<strong>di</strong>a ancorprima <strong>di</strong> nascere: questa la rivoluzione sorridente e ra<strong>di</strong>cale<strong>di</strong> Latenay. Se infatti, sotto mentite spoglie Art Nouveau,un Marcel Duchamp avesse voluto prendersi giocodei Calligrammes, non avrebbe proceduto forse troppo<strong>di</strong>versamente da come (ma in anticipo <strong>di</strong> un ventenniosulla pubblicazione del libro <strong>di</strong> Apollinaire) ha potuto esaputo procedere Latenay. Il quale poi (ma in realtà prima<strong>di</strong> ogni altra cosa) sembra, in tutto questo, non aver mai<strong>di</strong>menticato un prezioso e illuminante precetto (sempre,se mi sorregge la memoria, <strong>di</strong> Giovanni Pozzi) secondo ilquale vero artista non è tanto colui che, in modo più o menoevidente, viola per partito preso la regola, quanto coluiche varia, ma genialmente, la consuetu<strong>di</strong>ne, così come ilbuon giocatore non è il baro, bensì l’inventore <strong>di</strong> soluzioniinconsuete nella condotta del gioco. Un illustratoresottovalutato, dunque, Gaston de Latenay. Anzi, e ciò chepiù conta, un illustratore da riscoprire.NOTE1Devo all’acume, alla sottigliezza critica,all’amor <strong>di</strong> libro e alle capacità persuasorie <strong>di</strong>Francesca Baccarini il fatto che le nostre <strong>di</strong>scussioni,spesso vivaci e lungamente protratte,sulle illustrazioni <strong>di</strong> Nausikaa abbiano trovatoforma ed assetto migliori, più stabili, emeglio giustificabili, in questo articolo. L’obbligoe il piacere <strong>di</strong> ringraziarla qui è, <strong>di</strong> tuttociò, un esito naturale.2Almeno a partire da S. Newman & al., FélixVallotton. New York: Abbeville Press, 1991(ma cfr. anche C. Frèches-Thory, U. Perucchi-Petry (a c. <strong>di</strong>), Die Nabis: Propheten der Moderne.Zurigo: Kunsthaus, 1993).3Ve<strong>di</strong>lo ad es. in [E. Novelli,] Due Anni inVelocipede. Avventure straor<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> due Ciclistiintorno al Mondo. Genova: Donath,1899, p. 7, libro anch’esso a suo modo straor<strong>di</strong>nario,e con fermenti e spunti calibrati frapre-futurismo ed iperrealismo (ben prima <strong>di</strong>Jarry, Novelli ha introdotto, ad es., il classicotoposdella gara <strong>di</strong> velocità fra velocipede e locomotiva).4Ve<strong>di</strong>la a p. 119 con la <strong>di</strong>dascalia Fantaisieo anche, forse più facilmente ma con una riproduzione<strong>di</strong> qualità più bassa, utilizzando illink http:gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54011404/f141.5Cfr. ad es. P. Valéry, Le physique du livre.Parigi: Auguste Blaizot, 1945 (rara plaquettecontenente solo questo testo, presentedel resto anche in una coeva e più nota operacollettanea su Paul Bonet, con contributi<strong>di</strong> Paul Valery, Paul Eluard, Renée Moutard-Uldry, Georges Blaizot e Louis-Marie Michon).6Ad es. in G. Pozzi, La parola <strong>di</strong>pinta. Milano:Adelphi, 1981.

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