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Scarica l'edizione di Luglio / Agosto - Fondazione Biblioteca di via ...

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luglio / agosto 2011 – la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> Senato Milano 43costituiscono un campo <strong>di</strong> indagine<strong>di</strong> estremo interesse, ancora pocosviluppato nonostante i progetti<strong>di</strong> tutela, censimento e rior<strong>di</strong>no tuttorain atto» <strong>di</strong>ce il curatore Brunetti,e oseremmo <strong>di</strong>re non solo quelli dellecase e<strong>di</strong>trici ma anche quelli dei variautori, come quelli fotografici o quellidelle imprese. Il patrimoniodelle conoscenze che questi archivicontengono, <strong>di</strong>rettamenteo in<strong>di</strong>rettamente, non può e non deveessere sottovalutato in un’epoca comela nostra <strong>di</strong> crisi (economicama soprattutto <strong>di</strong> valori) che necessitaun continuo raffronto con il passato.I valori propugnati da e<strong>di</strong>torie intellettuali che inseguirono progetticulturali a volte complessi e <strong>di</strong> granderespiro (Utet e Einau<strong>di</strong>, per esempio),racchiusi nei loro archivi, vanno <strong>di</strong>fesie tramandati, come le opere stessedegli scrittori, che in molti casideterminarono e influenzarono.Tra i tanti motivi <strong>di</strong> suggestionedel volume, si può ricordare la vicendadell’erede del “libraio cantante VedovaPomba e figli” (così viene citata la casae<strong>di</strong>trice in tutte le suppliche al re,agli inizi dell’800) Giuseppe Pomba,già raccontata da Luigi Firpoin una Strenna Utet del 1976.La figura <strong>di</strong> quest’uomo, che forse Firponon aveva in grande simpatia, escecomunque dall’esame delle cartedell’archivio ingigantita («Si trovafra queste carte traccia delle suebattaglie, delle sue rare sconfittee delle sue molte vittorie»), veroe proprio “tycoon” del tempo, che prima<strong>di</strong> lasciare il ponte <strong>di</strong> comandodella sua azienda, seppe progettarequel magnifico Dizionario della linguaitaliana, a cui il vecchio Tommaseoattese per ben tre lustri.Dimitri Brunetti (a cura <strong>di</strong>),“Gli Archivi storici delle casee<strong>di</strong>trici”, Torino, Centro Stu<strong>di</strong>Piemontesi - Ca de Stü<strong>di</strong> Piemontèis,2011, pp.300, s.i.p. ma €18,00FEDERICO ZERI IN LETTERE.SPEDITE ALLA “SUA” EINAUDINon sembri snobismo scegliereuna “ristampa” tra le tante novitàche vengono pubblicate in Italiaa ogni pié sospinto. Ma in un numerocome questo, ricco <strong>di</strong> storie e<strong>di</strong>torialie <strong>di</strong> carteggi che testimoniano il lavorodello scrittore “su commissione”, questarie<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Lettere alla casa e<strong>di</strong>trice<strong>di</strong> Federico Zeri pare starcialla perfezione.La casa in questione, ov<strong>via</strong>mente,è l’Einau<strong>di</strong> (che lo pubblicò la primavolta e oggi concede il bis), con cuiil noto critico d’arte iniziò a collaborarefin dal 1955, firmando il volume Pitturae Controriforma e <strong>di</strong>venendo prestoil principale consulente in materieartistiche per i tipi dello Struzzo.Da quello stesso 1955 finoal 1980 (ma in realtà il rapporto duròben oltre, pur non dovumentato),Federico Zeri inizia così a intrattenereun fitto carteggio con “<strong>di</strong>vo” Giulioin persona, Paolo Fossati e soprattuttocon Giulio Bollati. 116 missive in tutto -<strong>di</strong> cui 102 raccolte in questo volume -,che approfon<strong>di</strong>scono la conoscenzadel critico e della sua personalità,lasciandone intuire alcune letturenello specifico e, in particolar modo,svelando cosa potesse generare in luila voglia <strong>di</strong> fare polemica.La scelta dei fogli da collezionareè stata curata da Anna Ottani Cavina,docente <strong>di</strong> Storia dell’arte modernaall’Università <strong>di</strong> Bologna e collaboratrice<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi atenei statunitensi. Ne esceuno Zeri estremamente attivoe propositivo nei confronti dei suoiinterlocutori, non un semplice “censore”o fornitore <strong>di</strong> pareri, ma una verae propria fucina <strong>di</strong> idee, stu<strong>di</strong>, ricerchee progetti, a partire dal suggerimento<strong>di</strong> alcuni titoli “insoliti” da tradurrein italiano, senza il timore <strong>di</strong> romperesteccati o sembrare forzatamenteanticonformista.Non mancano aneddoti e spunti<strong>di</strong> riflessione, naturalmente, ma la cosaforse più interessante è la fotografia<strong>di</strong> un modo <strong>di</strong> fare libri che forse oggi siè perso, un lavoro frutto <strong>di</strong> un <strong>di</strong>alogotra intellettuali attenti al loro lavoro.Federico Zeri, “Lettere alla casae<strong>di</strong>trice” (a c. <strong>di</strong> Anna Ottavi Cavina),Einau<strong>di</strong>, Torino 2011, pp.132, €18,00

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