ischia però al tempo stesso d’essere elemento di difficoltà, dato dalla poca visibilità e dallamancanza di divulgazione e di confronto con altre iniziative.Ciò che è emerso in sede d’incontro tra gli operatori dei Ser.T, impegnati in questo settore, è ladomanda di acquisire un sapere comune, che contribuisca, all’interno delle singole specificità, allacreazione di modelli di lavoro confrontabili e verificabili.Questa giornata di studio ci sembra essere l’occasione adatta per chiedere agli Enti prepostil’apertura di spazi ed iniziative in tal senso.Ricerca sul rapporto tossicodipendenza e mondo del lavoroI cambiamenti nella popolazione dei tossicodipendenti afferenti ai Ser.T necessitano di strategie emodalità d’approccio nuove. Assistiamo oggi, avvalorati dal riscontro epidemiologico, alla presenzasempre più rilevante di una popolazione ad alta integrazione sociale.Una sempre maggiore percentuale d’utenti svolge un’attività lavorativa compatibile con interventidi tipo farmacologico come il metadone.Per quanto attiene alla ricerca, si è trattato di una vera e propria indagine statisticoepidemiologica sui tossicodipendenti in trattamento metadonico presso i Ser. T di Mestre e Venezia.Obiettivo di tale ricerca, è stato quello di indagare sul rapporto attuale e passato con l’attività lavorativa daparte di tali utenti.Inoltre, attraverso questa rilevazione si è inteso acquisire elementi conoscitivi sul fenomeno del “sommerso”;di quella popolazione di consumatori saltuari o abituali che presentano una “compatibilità” con un’ attivitàlavorativa, ma risultano sconosciuti ai Ser.T.Costruzione di una rete.L’attività riabilitativa a Venezia è storia più che ventennale. La ricchezza delle esperienze sinora condottetra Comunità Terapeutiche, Cooperative Sociali, A.Ulss e Comune, ci porta ad osservare come sia statasempre viva l’attenzione e la collaborazione di quanti lavorano in quella delicata ed importantissima fase deiprogrammi terapeutici chiamata riabilitazione o reinserimento socio lavorativo.Questa collaborazione ha permesso di rispondere a quello che è stato sino a ieri il bisogno di inserimentisocio lavorativi di soggetti al termine dei percorsi terapeutici, siano essi comunitari o ambulatoriali,contribuendo ad abbattere lo stereotipo sociale della irrecuperabilità del tossicodipendente.Oggi, di fronte all’emergere di nuovi bisogni nel campo della tossicodipendenza, si richiede da parte di tutti isoggetti, istituzionali e non, la capacità di modificarsi.Alla molteplicità delle domande dobbiamo far corrispondere una molteplicità di offerte.A livello cittadino si è steso un documento programmatico tra i Ser.T di Venezia e Mestre, le ComunitàTerapeutiche, i Servizi del Comune di Venezia, il Consorzio “G. Zorzetto”, che contiene una primariflessione sul problema della riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo in rapporto ai diversi bisognie alle diverse tipologie di pazienti. Tale documento, che mira alla creazione di un sistema integrato nelterritorio veneziano, è stato fatto proprio dal costituendo Dipartimento delle Dipendenze quale obiettivoprioritario da perseguire.
SE <strong>IL</strong> BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO………..Osservazioni sull’esperienza riabilitativa del Laboratorio “Contatti” dei Ser.T. di Mestre eVenezia.( a cura di Chiara Salandin)Il Laboratorio Contatti è un laboratorio di allenamento al lavoro per utenti in trattamento con metadone amantenimento dei Ser.T. di Venezia e Mestre.L’esperienza è iniziata nell’aprile 1999 sulla base di una realistica valutazione degli inserimenti lavoratividegli utenti e del loro esito. Il gruppo di lavoro del settore riabilitativo ha valutato l’andamento degliinserimenti lavorativi di 100 utenti: dall’analisi è emerso che gli utenti che intraprendono e mantengonoun’attività professionale sono in grande prevalenza coloro che hanno iniziato e portato a termine untrattamento, sia ambulatoriale che residenziale. Questo dato ha portato a ritenere che, nella quota diutenti che non sono in grado di accedere ad un lavoro stabile, vi sia una disabilità delle competenze sociali.Il Laboratorio Contatti è stato allestito per dare una risposta ai bisogni di questa fascia di utenti.Il Laboratorio si trova in un adeguato locale presso la struttura di Forte Rossarol (CEIS), a Campalto,nel mestrino.Gli utenti vengono inviati al Laboratorio su segnalazione di un operatore del Servizio, previo colloquio conl'’ Assistente Sociale.Al momento dell’inserimento, l’utente firma un contratto, del tutto simile, nelle sue regole, ad un normalecontratto di lavoro.L’inserimento dura sei mesi e prevede un compenso mensile, tramite un finanziamento regionale, di unasomma variabile tra le duecento e le duecentocinquantamila lire al mese. Al termine dei sei mesi,l’operatore di riferimento dell’utente fa con lui un bilancio dell’esperienza e, ove sia possibile cura,attraverso il S.I.L. o le Cooperative Sociali un eventuale passaggio ad un lavoro regolare.L’attività del Laboratorio si svolge dal lunedì al venerdì, con orario 8.30 – 12.30 e prevede una pausadalle 11 alle 11.15.Il lavoro è consistito per circa 8 mesi in un assemblaggio di componenti di lampade. Attualmente ilLaboratorio produce maschere veneziane con tecnica semi – artigianale per una ditta trentina.Un educatore è preposto all’attività e si occupa della conduzione del laboratorio, del coordinamento delgruppo di utenti lavoratori, della gestione delle commesse e del collegamento tra Laboratorio e Ser.T.Il gruppo di lavoro allargato presso il Ser.T. ha stabilito le modalità organizzative e cliniche deldispositivo, attraverso riunioni mensili di valutazione. E’ stato inoltre attivato uno spazio di ascoltopsicologico per gli educatori che seguono l’attività.L’educatore si reca tutti i giorni presso il Ser.T. di Mestre e/o in altri luoghi, volta per volta prestabiliti,per accompagnare con un pulmino gli utenti al Laboratorio e per riaccompagnarli alla fine della mattinata.Sono state predisposte per ogni utente schede giornaliere di valutazione e di autovalutazione.Ogni due settimane l’Assistente Sociale del progetto incontra il gruppo degli utenti presso il luogo dilavoro per discutere insieme sull’andamento dell’espwerienza.A tutt’oggi sono stati inseriti nel Laboratorio 16 utenti, di età media 34 anni: ognuno di loro assumeterapia con farmaco sostitutivo da un periodo di circa 4 anni.Le osservazioni sull’esperienza sono limitate, perché si riferiscono soltanto a questo primo anno e mezzo diattività, però se il buon giorno si vede dal mattino…. Si possono nutrire speranze sui risultati esull’evoluzione di questo dispositivo riabilitativo.Definiamo prima di tutto la riabilitazione quale settore di un Servizio che si occupa della costruzione e dellari-costruzione di abilità sociali mai apprese o perdute, tramite un insieme di tecniche sostenute da preciseteorizzazioni.Le attività riabilitative poggiano sui tre assi dell’abitare, del lavorare e dello stabilire e mantenere relazionisociali.La riabilitazione nell’ambito lavorativo prevede l’acquisizione di competenze professionali, il rispetto deitempi, del luogo di lavoro, dei macchinari e del regolamento e, soprattutto, la capacità di stringere buonerelazioni con i colleghi.La funzione riabilitativa, che attraversa vari ambiti di intervento nei vari Servizi del territorio, si sta