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IL PROGETTO CONTATTI - Dronet

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5. ConclusioniIn questa indagine sono state osservate le condizioni lavorative passate e la condizione lavorativaattuale di 158 utenti in carico ai Ser.T. dell’ ULSS 12 Veneziana per l’assunzione di metadone. Si riportanoi dati più rappresentativi dell’intera ricerca. Per quanto riguarda la disamina dei dati socio-demografici sinota la netta prevalenza dei maschi (78,5%) rispetto alle femmine (21,5%); il 55,7% ha un età compresa dai30 ai 39 anni; il 56% vive ancora con la propria famiglia di origine. Quasi un terzo (31%) degli intervistati ègenitore. Il 39% degli intervistati con figli vive ancora con la propria famiglia di origine.Per quanto riguarda il conseguimento del titolo di studio si evidenzia che il 63,9% è in possessodella licenza di media inferiore; il 13,5% ha conseguito il diploma di scuola superiore e il 5,8% haconseguito la qualifica professionale.Per quanto concerne le condizioni socio-lavorative emergono dati piuttosto interessanti. Il 36%dichiara di essere iscritto alle liste di collocamento; l’89% di essere in possesso del libretto di lavoro; il20 % di aver fatto domanda di invalidità civile; il 16% dichiara di far parte di una categoria protetta.La metà degli intervistati al momento della somministrazione del questionario (primavera 2000)dichiara di avere un’attività lavorativa in corso. Più precisamente il 62% lavora come operaio generico, il21% come operaio specializzato, l’8% come impiegato e il 9% come commerciante. Considerando l’ambitodel lavoro, notiamo che il 74% lavora in ambito privato, l’8% nelle cooperative sociali, il 5% nellecooperative non sociali, l’8% nell’ambito del lavoro autonomo. Il 79% lavora a tempo indeterminato el’82% lavora in regola. Il 68% afferma che il lavoro che sta svolgendo è soddisfacente soprattutto inrelazione al contesto lavorativo e in relazione all’ammontare dello stipendio che viene ritenuto adeguato.Per quanto riguarda la disamina delle condizioni lavorative passate sono 154 (97,5%) i soggettiche hanno fatto un primo lavoro, 124 (78,5%) i soggetti che hanno fatto un secondo lavoro, 94 (59,5%) isoggetti che hanno fatto un terzo lavoro, 60 (38%) i soggetti che dichiarano di aver fatto un quarto lavoro,32 (20,2%) i soggetti che dichiarano di aver fatto un quinto lavoro; 11 (7%) i soggetti che dichiarano diaver fatto un sesto lavoro, 3 (1,9%) i soggetti che dichiarano di aver fatto un settimo lavoro.Per quanto riguarda il tipo di lavoro, pur cambiando la numerosità del denominatore a secondadel numero dei lavori svolti, si evidenzia che la maggior parte, rappresentata dai due terzi degli intervistatiha lavorato come operaio generico. L’età media in cui si è iniziato a lavorare risale ai 18 anni di età, mal’età dei 14 anni è il valore che risulta essere più frequente. I dati inerenti alla durata dei lavori sonoimportanti perché ci invitano necessariamente ad una riflessione sulla “tenuta al lavoro” di persone che inpassato hanno intrapreso percorsi legati alla dipendenza da sostanze stupefacenti. In media lo stessolavoro lo si è tenuto per circa 27 mesi, mentre il valore che risulta essere più frequente è 12 mesi. Oltre idue terzi degli intervistati dichiara di aver concluso il rapporto di lavoro per decisione volontaria.Il 92,4% afferma di non aver avuto difficoltà a trovare lavoro mentre il 51,9% degli intervistatiasserisce di aver trovato un’occupazione grazie a conoscenti e amici.Più della metà degli intervistati (61,4%) ha iniziato a fare uso di sostanze tra il 1980 e il 1989 e il57% tra un’età compresa tra i 14 e i 19 anni. L’81,5% degli intervistati risponde che l’uso di sostanze hainfluito sul lavoro e vengono descritti sia aspetti positivi legati alla percezione degli effetti delle sostanze,(maggiore sicurezza, maggiore tolleranza ai ritmi di lavoro, migliore gestione dell’ansia) sia aspetti negati(essere ripresi per ritardi, rimanere in malattia, rischiare il licenziamento). Il 44,4 % dichiara che nessunodel luogo di lavoro conosce il passato di tossicodipendenza e la condizione attuale di assunzione dellaterapia farmacologia sostitutiva ( metadone). Il 41,6% dichiara che la propria condizione è conosciuta daldatore di lavoro e colleghi.Si è cercato con le ultime domande del questionario di affrontare anche il tema della possibilecompatibilità tra l’esperienza della droga e la conduzione di uno stile di vita “normale” che includesseanche la dimensione lavorativa. Si è cercato cioè di estendere anche alla parte sommersa (costituita dacoloro i quali pur facendo uso di sostanze, non ricorrono ai Servizi pubblici preposti) le osservazionieffettuate nel nostro gruppo di soggetti. Certamente quest’ultima parte non ha la pretesa di essere unostrumento di misurazione attendibile e i dati emersi sono il risultato di stime e percezioni di un sottoinsiemeparticolare di tossicodipendenti. I dati riportano che quasi i due terzi degli amici e/o conoscenti (66%)degli intervistati, pur facendo uso di sostanze, lavorano e non sono mai ricorsi ai Servizi per leTossicodipendenze. Questo a nostro avviso rappresenta una stima del “cosiddetto” numero oscuro.

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