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IL PROGETTO CONTATTI - Dronet

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1995 intorno a 1.500-2.500 unità circa e che oggi dovrebbe essere circa il doppio, risulta ancoramolto ridotto.Tuttavia, è ormai visibile il crescente interesse da parte dei Ser.T a utilizzare lo strumento degliinserimenti lavorativi ai fini sia della stabilizzazione comportamentale che della socializzazione edel reinserimento sociale.3. Il ruolo del lavoro nel reinserimento di persone affette da problemi di tossicodipendenzaIl ruolo che il lavoro può svolgere per sostenere i percorsi di aiuto dei soggetti tossicodipendenti èchiaramente innegabile. Uno dei grandi fallimenti delle strategie di trattamento socio-sanitario deitossicodipendenti in Italia è stata infatti quella di non guardare a che cosa accadeva una voltaterminate le fasi del trattamento socio-sanitario o di considerare questa fase di vita della personecome secondaria o non rilevante ai fini dell’organizzazione degli interventi.La scelta di investire sul lavoro costituisce in questo senso un tassello di una vera e propriarivoluzione copernicana dei programmi di intervento che si incominciano pur ancora con fatica aconsiderare terminati solo quando sono state offerte ai soggetti condizioni di sostegno durature estabili per il processo di reinserimento sociale.Ma il lavoro costituisce veramente la chiave di volta de programmi di sostegno a soggettitossicodipendenti? Oppure si deve tenere in mente l’assioma base della moderna riflessione suiproblemi della tossicodipendenza secondo il quale non esiste una soluzione e un percorso certo allasoluzione del problema?E’ importante sollevare questo quesito perché recentemente l’interesse nei confronti delle politichedi inserimento lavorativo sembra essere caratterizzato da elementi di forte retorica e ideologia chenel settore delle dipendenze non sono mai mancati di produrre danni e preoccupazione. Questaretorica si riassume nella considerazione secondo la quale al lavoro devono essere attribuitefunzioni benefiche di per sé rispetto all’emancipazione individuale e sociale.Senza dubbio l’occupazione così come il lavoro costituiscono elementi che permettono di favorire ipercorsi di socializzazione e reinserimento sociale. Romano (2001, 71) usa a questo proposito ilconcetto di “elemento elettivo” per definire il ruolo che il lavoro può svolgere come fattore disostegno nella fase del reinserimento sociale del soggetto tossicodipendente.L’idea che il lavoro possa aiutare i percorsi di socializzazione e reinserimento sociale così comequelli di stabilizzazione comportamentale non deve portare ad equivocare tuttavia sul contributoeffettivo che il lavoro può svolgere nel sostegno a persone affette da problemi di tossicodipendenza.Ci sono a questo proposito almeno tre considerazioni da fare:- in primo luogo, il lavoro è solo uno tra i fattori che aumentano le probabilità di successo di unpercorso di reinserimento sociale e non l’unico. Il fatto che il lavoro promuova la disponibilitàdi un reddito la stabilizzazione comportamentale, la socializzazione, lo status sociale e quindil’auto stima, è un dato chiaramente inconfutabile. Le ricerche empiriche sui percorsi direinserimento sociale di soggetti tossicodipendenti indicano tuttavia in modo esplicito come unruolo molto più significativo nel processo di emancipazione dalla tossicodipendenza vienesvolto da variabili di tipo relazionale come le strategie comunicative e di relazione che lapersona sa porre in essere per ri-tessere rapporti sociali normalizzati oppure la presenza dipersone significative di riferimento che sostengono lo stress e l’incertezza della riabilitazionesociale (Simons e colleghi, 1988). Ne consegue che il lavoro riesce a svolgere una funzionetanto più incisiva quanto più è inserito all’interno di processi più articolati e complessi disupporto psicologico, sociale e relazionale.- in secondo luogo, il lavoro svolge un ruolo nel sostegno dei percorsi di reinserimento socialeche varia sulla base della sintomatologia espressa dal soggetto tossicodipendente, dal suo gradodi tolleranza al lavoro e da un insieme molto complesso e articolato di variabili di contesto checaratterizzano lo stato fisico psicologico e sociale dell’individuo (Fazzi, 1997). Vi sono soggetti

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