universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste
universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste
universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
induce la sensibilizzazione verso la glia<strong>di</strong>na, quest’ultimo resta, comunque, estremamente<br />
valido per stu<strong>di</strong>are la <strong>di</strong>namica immunologica della risposta all’antigene stesso.<br />
Oltre quanto detto finora, è necessario tenere presente che la lesione mucosale, tipica della<br />
malattia, potrebbe essere anche dovuta a meccanismi <strong>di</strong>versi dalla semplice attivazione<br />
delle cellule T mucosali.<br />
È stato, infatti, recentemente riportato che il danno morfologico potrebbe essere dovuto ad<br />
un’inappropriata apoptosi <strong>degli</strong> enterociti [95].<br />
Le molecole coinvolte in questi fenomeni sono state identificate come membri della<br />
famiglia dei recettori del TNF (TNFR) e denominate Fas o CD95 e Fas Ligando (FasL o<br />
CD95L).<br />
<strong>Stu<strong>di</strong></strong> recenti hanno riportato, infatti, che nella maggior parte <strong>degli</strong> enterociti dei soggetti<br />
celiaci con atrofia dei villi è possibile rilevare un’elevata frammentazione del DNA,<br />
evento centrale del fenomeno apoptotico, e che questo pattern reverte verso i valori<br />
normali dopo l’eliminazione del glutine dalla <strong>di</strong>eta e la conseguente restaurazione dello<br />
“status quo”mucosale [96].<br />
Ulteriore conferma sperimentale a questa ipotesi viene da un recente stu<strong>di</strong>o in vitro, in cui<br />
è stata osservata l’interazione fra il recettore Fas espresso dagli enterociti (cellule<br />
bersaglio) dei pazienti celiaci ed il suo ligando, FasL, espresso dalle cellule mononucleate<br />
della lamina propria (effettori).Secondo questi autori, tale interazione porterebbe alla<br />
morte <strong>degli</strong> enterociti e determinerebbe la conseguente lesione tessutale [97].<br />
In questo fenomeno, è stato riportato anche il coinvolgimento <strong>di</strong> un’ulteriore<br />
citochina,l’interleuchina 15 (IL-15), rilasciata principalmente dai macrofagi che, come<br />
verrà spiegato successivamente, sembra giocare un ruolo molto importante nella<br />
patogenesi della malattia.<br />
La IL-15 è capace <strong>di</strong> indurre l’espressione <strong>di</strong> Fas sugli enterociti. È stato <strong>di</strong>mostrato che la<br />
stimolazione in vitro <strong>di</strong> frammenti <strong>di</strong> mucosa intestinale <strong>di</strong> pazienti celiaci in remissione in<br />
presenza <strong>di</strong> IL-15, è in grado <strong>di</strong> riprodurre i risultati che si hanno quando la mucosa è<br />
stimolata in presenza <strong>di</strong> glia<strong>di</strong>na [98].<br />
Tutte le considerazioni finora effettuate, che rappresentano una fase preliminare nello<br />
stu<strong>di</strong>o dei meccanismi che portano all’atrofia della mucosa intestinale, sembrano tuttavia<br />
inficiare l’attuale concetto “dogmatico” che i meccanismi immunopatogenetici della<br />
malattia celiaca siano centrati sul ruolo cruciale dei linfociti T.<br />
30