universita - Clinica pediatrica - Università degli Studi di Trieste
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Seconda prova: Ipotizzando che Actina monomerica presente in un pool <strong>di</strong> sieri negativi<br />
possa legare la Gelsolina e rendere questo enzima non più <strong>di</strong>sponibili al riconoscimento<br />
<strong>degli</strong> epitopi dei microfilamenti all’interno delle Hep2, ci si attende che la capacità <strong>di</strong><br />
mascherare i siti <strong>di</strong> legame per gli AAA da parte dei sieri negativi venga meno. In questo<br />
modo i sieri contenenti AAA testati dopo preincubazione con sieri negativi ad<strong>di</strong>zionati <strong>di</strong><br />
actina, dovrebbero risultare ugualmente positivi al test ad immunofluorescenza in<strong>di</strong>retta.<br />
Per testare questa ipotesi, il proce<strong>di</strong>mento seguito è stato:<br />
1. Incubare il pool <strong>di</strong> sieri A.A.A. negativi con dosi crescenti <strong>di</strong> Actina (SigmaA2522)<br />
monomerica (5-10-15-20 μg/ml) che sequestra i fattore Gelsolina<br />
Eseguire gli stessi passaggi della prima prova<br />
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