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20 febbraio - Associazione Luca Coscioni

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LEGGE 40!IL REGISTRODELL’ERRORE11NON DOBBIAMO RASSEGNARCIALL’ASSENZA DI UN DIRITTOCARLO FLAMIGNIL’atmosfera politica ènettamente sfavorevoleall’apertura di un dialogo tralaici e cattolici e non credo cheil Ministro della salute abbiamolto spazio per muoversiC’è molta curiosità in merito allaprossima pubblicazione dei datiraccolti dal Registro Nazionaleper le PMA, che in teoria dovrebberosvelare un mistero sinora irrisolto:ha fatto danni, la legge 40,o al contrario ha creato le condizioninecessarie per meglio proteggerela salute delle donne, senzaperaltro modificare in modosignificativo le percentuali di successo?Insomma, hanno ragione iquattro estremisti atei e radicaliche pensano che l’embrione diventipersona quando si iscrive alpartito comunista e consideranole PMA una personale minierad’oro, o sono nel vero le quattropinzocchere cattoliche che si autoflagellanoin nome di una inesistentedignità della procreazionee credono ancora nell’orco enella sacralità della vita? Temoche il registro dell’ISS non risolveràquesto problema: i dati che cifornirà non saranno confrontabilicon niente, tranne forse conquelli ottenuti dallo stesso ISS inuna valutazione limitata al <strong>20</strong>00 etutto quello che è stato pubblicatodopo è largamente incompletoe privo di significato. Inoltre,ogni anno che passa i risultatidelle PMA migliorano in tutto ilmondo, prerogativa di tutte le disciplinemediche e in particolaredi quelle più giovani, cosa cherende il confronto con il passatoancora più difficile.Debbo quindi limitarmi all’analisidei dati dei quali sono personalmentea conoscenza e ad alcuneconsiderazioni molto generali.La prima cosa che desidero sottolineareriguarda l’attuale tendenzadella letteratura medica aconsiderare i “risultati cumulativi”dei cicli di trattamento, quellicioè che tengono conto di tutti isuccessi ottenuti al termine dell’utilizzazionedel complesso deglioociti aspirati. Se si consideranoquesti dati, i risultati attuali sononettamente peggiori di quellidi prima della legge perché mancanole gravidanze da embrionicongelati, che davano un importantecontributo alle percentualidi successo almeno in una trentinadi centri. La crioconservazionedegli oociti non è ancora riuscitaa colmare il vuoto determinatodal divieto di congelare embrionie attualmente viene eseguitacon risultati accettabili innon più di 3-4 centri. Le cose miglioreranno,ma per ora è così.Il secondo problema riguarda iminori successi che si ottengonoin alcune categorie di pazienti: lesterilità maschili più severe, ledonne quarantenni, tutti i casinei quali esistono difficoltà di fertilizzazionedegli oociti. Un certonumero di queste coppie va (oviene indirizzata) all’estero, equesti risultati naturalmente nonfigurano nel registro. Si aggiungaa ciò il fatto che alcuni medici italianihanno aperto centri in altripaesi europei e ci portano i propricasi più difficili (oltre a quelliche non possono trovare soluzione,per legge, in Italia).Sono certo che in avvenire i risultatimiglioreranno anche da noimalgrado i divieti: ho sotto gli occhiil primo documento delComitato Nazionale per laBioetica redatto su questi temi,naturalmente molto datato, cheparla del 9% di gravidanze per cicloFIVET e posso confrontarlocon i dati del registro americanodel <strong>20</strong>00 che riporta il 30% di nascite(!) per ciclo. Le tecniche, naturalmente,evolvono e migliorano.Dunque la legge ha peggiorato irisultati delle PMA, in modo apparentementemeno drammaticodi quanto si poteva prevedereperché gli italiani – medici e pazienti– si “arrangiano”.Possiamo sperare di cambiarequalcosa, magari con leprossime linee guida,che dovrebbero esserepubblicate entro ilprossimo mese diagosto? Sono personalmentemolto pessimista:l’atmosferapolitica è nettamentesfavorevoleall’aperturadi un dialogo tralaici e cattolici enon credo che ilMinistro della saluteabbia molto spazioper muoversi. L’unicacosa sulla quale si puòcontare è un chiarimento dellanorma che sembra imporre il trasferimentodi tre embrioni anchealle ragazze molto giovani: anchese in realtà non è così, c’è difficoltàad accettare il concetto chenon è semplicemente possibileLa legge 40 ha peggiorato irisultati delle PMA, in modoapparentemente menodrammatico di quanto si potevaprevedere perché gli italiani si“arrangiano”.imporre a una paziente qualcosache non la trovi d’accordo, e il40% di gravidanze multiple cheabbiamo• CARLO FLAMIGNIPioniere della fecondazione assistita, hapubblicato oltre 900 memorie scientifiche originali,numerose monografie e alcuni libri di divulgazione:I Laboratori della Felicità (Bompiani), Storie diBambini Piccolissimi (Giannino Stoppani), Il Librodella procreazione (Mondadori), Avere un bambino(Mondadori). Consigliere generaledell’associazione <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong> dal <strong>20</strong>05, èanche membro del Comitato Nazionale diBioetica.a Bologna nelle ragazze che hannomeno di 36 anni lo dimostra.Continuo invece a pensare chesia sbagliata l’interpretazione cheè stata data di alcuni passaggidella legge, prima tra tutti la definizionedi embrione. L’esistenzadi una fase pre-zigotica e pre-embrionaleè sostenuta da moltibiologi e il fatto che la vita personaleabbia inizio solo dopo la fusionedei due genomi è convinzionedi molti bioeticisti, anchecattolici. Esistono leggi (inSvizzera e in Germania) che vietanoil congelamento degli embrionima non quello degli ootidie su questo punto il CNB ha datoun parere, a mio avviso, non convincente,considerato il notevolenumero di membri che non hannopartecipato al voto. Tornare adiscutere su questo tema è, a mioavviso, molto importante per leconseguenze che avrebbe il fattodi poter contare su una riserva diootidi e di poter eseguire su di essi“almeno” le indagini genetichepossibili sui due globuli polari. Inattesa, naturalmente, del prossimo(o dei prossimi) referendum.Perché quello che non possiamoproprio fare èrassegnarci.E a proposito delle tutele, una dellequali dovrebbe essere rappresentatadal Registro Nazionaleper la raccolta dei dati su ciò cheresta delle monche tecnologie inItalia, certamente, almeno allostato attuale, fornendo una raccoltadi dati aggregati sui cicli, chenon fornisce un quadro dettagliatoe complesso delle variabili chedeterminano il successo di un ciclodi fecondazione, non sarà ingrado di fornire un quadro realedella situazione e di orientare realmentela coppia.Un aiuto agli operatori e alle coppienon arriva neanche dalle attualiLinee Guida che, invece didare indicazioni, trasferiscono iquesiti dei medici e dei pazientinelle aule di giustizia, un quadrodavvero inquietante se solo ci siferma a riflettere che per dirimerele questioni legate alle cure, lalinea non può essere dettata aimedici dalla letteratura scientificaper tutelare il miglior costo-beneficiosulla salute, ma piuttostodai magistrati di turno.In questo mutato panorama, ilprimo passo sembrava almenol’azione per modificare le LineeGuida che, se si pensa come essesiano basate su principi tutt’altroche scientifici, si può facilmenteimmaginare come lo spazio dimanovra per un cambiamentosostanziale sia ridotto.Nonostante ciò, alcuni punti possonoe devono essere chiariti, soprattuttoperché è possibile farlosenza stravolgere la legge.Almeno, dalla parte delle donne,ci auguriamo che venga rimossol’obbligo del trasferimento di tuttigli embrioni ottenuti, che esponesoprattutto quelle più giovania gravidanze multiple con i seri rischiche ne derivano. Così come èd’altra parte necessario codificarein maniera chiara un protocolloda adottare in caso di rifiuto daCosa hannoprodottorealmentei divieti dellaLegge 40in Italia?parte della coppia di sottoporsi all’impiantodi tutti gli embrioni ottenuti.Vorrei, infine, cogliere l’occasioneper parlare di un aspetto importanteche rende coercitiva davverola legge e che andrebbe superatoper una questione se non altrodi equità delle cure. Si tratta dirivedere assolutamente e con urgenzail concetto di “sterilità” cheè definita come unica condizioneper l’accesso alle tecniche. In realtà,lo ricordiamo, non può riprodursinaturalmente neanche lacoppia affetta da malattie sessualmentetrasmissibili la cui riproduzionesessuata causerebbe contagioe quindi malattia. Non è possibileche la legge dia come unicachance per avere un figlio quelladi ammalarsi anche a persone sane.Non è ammissibile che unPaese civile possa ammetterequesto paradosso nella sua legislazione.E a proposito di questo ècurioso notare come, invece,un’ordinanza di un magistrato diPalermo ha permesso l’accessoalle tecniche a un detenuto in regimedi carcere duro. Come direche siamo nel regno del possibile.Basta passare dalle aule di giustiziaper rispondere a questioni privatissime,intime, e delicate.Questioni che una brutta legge,più che imperfetta, ha scippato inparte alla medicina, ma soprattuttoall’autodeterminazione e allaconsapevolezza dei pazienti.Siamo ancora in attesa dei programmiprevisti dall’articolo 2della Legge per l’informazionecorretta sulle problematiche dellasterilità, nella speranza che almenola si possa prevenire e se nepossa soprattutto modificarel’impatto culturale, liberando l’infertilitàe la sterilità dai pregiudizimorali che costringono le coppieal silenzio della vergogna.

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