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20 febbraio - Associazione Luca Coscioni

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!8PER IL<strong>20</strong> FEBBRAIONEL NOMEDI LUCAANTONIO MARTINOallora Ministro della DifesaWALTER VELTRONISindaco di RomaSTEFANIA PRESTIGIACOMOallora Ministro per le pari opportunitàFRANCESCO RUTELLIallora Leader della MargheritaMARGHERITA BONIVERallora sottosegretaria agli EsteriGentile signora, gli eroi nonmuoiono. <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong> vivenella memoria di quanti nehanno ammirato la nobilebattaglia. Partecipo con affettoal suo dolore.<strong>Luca</strong> ha messo il proprio amarodestino e il proprio dolore alservizio di una causa dellaquale è stato coerenteprotagonista, con unastraordinaria serenità e unagrande capacità di dialogo, finoall'estremo esito della propriavita. Credo che tutti debbanoriconoscere l’alto valore civiledella sua testimonianza [...][...] Una voce libera e bella, unaintelligenza speciale che hacombattuto con straordinariaforza d'animo una battaglianobile in nome dell'umanitàsilenziosa di tanti ammalati,che hanno trovato in lui unavoce coraggiosa. [...] Sonoconvinta che il suo esempioparlerà a tutti gli italiani.[...] La sua scomparsa ci riempiedi amarezza non solo per le suequalità umane ma ancheperché ha combattuto senzasosta una lunga e dolorosabattaglia contro la malattia.Restano il suo impegno e la suacapacità di modificare lepriorità della politica [...]<strong>Luca</strong> è stato un eroicoprotagonista di una battagliadi civiltà, costantementemessa in discussione e chepurtroppo non ha potutovincere. La sua testimonianzaè stata uno degli esempi piùluminosi di una grandeintelligenza e generosità. Allafamiglia e al Partito Radicale lemie più sentite condoglianze.SCUSEE RINGRAZIAMENTIFURIO COLOMBOL’Unità, 21 <strong>febbraio</strong> <strong>20</strong>06Verrà un giorno in cui certi vescovi sitoglieranno la maschera cattiva diMarcello Pera, torneranno a sentire lareligione come legame fraterno, echiederanno scusa a <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>,morto di un dolore atroce del qualemille voci hanno detto “Va bene così,soffra pure, vietato aprire i frigoriferizeppi di cellule staminali destinate alladistruzione”.Infatti, nel mezzo di una civiltà dellaricerca che, certo, - ci avevano detto inpassato - è voluta da Dio, è proibitocercare la cura del male. In attesa diquelle scuse, che certo verranno anchese tristemente sfasate nel tempo,tocca a noi cittadini di unaRepubblica fondata sul divieto chiederescusa a <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong> per il modoin cui è stato lasciato senza rispostail suo grido di aiuto, che non eraper sé ma per la lotta a malattie finoraincurabili, per il modo in cui è statoabbandonato e ignorato […].Diciamo grazie alla sua dolcezza, allasua tenacia, alla sua appassionataperorazione che è stata un inno allavita, lui sì, presidente dei presidentidel diritto alla vita, lui nato e vivo emorente e abbandonato.[…] Ognuno ha diritto a giudizi e pregiudizisui Radicali. Ma è bene non dimenticareche sono stati i Radicali diPannella, Bonino, Capezzone e MarcoCappato a prendersi in carico ciò cherestava di una voce e di una vita. […]A loro diciamo grazie a nome di coloroche potevano non sapere e hannosaputo, di coloro che potevano noncapire e hanno capito, di coloro chepotevano lasciar perdere e si sonoimpegnati in solidarietà, visione esperanza.IL FILMil documentario di Marco Leopardi.Il direttore de l’Unità Padellaro lo hadefinito “dolcissimo e crudele”. Lavita e la politica di <strong>Luca</strong> attraverso idocumenti inediti. Per riceverlobasta chiamare lo 06.6826. Perricevere il dvd occorre inviare uncontribuito di 13 euro.NON POSSIAMOASPETTARE LE SCUSEDI UNO DEI PROSSIMI PAPILUCA COSCIONIintervento al Consiglio generale, 27 luglio <strong>20</strong>05"La malattia che mi ha colpito sta facendodiminuire il livello di ossigeno nelsangue e aumentare quello della anidridecarbonica, poiché non c'è un adeguatoscambio di aria ed è compromessa lafunzione dei muscoli respiratori. E' chiaroa tutti quanto l'ossigeno sia indispensabilealla vita e quanto venga utilizzatoda ogni cellula del nostro corpo. Senza diesso le cellule, e quindi il corpo, morirebbero.Non posso che vivere il tempo dando piùfiato possibile, che è anelito d'amore e disperanza, a questa storia di libertà, di civiltà,di democrazia, di chi malato, ha ildiritto civile di avvalersi del progressodella ricerca scientifica affinché il dirittoalla salute, alla guarigione o comunquealla riduzione della sofferenza, venganorispettati e non violati da una legge-dogmadi Stato che in nome della fede blocca,sbarra la libertà di fare ricerca, di scoprireil mondo della vita e della natura.Dunque una battaglia che non può chedarci maggiore consapevolezza deglisforzi che sono necessari - i cui risultatinon sono almeno per ora, scontati e prevedibili- per far conoscere il valore dellalibertà, della ricerca scientifica, di unasorta di religione della libertà che è imprescindibileper il progresso storico -politico, della democrazia nel nostroPaese."IL MARATONETAStralci dal libro di <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>La voce degli alberi“Vorrei scendere e camminare e abbracciareil vento, ma non posso. Mi piacerebbeandare incontro al temporale correndo,ma non posso. Vorrei innalzare uninno a questo spettacolo meraviglioso,ma le parole mi nascono nel cuore e mimuoiono in bocca. Dovrei essere unospirito libero per poter gioire, ora. Sonoinvece un uomo provato dallaSofferenza e dalla perdita della Speranza.Non sono solo, ma provo solitudine. Nonè freddo, eppure provo freddo. Tre annifa mi sono ammalato ed è come se fossimorto. Il Deserto è entrato dentro di me,il mio cuore si è fatto sabbia e credevoche il mio viaggio fosse finito. Ora, soloora, comincio a capire che questo non èvero. La mia avventura continua, in formediverse, ma indiscutibilmente continua.Nove anni fa, nel Deserto delSahara, stavo cercando qualcosa.Credevo di essere alla ricerca di me stessoe mi sbagliavo. Pensavo di voler raggiungereun traguardo e mi sbagliavo.Quello che cercavo non era il mio ego oun porto sicuro, ma una rotta verso quellaterra per me così lontana dove abitanoAmore e Speranza.”La mia malattiaCi sono malattie con le quali è possibilevivere. Altre con cui è possibile convivere.Infine, ve ne sono alcune alle quali sipuò sopravvivere. La sclerosi lateraleamiotrofica non rientra in nessuna diqueste tre categorie, è una malattia chenon lascia molto spazio di manovra eche può essere affrontata soltanto sulpiano della resistenza mentale. Se, infatti,ci si confronta con essa sul piano fisicosi è sconfitti in partenza. L'intelletto èl'unica risorsa che può aiutarti. Perquanto riguarda gli esempi pratici, se nefacessi uno, il lettore potrebbe apprezzarlocosì come un cieco al quale è statochiesto cosa prova nel vedere un tramontoScrivere una parolaMediamente, impiego 30 secondi perscrivere una parola. Questo, di fatto, significache, per me, le parole sono una risorsascarsa. Rispetto a quando stavo bene epotevo liberamente disporre della miavoce, il mio modo di scrivere, e, in parte,di pensare, ha subito dei cambiamenti.Trovandomi costretto a dover fare economiadi parole, devo puntare con decisionea quei concetti che ho definito, per comodità,concetti conclusivi. Certo, questomodo di scrivere ha fatto perdere ai mieiscritti una buona parte della loro ricchezzae complessità, tuttavia, è possibile, anchein questa condizione di restrizionedella mia libertà espressiva, un vantaggio:il fatto di dover puntare al cuore di un problema,o di un tema, con il minor numeropossibile di battute, mi costringe, letteralmente,ad essere chiaro con me stesso,prima ancora di esserlo con gli altri.Come un mutorestituì la parola a50 premi NobelAlcune persone, si contano sulla puntadelle dita, sostengono che io sia statostrumentalizzato. A questi, rispondo cheproprio io, muto, ho, in realtà, restituitola parola a 50 premi Nobel, e a centinaiadi scienziati di tutto il mondo, anche lororesi muti, in Italia, dal silenzio dellapolitica ufficiale e del sistema informativo,su temi fondamentali per la vita, la salute,la qualità della vita, e la morte, deicittadini italiani (…). La circostanza cheuna persona gravemente malata, chenon può camminare, che per comunicareè costretta ad utilizzare un sintetizzatorevocale, viva pienamente la propriaesistenza, questa circostanza, dicevo, rischiainfatti di scuotere le coscienze, leagita, le mette in discussione. Il fatto poiche io abbia sollevato una questione politica,che non abbia accettato di rappresentareun cosiddetto caso umano, cheabbia scelto lo strumento della lotta politica,infastidisce enormemente. Perché,in Italia, la persona malata, non appenauna diagnosi le fa assumere questo nuovostatus, perde immediatamente, elementaridiritti umani, e tale perdita ètanto maggiore, quanto poi più gravi sonole condizioni di salute della personain questione. La mia, la nostra battagliaradicale per la libertà di Scienza, mi haconsentito di riaffermare, in particolare,la libertà all'elettorato passivo, il poteressere cioè eletto in Parlamento, per portareistanze delle quali nessun'altra forzapolitica, vuole, e può essere portatrice.La battaglia chemi ha sceltoLa battaglia radicale, alla quale sto dandospirito e corpo, è quella per le libertà,e in particolare quella di ricerca scientifica.E' una battaglia radicale che non hoscelto, così come Marco Pannella non miha scelto e designato alfiere, porta bandieradella libertà di Scienza. E' una battagliaradicale che mi ha, ci ha scelto. Lastiamo combattendo, così come si viveun'esistenza, percorrendola, sapendo

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